Di Riccardo Ferrante
Colli di Luni, Liguria, Cinque Terre. È uno dei posti più incantevoli della penisola, le vigne sono arroccate su pendenze quasi estreme che guardano il mare. Non a caso qui si parla di viticoltura estrema. È una delle zone più vocate nella produzione di vino, di bianchi, soprattutto con il Vermentino che ha l’estensione vitata maggiore. Sono vini che parlano di mediterraneo, di sole, di brezze marine.
Terra affascinante uguale vini affascinanti. Poi ci sono produttori come Andrea Kihlgren, artefice di questa bella azienda, che lavora in modo
tradizionale 12 ettari complessivi nel comune di Sarzana senza interrompere il legame con la sua tradizione di famiglia piegandosi alle tecnologie enologiche lontane dalla sua filosofia produttiva. È un vignaiolo rispettoso di questo territorio e non fa altro che assecondarlo. Il vino che abbiamo bevuto si tratta del vitigno Albarola che Santa Caterina produce in purezza. Diffuso sopratutto nelle cinque terre, è conosciuto perché si trova come componente nel famoso vino dolce Sciacchetrá , vino di riferimento della zona.
Questa versione in purezza da la sua gioia al palato, non è un vino che fa uscire di testa ma ha il suo carattere, buona beva anche se risulta essere leggermente surmaturo, ma la tipologia è questa, buona acidità che fa da colonna portante alla generosa materia del vino. Un bel giallo carico e profumi da macchia mediterranea chiudono il quadro complessivo di un vino da bere quotidianamente. È un vino che ci è piaciuto non lo neghiamo. È un vino da gastrodelirio.
Riccardo Ferrante
Ho una domanda… a Roma (città) dove posso trovare questo vino? Il produttore può spedire per corriere?
Quanto costa?
Grazie!
Buongiorno. A Roma lo può trovare presso l’ enoteca les vignerons http://www.lesvignerons.it/les-vignerons. La bottiglia costa in enoteca intorno ai 18 euro.
Grazie per questo suggerimento, ora ho un motivo in più per tornare in Lunigiana. Sono stata “iniziata” ai vini naturali qualche settimana fa tra Molise e Abruzzo e nel viaggio di ritorno ho fatto tappa a Sarzana, sono passata due volte davanti a quei vigneti senza immaginare che li avrei ritrovati dentro Gastrodelirio…com’è piccolo il mondo. Per chi decide di andarci consiglio un’altra esperienza,questa volta culinaria ma non solo, alla trattoria “La Scaletta”, che non è molto lontana dal centro di Sarzana, non è un luogo adatto a chi cerca intimità, luci soffuse, sussurri all’orecchio, una cucina raffinata o ricercata, ma è un’esperienza da fare. E’ una vera trattoria che esiste, diceva il vicino di tavolo, dagli anni ’50/’60 e ha il vincolo (non si sa con chi) di cucinare piatti tradizionali e contenere i costi. Sul tavolo ci sono olio, aceto e porzioni monodose di parmigiano (?), le cameriere in grambiule stile pensione al mare anni ’70 inizio ’80 annotano gli ordini su un foglietto con il menù pre stampato, i tavoli sono così vicini che è impossibile non conoscere chi sta accanto e ascoltare la sua storia, è facile trovare qualche anziano, che si reca lì perchè trova piatti caldi a buon prezzo e qualcuno con cui parlare. Il venerdì cucinano un (dicono) ottimo merluzzo con pinoli e uvetta, mi è passato sotto il naso, ma non l’avevo prenotato il giorno prima, quindi niente assaggio, solo elogi che venivano dal vicino di tavolo. Il menù è sempre lo stesso (forse da decenni), ma il locale è pieno di gente di ogni età ed estrazione sociale, perchè il cibo è buono, semplice, io ho mangiato un agnello alla brace fantastico, senza condimenti aggiunti, solo sapore di carne. I prezzi sono davvero bassi, si aggirano sui 15/17 euro a persona dal primo al caffè, quindi vale la pena fare un’esperienza lì. p.s. accettano solo
contanti.