Ristorante Le terre di Maja – cucina a Km 0” a Vasto
Segnali di vita…
Di Stefano Capone,
Lo ammetto.
In quanto a ristorazione sono un debole.
Ho bisogno di certezze.
Di approdi sicuri. Confortanti e confortevoli.
Auspico novità per crearmi nuove solide abitudini.
Un luogo che mi è profondamente familiare.
Anima vera dell’adriatico.
Un lunghissimo abbraccio di sabbia e un mare quieto.
Le palme, i trabocchi.
I gesti ammiccanti e retro del monumento alla bagnante.
A proteggerla colline rotonde e verdi.
L’essenziale naturalezza dell’inverno. Bella.
Ma c’è l’estate.
Quasi mai ragionevole. Quasi mai elegante. Quasi sempre uguale tra un posto e l’altro.
Ammucchiata di ombrelloni e bar da cuba libre di provincia.
Giostrine strimpellanti e musica a palla.
In questa voragine di omologazione è stata fagocitata in decenni di progressivo e scientifico appiattimento anche la ristorazione, mai andata oltre la modalità accalappia turisti o dispensatrice di pizzette post mare per portatori sani di infradito.
L’impero dell’insalata di mare e dello spaghetto allo scoglio.
E dico questo non senza amarezza.
Rivendico il diritto alla qualità e all’inverno per la ristorazione nei posti di mare.
Passo spesso per Vasto Marina, con un occhio però mai attento ai locali. Poca speranza di imbattermi in novità intriganti.
Oh!
Sorpresa.
Passa e ripassa, qualche giorno fa qualcosa solletica la mia curiosità.
Un localino nuovo. Sembra interessante. Allo sguardo fugace da passaggio veloce in auto, l’arredamento sobrio, insolito per la zona, mi incuriosisce.
Nuovo giro intorno all’isolato per dare un’altra occhiata.
Effettivamente qualcosa mi dice che potrebbe essere interessante.
Anche il nome Terre di Maja – cucina a Km 0 conferma questa impressione.
Segnali di vita!
Deciso. Si va. Una telefonata e il giorno dopo siamo lì a cena.
L’accoglienza è garbata e gentile con una rassicurante informalità.
Denis, il padrone di casa, accento piemontese e modi sapienti, ci fa accomodare.
All’occhio l’arredamento, i colori e i tavoli, in un ambiente raccolto, trasmettono un senso di essenziale eleganza.
Di quella giusta mai sopra le righe.
Non posso evitare di guardarmi intorno e sbirciare le bottiglie di vino alle pareti.
Contengo a stento l’entusiasmo. Evito di ballare sui tavoli e abbracciare tutti gli astanti.
Si parte benissimo! La cantina è naturale! I vini sono quelli che piacciono a noi!
Mi ricompongo… notando con piacere che anche le birre e quanto altro esposto denotano una ricerca non usuale e assolutamente non banale.
Sul menù la leggenda di Maja, la più bella delle Pleiadi, che diventa la montagna madre d’Abruzzo, la Majella con lo sguardo dritto verso il mare, spiega il nome del ristorante e gli intenti della sua cucina affidata alle mani della giovane moglie di Denis, Roberta di Genni, originaria dell’entroterra vastese e come il marito forte di esperienze in cucine importanti e bistrot francesi.
Esperienza che nel corso della cena si rivelerà un valore aggiunto in termini di servizio e di sapori.
Denis è prodigo di spiegazioni circa il progetto, operativo da poco più di un mese. Materia prima abruzzese e scelta senza intermediari direttamente dai produttori. Pesce esclusivamente fresco, locale e stagionale, dalle barche del vicinissimo mare. Menù variabile settimanalmente e in funzione dei prodotti disponibili.
Cantina naturale dinamica.
In programma incontri con i produttori di vino e di tutto ciò che viene servito nel ristorante.
Possibilità di portarsi da casa una propria bottiglia da consumare con un minimo e legittimo contributo per il servizio.
Una boccata di aria fresca.
Nelle serate passate al Terre di Maja, prima un monumentale Renosu di Dettori, poi un luminoso Timorasso Vigneti Massa Derthona, hanno accompagnato con agilità la cucina di Roberta di Genni.
L’offerta dei piatti è ragionata.
Già dagli antipasti la qualità della materia prima risulta evidente.
La caponata estiva di melanzane, il Polipo Verace con Patate Novelle e Olive Taggiasche o la Crema Fredda di Cetriolo,Yogurt e Menta si presentano in un impiattamento pulito e accattivante, e la mano di Roberta si mostra precisa ed esperta conferendo estrema riconoscibilità a ogni singolo ingrediente in un ensemble di bella armonia.
Le regionalità si incontrano in entrate come il tonno di coniglio che incrocia brillantemente materie d’Abruzzo con la tradizione della conserva piemontese.
I primi, che utilizzano paste di qualità, amplificano ulteriormente la capacità della chef di assemblare i piatti in funzione degli ingredienti armonizzando accostamenti anche inusuali.
La chitarrina allo zafferano di Navelli con pescatrice fresca è un piatto di terra in cui l’importanza dei pistilli rossi presenti e aromatici si ingentilisce e si completa grazie all’uso intelligente dei bocconcini bianchi e sodi del pesce del golfo che è proprio di fronte.
Il servizio è impeccabile tra una portata e l’altra, non risentendo affatto del numero degli avventori presenti.
C’è mestiere tra i tavoli del Terre di Maja.
La cena mantiene vivo l’interesse anche quando si passa ai secondi, ad esempio con il trancio di branzino locale con bieta rossa spadellata che unisce con gusto ed equilibrio il mare e la terra d’Abruzzo.
Grande e piacevole sorpresa al momento del dolce, tallone d’Achille di molti ristoranti anche i più affidabili.
Non c’è approssimazione nel dessert, ma ricerca e ingredienti.
Niente di scontato. Terre di Maja
La panna cotta al latte di mandorla con coulis di gelsi o il crumble al cioccolato rafforzano l’idea sulla cucina di Roberta di Genni e del suo Terre di Maja.
Una cucina riconoscibile, sicura, pulita e che, senza inutili tecnicismi, accosta e gratifica con indubbia eleganza una bella materia prima.
Un progetto coraggioso quello di Denis e Roberta, in un posto difficile e scontroso, che richiederà caparbietà e resistenza ma che sono certo sarà per me e spero per molti una nuova piacevole consuetudine. Terre di Maja
Ristorante Le Terre di Maja
Via Zara, 33
66054 Marina di Vasto – CH –
Tel: 345.5119066
Stefano Capone
Ci sono stato su suggerimento di amici la scorsa estate, e ho parenti a San Salvo.
Simpatico e carino il locale.
Marito e moglie encomiabili per cortesia gentilezza e accoglienza, si beve in maniera originalissima ma piacevole, ma la cucina pur se corretta non mi ha entusiasmato affatto, insomma, niente di speciale.
I gusti son gusti però.
Un ristorante un po come era una volta.
Poco lusso, piatti semplici e bene indovinati, buon vino e tanta gentilezza come capita di rado in tanti ristoranti e bar di Vasto.
Ci torneremo.
Nonostante il pienone e il caldo asfissiante, tutto molto buono, tutto molto fresco.
Grazie.
Grazie mille Stefano!!!!ci hai lasciato senza risposta!!a presto!!!
Denis e Roberta