Se mi avessero detto che avrei trovato effluvi di cucina giapponese in un piccolissimo locale nel centro storico di Marino non ci avrei creduto…
Un mix Intelligente studiato, provato e fortemente voluto tra la nostra cucina, e molti degli ingredienti che i giapponesi usano nelle loro ricette.
Tutto questo in uno dei più noti e gettonati centri dei Castelli Romani.
Davvero per me, difficile anche solo immaginarlo!
Il merito di questo inaspettata e ben riuscita “fusion” gastronomica vanno alla bravissima Eleonora e a suo marito Daniele che hanno rilevato lo storico locale “La Credenza” facendolo diventare giustamente “La Credenza di Eleonora“.
Ristorante piccolo e curato, ricavato in una delle molte grotte che punteggiano il territorio di Marino, decisamente accogliente.
Parliamo qui di un locale che nel corso degli anni ha ospitato chef e stili diversi, e che oggi, in questa nuova veste curiosamente guarda anche verso il Giappone.
Ho scelto di usare la parola anche perchè (ovviamente) non mancano in menu i primi piatti della tradizione o di secondi di carne più vicini alle nostre abitudini, ma oggi è Venerdì e per noi italiani vale da sempre il detto “Venerdì pesce”!
Così, mi affido ai preziosi suggerimenti di Daniele che mi convincono: scelgo un antipasto e un primo piatto, entrambi all’insegna del sol levante.
Il tutto, è abbinato a un calice di Riesling che immaginiamo ben si sposerà con i piatti scelti.
L’inizio è con una fettuccina di calamaro fresco, marinata in olio, mirin e cipolla caramellata, uova di lompo e crumble di tarallo.
Il tutto è servito su un letto di misticanza di un’azienda della vicina Frascati con il metodo dell’acquaponica.
Il risultato è ottimo, la tendenza dolce del calamaro e del mirin ben si lega con le sensazioni sapide delle uova, con la croccantezza del tarallo e con la freschezza della misticanza.
Non da meno la presentazione, impeccabile.
Il primo piatto è invece esemplificativo delle idee che Eleonora vuole portare in tavola.
Sono gnocchi di patate fatti in casa, impeccabili, ma conditi con una salsa alle cozze e dei leggerissimi fiocchi di Katsuobushi, oltre una grattuggiata di bottarga che Eleonora produce in piena autonomia.
Il Katsuobushi è un filetto di pesce kuokka essiccato, fermentato ed affumicato.
Il piatto ha sapore e profumo di mare, ma con l’aggiunta di una intrigante nota leggermente affumicata.
Intenso e sapido ma, visti gli ingredienti, non può essere altrimenti!
Per chiudere, è impossibile dire di no ad un dolce al cucchiaio, alias due meravigliosi tartufi al cioccolato e caramello, immersi in un’ottima crema chantilly preparata al momento.
Anche qui, oltre la dolcezza, una presentazione di gran livello.
Dopo, arriva anche un impeccabile e ben eseguito caffè all’Italiana, ulteriore prova che quando si crede nella qualità della materia prima, e nel voler fare tutto (o quasi…) con le proprie mani invece di piegarsi ai voleri delle grandi piattaforme distributive, si coglie il bersaglio in pieno.
Per finire (bene…) un bicchierino di un ottimo prugnolino, giusto cappello a un pranzo bellissimo, da due padroni di casa bellissimi.
Grazie Eleonora e Daniele!
A presto.
Visto il cambio di di gestione, dopo molto tempo per mia curiosità sono andato a pranzo non molto tempo fa in questo ristorante, e ne ho riportato la medesima impressione di quello scritto nell’articolo, coie di un posto parecchio più su della media abituale di Marino e diverso per le scelte in cucina.
La cucina è originale, magari a qualcuno può fare anche paura, ma i sapori sono buoni, il locale bello e ai tavoli si è serviti con cortesia. Faccio i migliori auguri di successo a Eleonora e marito!