Un viaggio sorprendente

Di Serena Manzoni

Mesdames et Messieurs… tenetevi forte ai braccioli delle vostre poltrone perché qui si parla di avventura vera! Un viaggio sorprendente Ci accompagna in questo viaggio sorprendente, anche dal punto di vista diciamo così alimentare, niente meno che il Signor Edgar Allan Poe insieme all’intrepido Gordon Pym e, in via indiretta visto che si tratta del traduttore, il Signor Elio Vittorini. Voi non potete immaginare quante cose si possano trovare decidendo di mettere in ordine un garage o una vecchia soffitta e avete perfettamente ragione nel dire che certe cose non dovrebbero essere abbandonate dentro un insospettato garage, ad esempio i libri. Poiché sono perfettamente d’accordo con voi i libri naufragati in codesto deposito sono stati tratti in salvo e riportati al giusto approdo di una calda e accogliente dimora per essere spolverati e, con lentezza, letti. Tra questi sopravvissuti c’è anche Le avventure di Gordon Pym, di E. A. Poe per l’appunto, nell’edizione l’Unità/Mondadori, quando ancora era diretta da Walter Veltroni, anno 1992.

Non voglio raccontarvi tutta la storia anche perché voglio che lo leggiate o, se lo avete già fatto, che lo rifacciate. Perdonatemi se ai fini gastrodeliranti dovrò rendervi note alcune situazioni, ma sono convinta che non vi rovinerò più di tanto il piacere e la sorpresa della lettura. Il viaggio di Gordon Pym si svolge quasi interamente per mare, in un primo momento troviamo il nostro beniamino nascosto nella stiva di una nave dove si ritroverà imprigionato e apparentemente dimenticato, tra scarsi viveri, febbri, sonni lunghissimi e spaventose allucinazioni.

Un viaggio Sorprendente
Edgar Allan Poe

Ed ecco i viveri di cui dicevamo: “una grande brocca piene d’acqua, tre o quattro enormi mortadelle di Bologna, un formidabile prosciutto, una coscia fredda di montone arrosto, e sei o sette bottiglie di cordiali e liquori”. Non potete immaginare lo sgomento di Gordon Pym nello svegliarsi dopo un lunghissimo e strano sonno, nel trovare il montone praticamente putrefatto e nel trovarsi solo e abbandonato e senza via di fuga. La brocca d’acqua, per quanto grande, non più sufficiente a soddisfare le sue esigenze, costretto a cibarsi di alimenti decisamente salati, saziando la sua terribile sete con gli alcolici di cui abbiamo detto tra cui “un così forte liquore fatto con nocciole di pesca che (…) rivoltava lo stomaco”.

Dopo un intermezzo a base di patate bollite e dopo l’evolversi della situazione il nostro povero Gordon Pym si trova a passare altri guai. Una terribile tempesta rovina sulla nave e praticamente la rende inservibile; rimangono sulla nave quattro persone tra cui il nostro eroe con il gravissimo problema di come trovare qualcosa di cui cibarsi. Riescono a recuperare, con sommi sforzi, alcune giare piene di olive, un prosciutto, “una damigiana che conteneva tre galloni circa di eccellente Madera “ e una tartaruga delle galapagos. Poe si dilunga nel descrivere questo animale e si sofferma sulla caratteristica della bestia, di avere alla base del collo una sacca di riserva con dell’acqua, fondamentale per le sorti dei nostri naufraghi. Una delle cose infatti più difficili e penose è infatti quella di recuperare acqua potabile potendosi affidare soltanto alla fonte incontrollabile dell’acqua piovana. Vanno avanti in questo modo finché possono, considerate che nel frattempo il cielo porta tempeste e caldi insopportabili e che la nave tende sempre più gravemente verso l’affondamento e che tutto intorno pescecani feroci e famelici fanno la corte ai nostri poverini sul loro povero legno. Arriviamo dunque al momento più tragico, quando “egli propose,in quattro parole,che qualcuno di noi venisse sacrificato per la salvezza degli altri”. Ebbene sì, signori miei, dopo aver tirato a sorte per decidere chi dei quattro dovesse immolarsi, Gordon Pym e gli altri due sopravvissuti si cibano delle carni del loro compagno e ne bevono il sangue. Insomma, ve lo avevo detto di tenervi forte ai braccioli delle vostre poltrone…

Le avventure non finiscono qui: in un modo o nell’altro il nostro Gordon viene tratto in salvo da una tanto penosa situazione e lo troviamo imbarcato in un viaggio in parte esplorativo nei mari in parte ancora ignoti verso il circolo polare antartico. Non vi dico altro delle improbabili ma affascinanti nuove avventure se non la descrizione che fa il narratore del cibo mangiato da una tribù di indigeni incontrata lungo il cammino : “consisteva dei visceri ancora palpitanti di qualche sconosciuto animale (…) il capo cominciò, a guisa di esortazione, ad inghiottire una yarda dopo l’altra di quel seducente pasto”.

Serena manzoni piccola biblioteca gastrodelirante

4 commenti su “Un viaggio sorprendente”

  1. Gran bel libro.
    Non avevo mai considerato il risvolto “gastronomico” come asse portante del libro, complimenti per la recensione!

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  2. Gordon Pym é un classico di un certo tipo di letteratura, quasi imperdubile. Però la sfrenata fantasia dell’autore a volte travalica il buon senso e la logica… Ma é possibile che gordon si mangi una intera mortadella in cosí poco tempo?

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  3. In effetti l’idea di “scavare” tra letteratura e cibo é interessante. Certo, in tanti lo hanno gia’ fatto, però devo dire che questo é il primo sito che trovo che lo fa
    con una certa regolaritá e fantasia nei contenuti… Buon lavoro a tutto lo staff!

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  4. Il mondo della letteratura è decisamente un terreno ricco di spunti per chi vuole parlare di cibo, o semplicemente per lo “storico di turno” che cerca di seguire l’evoluzione del costume, anche attraverso il cibo.

    Avevo letto le Le avventure di Gordon Pym nella stessa medesima edizione di cui parla Serena Manzoni.
    I piccoli libri dell’Unita quando Walter Veltroni era direttore (che bei tempi!!!).
    Il ritrovarmelo qui in rete è stato per me come fare un viaggio indietro di più di venti anni, anche perchè non ricordavo i numerosi passi dedicati al cibo…
    Mi permetto di suggerire all’autrice un titolo “alternativo” per questo articolo: “Viaggio in nave con una mortadella”!

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