Di Serena Manzoni,
Ci avete fatto caso?
Leggendo un libro capita quasi sempre di arrivare a un punto in cui il cibo fa la sua apparizione, che sia o meno l’argomento principe della scrittura.
Insomma, non solo nei libri di cucina ma nelle più svariate opere e in diverse epoche l’atto del mangiare o i prodotti alimentari più vari compaiono tra una riga e l’altra.
Non mi sono quindi stupita del fatto che anche questa volta sia successo.
L’opera in questione è La nave dei folli, di Marco Taddei e Michele Rocchetti, orecchio acerbo editore, 2016.
Si tratta di un libro illustrato che vi consiglio caldamente: si narrano le vicende di Brandano, allontanatosi dal natio paese di Saggionia (ma sarebbe meglio dire allontanato) su uno sgangherato vascello, con una ciurma di improbabili marinai, per un viaggio volto a dimostrare la rotondità della terra, fino allora considerata piatta.
Brandano e i suoi matti compagni Morello e Tundalo (che ricorda sotto l’aspetto iconografico Sant’Antonio Abate) devono lasciare il paese, non più graditi.
Le ispirazioni e i rimandi sono tanti e importanti: dalla medievale Navigatio Sancti Brendani alla Das Narrenschiff (La nave dei folli) di Sebastian Brandt che a loro volta continuano in qualche modo la tradizione celtica delle navigazioni verso l’al di là.
Chi cerca il paradiso terrestre, chi invece arriva al paradiso dei folli, la nostra ciurma cerca invece una dimostrazione geografica, ma non mancherà di attraversare luoghi di sfere diverse da quella terrena.
Nelle peripezie di Brandano e dei suoi originali sodali, come anticipavo, non manca certo la fame e il modo fantastico in cui i nostri eroi riusciranno a domarla.
Il cibo sarà inoltre un elemento decisivo per la loro salvezza in un’altra delle loro incredibili avventure.
La cucina diventa vera e propria protagonista della scena infernale, dove diavoli della peggior specie sono descritti proprio nell’atto di cucinare i dannati spandendo attorno “un gran puzzo di cotenna bruciata e di cipollotto selvatico”.
La cucina della Nave dei folli è una cucina reale e fantastica, votata all’iperbole e allo stesso tempo estremamente concreta, “le braci sono illustrissime” e le bistecche sono draghesche ma pur sempre bistecche.
Insomma La nave dei folli descrive più di un pasto e vi assicuro che sono pasti decisamente gastrodeliranti.
La nave dei folli è una sorta di elogio della follia, dove risiede, se non la saggezza, la felicità.
I testi sono di Marco Taddei, la sua penna è lirica, picaresca, agile e generosa; la grafica è affidata a Michele Rocchetti che ci immerge in atmosfere alla Bosch, richiama il Medioevo, ma allo stesso tempo non può non far pensare al Fortunato Depero degli arazzi.
Potrete inoltre divertirvi a trovare i ritratti degli autori, più volte presenti nelle belle illustrazioni.
orecchio acerbo editore
Viale Aurelio Saffi, 54
00152 – Roma
Tel. 06 5811861
https://www.orecchioacerbo.com/editore/
Serena Manzoni