Di Serena Manzoni,
E così è arrivata un’altra estate… voi ci andate in spiaggia? E cosa fate quando ci siete? Lo so, non tutti hanno la fortuna di abitare in un posto di mare, ma la domanda vale anche se ci andate per una sudata e striminzita settimana di ferie o se invece che le spiagge preferite amene e fresche località di montagna. O se dovete accontentarvi della panchina del parco della vostra città. Insomma, io quando sono in spiaggia adoro fare il bagno, nuotare e fare il morto guardando il cielo, tenere gli occhi aperti sott’acqua, raccogliere sassolini e gusci di conchiglia, leggere. Come al solito, tutto questo preambolo per consigliarvi un libro, un libro per l’estate.
Niente romanzetti leggeri, rosa o noir o verdolini, in questa estate bizzarra leggiamo di cucina, o meglio di cucine, di tutto quello che l’uomo mangia, ha mangiato e potrebbe mangiare saltellando tra i secoli e le geografie. No, non è un libro pesante… pigri che non siete altro… ve lo assicuro!
Carlo Spinelli, Bistecche di formica e altre storie gastronomiche. Viaggio tra i cibi più assurdi del mondo, Baldini & Castoldi, Milano 2015.
Viaggio divertente e istruttivo tra tutto quello che è commestibile, ricordandoci sempre che le nostre convinzioni e abitudini in fondo non sono che un punto di vista. Quello che per noi è ripugnante è invece norma alimentare per altre culture, basti ricordare che per gli anglosassoni cibarsi di carne equina è un vero e proprio orrore. Carlo Spinelli assaggia tutto (e quando dico tutto intendo davvero tutto, placenta della moglie compresa!) accompagnato in questo da esperti in vari settori, chef e la cucina della nonna nell’infanzia. Il libro è diviso in capitoli tematici: si parla di ittiofagia estrema, di entomofagia e geofagia, di frutta e di carne, di eccessi e di astinenze, ma non soltanto. Ci accorgiamo leggendo che certe esperienze alimentari che ci appaiono estreme, curiose o rivoltanti in qualche modo le abbiamo affrontate, senza quasi accorgercene. Non c’è un po’ di cannibalismo nel mangiarsi le unghie?
“Il cibo non ha valore positivo o negativo, non è giusto o sbagliato, buono o cattivo, ma è «solo» l’elemento essenziale per vivere. È la fame e la cultura a dargli un’identità e una virtù”
Oltre alla curiosità dell’assaggio troviamo in queste pagine anche la riflessione sul futuro dell’alimentazione, in questi tempi così contraddittori dove il cibo si permette di diventare Food porn, dove si sta sempre più attenti al cosa e quanto si mangia e dove al crescere della popolazione mondiale bisogna associare il crescere della sostenibilità della produzione del cibo. E quindi perché non considerare gli insetti una risorsa?
Una delle conclusioni più semplici di questo interessante viaggio onnivoro ce la fornisce lo stesso autore: “esiste qualcosa che veramente non si può mangiare: la qualità scadente del cibo”.
Questo e tanto altro, non vi annoierete in spiaggia ve lo assicuro, la parole scorrono via leggere e fresche, nonostante il peso degli argomenti trattati, tra un bagno e un altro.
Serena Manzoni