Di Serena Manzoni,
Il cibo c’entra sempre.
Provate a guardare un film, a leggere un libro, un fumetto o andate ad una mostra: in qualche modo, a un certo punto, statene certi, arriva il Gastrodelirio… Le Novizie.
Serata solitaria e casalinga e, strano per me, accendo il pentolone, ovvero il televisore catodico-delirante e, come spesso accade, il sistema del digitale terrestre decide per me quello che accompagnerà le mie prossime ore.
Questa volta è arduo: ciclo sul cinema di genere, e non si tratta di western o poliziesco, ma di erotico. Le Novizie
Uh signur, mi toccherà sicuramente Alvaro Vitali o Lino Banfi, inevitabile una Edwige Fenech e invece… Brigitte Bardot!
Ci penso, mi sta simpatica e, impossibile a credersi, non ho mai visto un suo film!
Guy Casaril è il regista, l’anno è il 1970 e la mitica bionda interpreta una novizia che fugge dal convento per raggiungere Parigi, in cerca di una vita diversa, migliore.
Mi informo velocemente: il regista ha girato un film sulla vita di Edith Piaf e una riduzione cinematografica di L’Astragalo di Albert Sarrazzine (grande libro!), forse si lascerà guardare… Le Novizie.
A Parigi incontra Mona Lisa/Annie Girardot (e mi sorprendo a trovarla più bella della B.B. ma la mia è ovviamente soltanto bieca invidia…) che fa il mestiere, e che accoglie l’ingenua e casta biondona. Le Novizie.
Non vi racconto il resto, vi dico soltanto che c’è ben poco di pecoreccio e che resisto fino alla fine del film e soprattutto che anche qui, inaspettato, arriva il Gastrodelirio.
Ho pensato di trovarlo quando Annie Giradot versa un bicchiere di rosso, taglia l’immancabile baguette e scopre che Brigitte Bardot ha finito la mortadella… la poverina fa davvero fatica a trovare un lavoro, non ha la patente e davvero non è portata per l’occupazione più antica del mondo.
Ci prova, ma oggettivamente non fa per lei. Le Novizie.
Alla fine arriva l’idea della svolta, una joint venture tra le due amiche per risolvere ogni problema: un’ambulanza, spirito imprenditoriale e buona volontà ma non funziona e le due si trovano in fuga e affamate. Le Novizie.
Ed ecco arrivare il punto: in mezzo a un bosco, la Giradot racconta alla Bardot un suo sogno, quasi lirico, tra le lenzuola con un cliente, intenta, con leggerezza e voluttà, a mangiare!
Pasto onirico che la stacca dal marciapiede, che appaga un suo bisogno primario ma non solo, un sogno tenero, per nulla birichino. Le Novizie.
Sia chiaro, non voglio gridare al capolavoro, ma dare uno sguardo di affetto e interesse ai film di genere, che hanno tanto da dire su chi siamo e chi eravamo e sottolineare, che in un modo o nell’altro, il cibarsi è sempre e costantemente presente quando l’uomo cerca di rappresentarsi. Le Novizie.
E poi, non si può non aver mai visto un film con Brigitte Bardot, anche se Annie Girardot… Le Novizie.
Serena Manzoni