Di Serena Manzoni
Vogliamo parlare un po’ di caso? Di coincidenze? Di affinità elettive e di corrispondenze dove colori, suoni e profumi si rispondono? Ma no, limitiamoci a raccontare una giornata particolare, quando casualmente (ma nemmeno poi tanto) si va a provare la cucina di un ristorante e poi a vedere una mostra che non sapevamo ci fosse.
Il plurale sta ad indicare me e Fabio che, scoprendo l’impossibilità di mangiare in un ristorante dove volevamo recarci, optiamo per una passeggiata a Colonnella, all’ Osteria Esprì dove Emanuela Tommolini e Fabio De Cristofaro propongono la loro idea di “cucina viva, che nutra l’anima e il corpo”. Può sembrarvi una scelta di ripiego, ma non è del tutto così, visto che già da tempo desideravamo fare questa esperienza. La visita alla mostra invece è stata un vero e proprio caso: di ritorno da Colonnella, chiamiamo degli amici che ci dicono essere diretti a Pescara, per la precisione al Museo d’arte moderna Vittoria Colonna per vedere “Franco Fontana Full Color”: non c’è stato bisogno di discuterne, ci fermiamo!
L’idea principale e semplice dell’ Osteria Esprì è che quello che mangiamo ci deve fare bene, deve apportare nutrimento e salute attraverso ingredienti semplici e genuini, nel rispetto delle loro caratteristiche peculiari di sapore, colore e proprietà benefiche. E aggiungiamo, quello che è buono fa bene! Ebbene sì, elemento imprescindibile della salubrità di questa cucina è anche il fatto che è eseguita in maniera impeccabile, con fantasia e mestiere, maneggiando i prodotti, i cui fornitori sono elencati in chiare lettere nel sito internet del ristorante. E non manca certo l’attenzione all’estetica: i piatti sono belli, si intuisce un’attenzione quasi pittorica, aiutati tra le altre cose dal fatto che in questo momento la natura ci regala colori sgargianti e sapori pieni, vitali e freschi. Siamo entrati solo da poco nell’estate che ancora non si è fatta riarsa e diafana, la primavera ancora non si è accomiatata, è ancora festa.
Quando, la sera, saremo davanti ad alcune fotografie di Franco Fontana, sarà divertente e suggestivo associare i suoi paesaggi dai colori così intensi che diventano campiture astratte ai piatti del vicino pasto: il rosso vivo del lampone, quello più acquoso dell’anguria, il tondo perfetto del giallo cous cous alla curcuma con il suo fiore di zucca ripieno di crema di ceci, la quenelle di sorbetto alla fragola e l’algidità delle granita al sedano così come le macchie di fiori nel verde di una collina, il giallo di una fioritura, l’azzurro tagliente di un cielo estivo.
Ma torniamo a tavola, forse ci siamo persi troppo nella bella apparenza, dimenticando di sottolineare che la cucina dell’ Osteria Esprì è un elogio ai sapori, che sono belli e incredibilmente pieni, assecondati dalla mano dell’uomo e non sovrastati, riconoscibilissimi e abbinati con grande freschezza. Restano indimenticabili i ravioloni di ricotta di pecora al fumo di ulivo e zafferano… l’unica pecca, forse, è che questo gusto così marcato della ricotta è stato riproposto in diverse pietanze del pranzo, limitando un po’ la varietà.
Nel menù non compaiono ne carne ne pesce, forse per scelta stagionale poiché curiosando nel sito ci sono anche piatti non vegetariani, anche se negli anni passati. Sbagliando, non abbiamo indagato.
Armonia ed equilibrio, salubrità e freschezza, forse ci è mancata un po’ la vena goliardica e un po’ anarchica che a noi piace tanto, ma, si sa, c’è un tempo per tutto.
Osteria Esprì
Via Sobborgo, 4 – 64010 Colonnella (TE)
Telefono: 0861/700013
info@osteriaespri.it
http://www.osteriaespri.it
Serena Manzoni
Effettivamente Esprì è un locale piuttosto sui generis… non solo per quel che si mangia (assolutamente buono sotto tutti i punti di vista) ma anche per come lo si propone e per tutto quel che c’è dietro… che pur in un contesto diverso da un comune ristorante credo che però lasci spaesato chi ci va per la prima volta…
Anche se… mi chiedo quanto e come possa un locale del genere far quadrare i conti nei giorni normali, vale a dire quando non ci sono serate a tema, ospitate, degustazioni eccc eccc… che nel teramano negli ultimi anni abbondano.
Io ci sono stato parecchie volte e mi piace molto, ma anche di sabato o domenica l’ho sempre (o quasi) trovato vuoto.
Che peccato!
Leggendo questo articolo mi è venuta voglia di provare questo posto.
Gran bel locale davvero, l’articolo lo disegna benissimo anche nel paragone “grafico”, e logicamente nella descrizione del tipo di sapori di questa cucina davvero originale.
Grazie della dritta!