Essere Carlo Cracco

Chi è Carlo Cracco, il cuoco più famoso d’Italia?

Conosciamo il Cracco televisivo, ma lo conosciamo professionalmente?

Come mai così tante critiche mediatiche lo investono?

Perché tanti si sentono in diritto di criticarlo?

Quanti, lo conoscono veramente?

essere carlo cracco

Carlo è talentuoso come pochi altri in Italia, cresce professionalmente con il divin Marchesi in Bovensin della Riva a Milano nel ristorante che guadagna per la prima volta in Italia le tre stelle Michelin con una brigata paragonabile alla grande Inter del Mago Herrera: Davide Oldani, Paolo Lo Priore, Enrico Crippa, Pietro Leeman, Ernst Knam, Andrea Berton.

Gualtiero Marchesi fa poi proseguire a Cracco la formazione in Francia da due mostri sacri: Alain Senderen a Parigi e Alain Ducasse a Montecarlo.

Carlo torna poi in Italia e guadagna le tre stelle Michelin come executive chef all’enoteca Pinchiorri di Firenze per poi aprire il suo primo ristorante Le Clivie in Piemonte a Piobesi d’Alba dove, si fregia subito di una stella Michelin.

Approda in seguito a Milano chiamato dalla famiglia Stoppani per guidare la cucina del loro nuovo ristorante CraccoPeck.

A Milano inizia a rivoluzionare la gastronomia di questa città che al momento aveva solo tre ristoranti stellati: il ristorante di Claudio Sadler (2 stelle ), Joia di Pietro Leeman (pioniere della cucina senza le proteine della carne) e il ristorante di Aimo e Nadia custodi della cucina toscana.

Cracco preme sull’acceleratore 

Essere Carlo Cracco ingresso ristorante

Per la prima volta acido e amaro diventano protagonisti di alcuni piatti poi divenuti iconici dello chef vicentino 

E così ecco comparire in carta il ristretto di bitter con i gamberi rossi, le tagliatelle di tuorlo marinato (piatto in cui estremizza la pasta fresca usando il rosso d’uovo come unico ingrediente), il rognone con i ricci mare, il musetto di maiale con scampi e pomodori verdi (celebrazione di un matrimonio che non s’ha da fare).

Il quegli anni, diventa il rappresentante della cucina italiana che può paragonarsi alla Francia con una cucina evolutiva, allontanandosi dalla tradizione ben eseguita dei ristoranti premiati con le stelle Michelin in Italia.

Carlo è apripista in cucina e apripista in televisione 

E’ il primo cuoco chiamato a partecipare alla prima edizione di Masterchef insieme a Bruno Barbieri e Joe Bastianich.

Carlo funziona anche in televisione, ha i tempi naturalmente giusti e senza nessuna costruzione e diventa una star mediatica.

Lascia all’apice del successo il programma che lo ha reso famoso al grande pubblico e inizia la seconda rivoluzione culinaria aprendo in galleria a Milano il suo nuovo ristorante.

Si accorge prima di tutti della deriva della cucina stellata fatta di cerimoniali, liturgie ed impiattamento 

Completamente refrattario alle mode, si dedica ad eliminare il superfluo per arrivare al concetto di vero in cucina. Essere carlo cracco

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Il piatto di spaghetti con il sugo dell’orto è un capolavoro: le verdure estratte a freddo e concentrate in padella ed infine emulsionate con una noce di burro, rappresentano vent’anni anni dopo quello che è stato il musetto di maiale e scampi.

Carlo non ci porta al ristorante per assaggiare quello che non mangiamo a casa, ma quello che oramai a casa non si mangia più: ci mostra il nostro passato in alta definizione.

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