Di Serena Manzoni,
Ci sono luoghi in cui quello che conta è la musica… insomma, mi avete capito, state lì e cogliete il sound che emette, le vostre orecchie sono recettori vigili che iniziano a trasmettere al vostro corpo una voglia irrefrenabile di danza, anche fuoritempo, come la mia che non so ballare…
Antico Forno Roscioli a Roma.
Il coltellaccio batte sicuro contro il pianale di legno e deciso affetta la vostra pizza in teglia e cade il pezzetto di carciofo che rotola morbido e anche se la voce dell’instancabile signora al banco lo sovrasta, voi sentite il tonfo soffice e le vostre anche hanno un sussulto.
La scrocchiarella scrocchia e il registratore di cassa fa da percussione. La carte del sacchetto in cui ripongono il vostro pane alle noci, uvetta e fichi bianchi del Cilento si increspa sotto le dita esperte e le vostre gambe si annidano in un twist… quanto mi piacerebbe saper ballare… la signorina giapponese abbarbicata al trespolo vicino al vostro, allunga il dito sulla maglietta di viscosa per raccogliere del pomodoro che sgocciolando vi ha fatto battere il piede… se questa non è musica…
Sarà che ho appena visitato la mostra Jean-Michel Basquiat. New York City. Opere dalla Mugrabi Collection al Chiostro del Bramante, sarà che sono profondamente provinciale e tutti questi suoni che mi arrivano alle orecchie mi danno un po’ alla testa, ma ragazzi! Qui fanno del jazz…
Musica importante per l’artista che così tanta rilevanza dà al suo essere nero, figlio di una cultura che lui espone con prepotenza e con sofferenza, la sua stessa arte jazz, improvvisazioni sapienti su canovacci di oggetti trovati per strada per comporre le sue cornici sofferte e eccentriche.
E poi la profondità degli abissi dell’anatomia umana. Back of the neck del 1983 una delle opere più incisive per il mio sguardo, questa volta un soul, pieno di dolore, a partire dal centro delle ossa. Antico Forno Roscioli
Le cose si mescolano e entrano in sintonia. Dopo la mostra di uno degli artisti più acclamati della scena americana, con la sua strada e la sua poesia, l’attaccamento sofferto e rabbioso alle origini africane, con le sue ossessioni e le sue paure, le sue gioie e i suoi infiniti ritratti, una pizza da Roscioli è quello che ci vuole…
Basta essere capaci di rimanere in quel mood, non perdere la vena e camminare nel centro di una Roma di inizio millennio con quella musica in testa, mangiare per strada o su uno sgabello il vostro trancio di pizza sarà perfetto e tremendamente ritmico. Antico Forno Roscioli
Non dimentichiamo che da Roscioli amano definire il proprio fare un’arte più che un mestiere. Non solo pizza in teglia e scrocchiarella, ma anche pane e dolci, per ogni prodotto il lievito giusto e il mix di farine adeguato, le giuste lievitazioni che si prendono il tempo che meritano, tradizione ed evoluzione le parole d’ordine.
La mostra è in allestimento ancora per poco, fino al 30 luglio 2017, l’Antico Forno Roscioli sta lì dal 1824!
Antico Forno Roscioli
Via dei Chiavari, 34
Roma
Tel. 06 6864045
http://www.anticofornoroscioli.it/
info@anticofornoroscioli.it
Serena Manzoni