Di Lorenzo Tuffanelli,
L’autunno, quello vero, si sta facendo attendere regalandoci giornate dal tepore insolito, ma il crepuscolo, sempre più anticipato, è inequivocabile: il freddo è alle porte e la voglia di vino rosso diventa fisiologica.
Qualche sera fa, dopo un aperitivo alla vineria di fiducia sotto casa, io e Ivan, decidiamo di concludere la serata con una bottiglia da asporto, un rosso per l’appunto.
Dopo una rapida scorsa agli scaffali optiamo per quel vino dell’Etna, il vino di quel belga, quello che produce il leggendario Magma. Ci consultiamo con l’oste per discernere tra il 2014 e il 2015 e ci portiamo a casa una bottiglia di MunJebel 2014 IGT Terre Siciliane Rosso.
Si tratta dell’undicesima edizione, Nerello Mascalese 100%, nella versione classica, ovvero prodotto con uve provenienti da diverse vigne. Le altre versioni riportano una sigla in etichetta che indica l’origine e l’espressione di un determinato cru.
Frank Cornelissen (il belga) dal 2000 conduce queste vecchie vigne terrazzate sul versante settentrionale della grande montagna, il Mungibeddu, alias Etna, che non si traduce in “monte bello” come si potrebbe pensare: questo nome deriva dall’unione dei termini “mons” (latino) e “ghebel” (arabo) entrambi significanti montagna.
Dopo qualche cenno etimologico torniamo alla nostra preziosa bottiglia.
L’assenza della capsula rende ancora più fulmineo l’avvitamento del vermicello del cavatappi nel tappo di sughero.
I calici si tingono di un intenso rosso rubino, le prime annusate sono fresche, di frutta a bacca rossa, in seguito si sprigionano folate minerali e leggeri accenni di erbe officinali ed aromatiche.
Il palato è coerente, fruttato, fresco e croccante, finale molto lungo. Un vino molto piacevole, polposo, diretto e per nulla scontato. La continua evoluzione nel bicchiere lo rende irresistibile tanto da farmi dimenticare di scattare la classica foto di rito.
MunJebel 2014
Il nobile e sensibile Nerello Mascalese ha trovato un signor alleato in una terra lontana dedita alla produzione della birra, Frank Cornelissen custodisce queste viti a piede franco allevate ad alberello poste tra i 650 e i 980 metri di altitudine, che superano abbondantemente i 60 anni di età, nel totale rispetto dell’ecosistema. MUNJEBEL 2014
Le uve vengono raccolte a piena maturazione con ripetuti passaggi nei filari dalla prima metà di ottobre fino alla prima decade di novembre.
Vengono poi vinificate in giare di terracotta interrate nella pietra lavica macinata con macerazioni molto lunghe, dai 4 ai 7 mesi. Il vino, dopo la torchiatura, prima di essere imbottigliato torna nelle giare per altri 18 mesi. Quindi un tipo di vinificazione arcaica e tradizionale.
Concluderei con una frase incisa su una parete della cantina: prima di essere buono un vino deve essere vero. MUNJEBEL 2014
Perito agrario, laureato in viticoltura ed enologia ho sempre lavorato nel campo della ristorazione.
Partito come cameriere extra del fine settimana, sette anni fa ho aperto una mia attività a Milano.
Ora vorrei intraprendere una nuova esperienza seguendo la passione per il buon vino.