Sfogliar verze di Giorgio Conte
Lettura e musica per un sabato orizzontale
Di Stefano Capone
Il sabato è languido.
Sospeso.
Tra la voglia di occupare l’unico pomeriggio libero in mille cose da fare e la tentazione di rimandare i doveri a data indefinita.
Cosa faccio, cosa non faccio. Il dilemma è lacerante ma breve… ozio.
Ma oziare richiede impegno. Non è poi così semplice organizzarsi per non fare niente.
Potrebbe essere addirittura faticoso. Quindi non mi organizzo. Lascio fare al caso.
L’unica cosa che so è che sarà un pomeriggio di musica e lettura.
Quale musica? Non lo so. Quale lettura? Non ne ho idea. Da qualche parte bisognerà pur iniziare.
Ma non ho intenzione di prendere decisioni.
Affido allo stereo l’incombenza della scelta musicale, confidando nel cd rinchiuso da tempo nel lettore. Accendo, e la musica è esattamente quella che avrei scelto se avessi dovuto: Giorgio Conte, album ”Live at Sovrano festival – Alberobello” (2005).
Niente di più adeguato all’atmosfera ovattata di questo pomeriggio orizzontale. Swing, ironia, intelligenza e jazz.
E poi la prima canzone a partire, inarrivabile… titolo: ”Cannelloni”!
Mentre il mondo della canzone si contorce tra mielose tragedie amorose e sociali elucubrazioni, l’avvocato di Asti ci regala questo inno gastrodelirante al piacere di mangiare e goderne a dispetto delle diete a ogni costo, dure sì, ma … ”quanti benefici però”.
La lotta eterna tra cannelloni e riso in bianco, moscardini e carota, torta e karkadè, a ritmo di contrabbasso e con un controcanto esaltante che, durante i concerti, fa più o meno così: ”frittura, sì, frittura!”.
Sì, la musica è giusta!
Preparati amico divano, compagno di mille fatiche rinviate. Resta solo da scegliere la lettura adatta, ma ho l’asso nella manica.
Nella mia personalissima biblioteca, che gira tangenzialmente intorno alla letteratura sfiorandola e quasi mai toccandola, c’è un delizioso volumetto proprio di Giorgio Conte dal titolo che è tutto un programma: Sfogliar verze.
Intanto, preso da questa enfasi gastromusicale, porto avanti le tracce fino ad un altro pezzo del mio cantautore preferito della famiglia Conte, ”L’erba di San Pietro”.
Anche qui il suono dixie e gipsy accompagna versi swing di sentimento e cucina, ricordi e gusto:
Fammi la frittata con l’erba di S. Pietro
Sarà una cannonata, un bel tuffo all’indietro
Fammi quei cestini di pasta frolla intorno
A quelle belle mele caramellate in forno
….
Prendimi per la gola, prendimi per il cuor
Prendimi per la mano
Accompagnami nel sogno
Accompagnami in cucina
Sfogliar verze è proprio come queste canzoni. Balsamico e ironico. Intelligente e musicale. E’ il libro perfetto per superare indenni il sabato pomeriggio.
Da leggere d’un fiato, per coglierne tutta la solleticante piacevolezza retrò.
Una trentina di brevissimi aneddoti, da gustare uno dopo l’altro, come quando, così senza accorgertene, finisci una scatola di moretti ricoperti al cioccolato.
Ricordi di concerti, di canzoni, di giornate al mare, di vita astigiana, di serate al Bar Cocchi.
E ricordi di tavole domenicali con il loro mitico ”pacchetto delle paste” di cui tutti abbiamo sempre immaginato il contenuto e studiato le strategie di scelta prima dell’apertura:
”…ci sarebbero state immancabilmente una fila di cannoncini allo zabaglione, una di funghetti al cioccolato, le bignole alla crema, con la glassa (da scartare), i petit fleurs di pasta di mandorle con sopra la ciliegina (anche questa da evitare), le chantilly…”
Peccato.
Il cd è finito. Il libro pure.
Il sabato pomeriggio è diventato sabato sera. Mi tocca riconquistare la posizione eretta.
… a presto amico divano.
http://www.youtube.com/watch?v=3pcTLZw_q68
Sfogliar Verze
Giorgio Conte
Edizioni Excelsior 1881
2007
Stefano Capone
Un libretto davvero adorabile…
Ma Giorgio Conte è davvero un bel personaggio, peccato che il più noto fratello lo mette un po’ in ombra.
Fermo restando che dei fratelli Conte io preferisco (per umana simpatia) Giorgio, ho avuto la fortuna di leggere questo “gustoso” libro qualche tempo fa.
Bello, simpatico e permeato da quel tipo diumorismo che anche in piemonte sembra in via di estinzione.
Simpatico anche il video.
Certo che… ritrovare Giorgio Conte su un sito di vini e gastronomia, è una sorpresa inattesa.
Meno male che qualcuno si ricorda di Giorgio Conte, quasi sempre scambiato come il fratello “minore” del più noto Paolo.
Anche questo piccolo libro è un qualcosa di bello… piacevole, come piacevole è l’ironia di Giorgio Conte…
Chi si ricorda di quell’adorabilissimo programma radiofonico… “quelli che la radio trasmesso su Radio Due?