E’ appena terminato il Vignioli Naturali a Roma (VNR), organizzato da Tiziana Gallo nella splendida cornice di via Veneto, dove hanno preso parte ben 99 produttori di vino naturale provenienti da tutte le parti di Italia con qualche rappresentanza dalla Germania e dalla Spagna.
L’organizzazione è stata anche quest’anno impeccabile, dislocata su ben due sale del noto albergo The Westin Excelsior Rome in via Veneto.
Visto il numero di cantine presenti al VNR ho creduto opportuno andare a porgere il mio saluto ai produttori che conosco da qualche tempo, perché credo che sia sempre opportuno dare un riscontro sui vini acquistati e provati sia in cantina che in fiera.
Ci tengo sempre a ricordare che prendo parte a queste splendide manifestazioni perché spinto da una forte passione che mi lega al mondo del vino, non per professione ma per puro diletto.
Amo inserire nella mia cantina di casa le prelibatezze di piccoli produttori e soprattutto mi piace divulgare ai consumatori quanto duro lavoro c’è dietro ogni prodotto che portiamo nulle nostre tavole convivio di amicizia, di qualità e territorialità.
Iniziamo il nostro tour enoico partendo proprio da Andrea Pesaresi di Almaraminga, sapiente enologo che trasfonde le sue conoscenze nella produzione di vini non convenzionali, istrionici che trasfondono emozione.
Di questa cantina del folignate non voglio nuovamente dilungarmi, ma potete trovare un precedente articolo qui su Gastrodelirio in occasione della degustazione organizzata dai soci del V.A.N. (vignaioli artigianali naturali). Vignaioli naturali a Roma 2025
A fianco ad Almaraminga gli organizzatori dell’evento hanno voluto inserire altre tre eccellenze del mondo del vino naturale: Podere Cipolla dall’Emilia Romagna, La Casetta dalla Liguria, Nevi Antolini dal Lazio che, come direbbero i giocatori del Lotto, “terno secco sulla ruota di Via Veneto”.
Certo è che Podere Cipolla non ha bisogno di presentazioni!
E’ una realtà vinicola presente nel panorama del mondo enoico da un quarto di secolo, ecco perché ci siamo completamente abbandonati alle cure del condottiero Denny Bini.
Devo subito confessare che l’altissimo livello dei suoi vini non mi permette ancora oggi di fare una scelta e di suggerire una sola etichetta di questa cantina.
Iniziamo la degustazione con una bollicina metodo classico, vitigno spergola fermentata spontaneamente su lieviti indigeni in acciaio e affinata per ben trenta mesi, vi lascio immaginare il fine perlage.
Poi ho chiesto un lambrusco, ero curioso di vedere se potevo riappacificarmi con questo vino.
Il Lambrusco di Denny è da lui vinificato con diverse uve, graparossa, sorbara, salamino, maestri, montericco, insomma mezza Emilia enoica in bottiglia che dona un concerto di sapori: STREPITOSO.
A questo punto faccio outing e confesso di non aver mai bevuto il Lambrusco, perché quello che conoscevo fino ad ora non lo era.
Proviamo un’altra bollicina bianca di malvasia di Candia, spergola e moscato: INEBRIANTE.
Tramortito dai sentori così sublimi Denny inizia a parlare di un famoso profumo, non so cosa c’entrasse in una degustazione di vini, si parlava del Podere cipolla n° 5, malvasia (già il nome mi commuove) macerata per quattro giorni e affinamento per undici mesi in cisterne di acciaio, vino MARILINMORROSO!
Dopo che hai provato vini come questi qui l’unica cosa consigliabile è andare via a gambe levate per non intaccare il ricordo dei sapori e delle emozioni provate!
A fianco, a Denny mi appare una ragazza carinissima, dai modi gentili dalla quale come potevo scappare?
Vista la via dove mi trovavo mi sono sentito un po’ come Gregory, anzi Gregorio Pacchettone, in Vacanze romane, avevo i sentori di Podere cipolla n° 5, capite!
Così dall’Emilia, d’emblée, vengo catapultato in provincia di Imperia, Liguria e precisamente nella frazione Bonfigliara, nel comune di Ranzo, dove si trova la cantina La Casetta, qui da ben tre generazioni producono vini di altissima qualità. Assaggio, per voi, sempre per voi e solamente voi, un vino davvero elegante sia nel colore che nel sapore, Incanto, fatto da uve pigato al cento per cento: ELEGANTE (l’ho già scritto?).
Non termino la degustazione ligure perché entra a gamba tesa (ben accettata, ovviamente) quello li, quello della cantina a fianco, dai quello calabrese di Cervicati in provincia di Cosenza, oh, Le Quattrovolte, l’amico Giampiero.
Colgo l’occasione per confermargli, semmai ce ne fosse bisogno, la bontà dei suoi vini che avevamo bevuto la settimana prima a casa con degli amici, un figurone.
Ovviamente, Giampiero è un ragazzo modesto che sostiene che le proprie vigne fanno tutto loro perché aiutate dai venti dello Jonio e del Tirreno, addirittura il suo vino si imbottiglia da solo! Abbiamo nuovamente apprezzato i due Bifaro, bianco e rosso.
Il primo viene ottenuto, dalla natura non dal vignaiolo, dalla vinificazione di uve uve mantonico e malvasia, fermentate spontaneamente e tenute sulle bucce per sei giorni (le avrà dimenticate), potremmo considerarlo un orange wine ma senza macerazioni spinte, profumi di agrumi e erbe aromatiche.
Mentre il rosso è ottenuto da magliocco, guarnaccia nera, greco nero e udite udite malvasia bianca, provenienti da un antico vigneto piantato nel 1960, coltivato ad alberello.
SPECIALI, da avere sempre a portata di bicchiere.
Cullato da inebrianti sapori voglio rientrare nella mia regione, nel profondo nord(e), Montefiascone in provincia di Viterbo (da quelli che fanno l’Est Est Est), cantina Nevi Antolini.
Di questa cantina Fabio ha già scritto qualcosa su questo sito ma, devo anche io dare il mio contributo e confesso che il bianco mi ha colpito molto (trebbiano toscano), ha delle acidità perfettamente equilibrate con i sentori di frutta come albicocca pesca fresche, ottimo punto di incontro per chi ama la birra artigianale e il vino (che nessuno dei due ne abbia a male).
Viene prodotto dalla cantina Nevi Antolini anche un ottimo rosso, sulle etichette compare white wine o red wine in barba di tutto e tutti, BRAVO.
Toh, c’è Paolo della Cantina Vinicea e che fai un grignolino non lo prendi? Anche dei vini di Vinicea vi rimando all’articolo scritto in circostanza del VAN, anche lui socio. I vini di questa cantina sono fatti con estrema maestria. ECCELLENTI.
Come accennato le cantine presenti sono state davvero molte, fosse stato per me le avrei provate davvero tutte perché tutti meritano di essere menzionati vista la loro dedizione per il loro lavoro effettuato nel pieno rispetto della natura e di noi consumatori finali.
Un saluto gli amici de Il Trave, splendido è il loro 4 Zumpi, Aglianico in purezza coltivato a circa ottocento metri slm, affinato in botti di rovere per un anno e due mesi in bottiglia. Vino che dà CERTEZZA.
E che fai un bicchiere Fra i monti di Terelle (FR) non te lo fai?
Ma ci mancherebbe. Ottima la scoperta fatta grazie a loro della cantina Fattore Umano di Cassino.
La malvasia, la vitovska e il terrano di Milic li salti?
Assolutamente no, il buon Damijan ogni anno ci assicura i gli antichi sapori delle terre del Carso.
Concludo la giornata enologica con la cantina di Andrea Occhipinti, anzi con l’ottimo Felice (il suocero) col quale abbiamo provato tutta la gamma dei prodotti in località Montemaggiore, comune di Gradoli (VT).
Andrea Occhipinti anche lui non ha bisogno di presentazioni, è una delle pietre miliari del vino naturale. Vignaioli naturali a Roma 2025
Inizia la sua attività ben ventuno anni fa in un territorio da sempre vocato all’attività vitivinicola, terreni vulcanici influenzati dall’attività mitigatrice del clima dal lago di Bolsena che si trova lì ad un tiro di schioppo. Vignaioli naturali a Roma 2025
La sapiente mano di Andrea Occhipinti, il clima e il terreno vulcanico rendono la possibilità di poter produrre diverse etichette di vini attraverso la combinazione e vinificazione, sia in bianco che in rosso, delle uve procanico, grechetto e aleatico con le quali vengono prodotti il Sottobanco, Alkes, Locandera, Rosso arcaico, Alea rosa, Alter alea bianco, Alea Viva e Fremito.
A conclusione bisogna ammettere che la kermesse enoica organizzata da Vignaioli naturali di Roma è un appuntamento irrinunciabile, perché si riescono ad incontrare tantissime in un sol luogo tante eccellenze dislocate sullo Stivale, l’unica pecca, nonostante il prestigioso luogo dove si svolge, e che non si riesce molto a parlare di vino e di vinificazioni con i diretti interessati (vignaioli ed esperti di vino) anche perché gli espositori sono costretti a condividere a stretto contatto, gli uni gli altri, gli spazi messi a loro disposizione.
Chissà se i prossimi anni si possa svolgere in luoghi meno centrali, dove si possa parcheggiare agevolmente la macchina, anche perché è utile a chi come me acquista sempre “qualcosa” in fiera e magari fare mezzo passo su qualche prato e area pic nic con brace… scusate ma sognare ad occhi(pinti) aperti fa sempre bene all’anima e “chi zompa allegramente sempre campa”.
Vignaioli naturali a Roma 2025
Nasce a Roma nel 1975, studi giuridici e diverse specializzazioni nel medesimo campo ma il cuore batte dove c’è cibo e vino genuino.
Grande appassionato di vini naturali, non perdo occasione per incontrare e conoscere nuovi vignaioli che mi immergano in questo splendido mondo…