Argalà Pastis artigianale italiano
Cronache da un divano marsigliese
Di Stefano Capone
‘’Le pastis et la kémia – olives noires et vertes, cornichons et toutes sortes de légumes cuits au vinaigre – faisaient partie de l’art de vivre marseillais. Une époque où les gens savaient encore se parler, où ils avaient encore des choses à se dire. Bien sûr, ça donnait soif. Et ça prenait du temps. Mais le temps ne comptait pas. Rien ne pressait. Tout pouvait attendre cinq minutes de plus.’’
‘’Il pastis e la kémia – olive nere e verdi, cetrioli e sottaceti – facevano parte dell’arte di vivere marsigliese. Un’epoca in cui la gente sapeva ancora parlare e aveva ancora cose da dirsi. Certo mettevano sete. E dovevi avere tempo da perdere. Ma il tempo non contava. Non esisteva la fretta. Tutto poteva aspettare.’’ (Jean-Claude Izzo, Chourmo)
In questo preciso momento mi sento intimamente marsigliese.
Sì, ma di quelli di una volta. Pratico il culto dell’aperitivo e dell’oliva.
Della calma e del ritardo, della parola superflua e del secondo bicchiere. Avessi un basco e una maglietta bianca a righe questo mio divano sarebbe la giusta bettola su un molo di Provenza.
C’è tutto.
Mi mancavano giustappunto una manciata di parole per partire, ma a cosa servono i libri se non a prendere in prestito i pensieri.
C’è tutto in questo aperitivo casalingo. C’è tutto, sì, ma non c’è vino in questo sabato ciondolante di fine settembre. Oggi c’è profumo di anice nell’aria di casa.
Oggi si beve Pastis.
Ricordi provenzali nel nostro aperitivo, ma non è transalpino il Pastis che beviamo.
Tra le pieghe di qualche lettura mi sono imbattuto nel primo Pastis artigianale italiano, Il Pastis Argalà, prodotto a Roccavione, in provincia di Cuneo, da due giovani ‘’alchimisti’’ Enrico Giordana e Piero Nuvoloni-Bonnet.
La storia e l’unicità di questa bevanda completamente e stranamente italiana hanno solleticato la mia facilmente solleticabile curiosità.
Ricerca certosina sul web ed ecco arrivata finalmente la bottiglia.
Solita inevitabile breve parentesi per quei pochi che non conoscessero la bevanda di cui stiamo parlando.
Il pastis è un aperitivo alcolico a base di anice ed erbe varie tipico della Francia sud orientale e nasce come conseguenza al divieto di somministrare l’assenzio nei primi anni del novecento.
Si beve generalmente diluito in sola acqua o, in cocktail tradizionali, con l’aggiunta di vari sciroppi. Pur essendo il suo consumo intimamente legato alla tradizione francese e in maniera viscerale alle regioni meridionali, si è sempre consumato anche in alcune zone delle regioni italiane al confine con la Francia.
Ma bando alle ciance.
L’aperitivo ha i suoi riti e i suoi tempi… lenti. La bottiglia dell’Argalà predispone già bene.
E’ elegante, con una bella etichetta tutt’altro che banale. Il liquore si presenta di un brillante colore ambrato intenso che fa presagire un’interessante complessità del gusto.
I profumi che vengono fuori togliendo il tappo sono sorprendenti. I ragazzi di Roccavione non hanno scimmiottato i seppur buoni pastis d’oltralpe.
Dalla bottiglia salta fuori la riconoscibile e raffinata presenza dell’anice stellato, ma sono nette e gradevolmente integrate le note balsamiche e variegate delle erbe delle Alpi marittime.
Grande personalità.
Sono curioso. Prima di tutto assaggio l’Argalà puro.
(Premetto che tutto ciò sta avvenendo in completa simbiosi con il divano).
Il gusto è intenso e caldo, dati i 45 gradi alcolici, e la antica nota territoriale, alpina e boschiva, atipica rispetto ai tradizionali pastis, si fa più presente e affascinante.
Quello che mi intriga è la riconoscibile natura pienamente e positivamente artigianale di questo prodotto.
Ma prepariamolo secondo i canoni .
Una parte di pastis, 5 parti di acqua, ghiaccio.
La magia del pastis si compie.
Il giallo ambra si trasforma, come recita l’etichetta al collo dell’Argalà, in “un bicchiere di nuvole’’.
Il calore si attenua e i sapori e i profumi si fanno più delicati accompagnandoci perfettamente durante l’aperitivo.
Anche in versione diluita, la presenza delle erbe regala all’Argalà un carattere personalissimo.
Ma la nostra antica passione per l’apéritif anisé si spinge oltre: prepariamo anche due tra i più noti Pastis francesi per una singolar tenzone tra Italia e Francia.
Sapete quale è terminato per primo?
Eh, sì… il piemontese Argalà!
Chapeau a Enrico e Piero!
Argalà Via Barale, 49 – 12018 Roccavione, Cuneo Tel. 377 4513069 Tel. 338 7156926 Email. argalart@gmail.com Web – www.argalart.com
Stefano Capone
Fabio, mi hai fatto venir voglia di comprarlo, anche perché uno chef l’altro giorno durante una mia visita al ristorante mi ha invitato ad un aperitivo con il Pastis e non ti nascondo che ho provato gusto.
Grazie e a presto
Liborio
Ho ricevuto in dono questa bottiglia per natale.
Un po scettico (non conoscendolo affatto…) invece di riciclarlo per qualche altra occcasione l’ho provato, trovandolo semplicemente fantastico!
Nulla da invidiare a tutti i vari pastis francesi, anzi!
Buon 2015!