LA COTOGNA CHE NON ALLAPPA
Di Lorenzo Tuffanelli,
Da qualche mese in città ha inaugurato una vineria tutta al “naturale”, si narra di almeno 400 etichette.
Al primo tentativo di ispezione vengo clamorosamente rimbalzato per aver sforato l’orario. Approfitto però della serranda non ancora calata per sbirciare le lavagnette: bollicine, bianchi, orange, rossi e in fondo “le bombe”.
Finalmente qualcuno ha il coraggio di sbicchierare bottiglie importanti!!!
Qualche sera fa riesco a liberarmi prima del solito e in quattro e quattr’otto mi guadagno uno sgabello all’affollato e attillato bancone.
La lavagna delle bombe è neramente immacolata e ne intuisco con rammarico la spiegazione.
Bollicine no, i bianchi li conosco già… non mi resta che provare gli orange. Dopo una Malvasia, un Cortese e un blend siciliano, tutti piacevoli e ben fatti, non totalmente gratificato passo in rassegna le 400 etichette esposte alla ricerca di una bottiglia “nuova”, una bottiglia mai vista nemmeno in fotografia e della quale non abbia mai sentito parlare.
Una “buta” da portare via anche per alleviare i sensi di colpa di essere lì senza il mio compagno di bevute.
Al primo giro faccio cilecca! Ripeto la rassegna partendo da un po’ più in fondo ed eccola lì, l’etichetta che stavo cercando, sul primo scaffale, a fasciare una panciuta champagnotta sigillata da una ceralacca ambrata, con un mezzo busto di bella donna ad acquerello.
Mi ricorda vagamente la volitiva e battagliera Claudia Cardinale.
Anche il prezzo è abbordabile, mi faccio raccontare il contenuto, si tratta di un vino greco ottenuto da uve Kydonitsa, che tradotto in italiano significa cotognetta; 30 giorni di macerazione, nessuna follatura ne rimontaggi, 6 mesi di barrique e zero solforosa aggiunta.
Kydonitsa barrique 2015
Siamo nel nord della Grecia, in Macedonia a 50 km da Salonicco, su terreni calcarei e talvolta argillosi dove si lavora col sistema della permacultura (da permanent agricolture) ovvero un’etica dell’uso della terra che conduce ad un ecosistema agricolo completo.
La fortuna vuole che all’altra estremità del bancone ci sia proprio l’importatore di Ktima Ligas, l’azienda produttrice del Kidonitsa barrique 2015, il quale fiero e rassicurante mi offre un assaggio del vino scelto. Non ho più dubbi anche se per me certi vini per capirli necessitano di qualche cl in più.
La bottiglia eletta per il pranzo domenicale scivola morbidamente nello zaino e la serata procede con altri assaggi di primizie gentilmente condivisi col proprietario e l’importatore.
Dopo qualche giorno di attesa, col mio compare di bisboccia, posso “s-ceralaccare”, stappare e finalmente far sgorgare questo vino color mela cotogna dai riflessi dorati.
Al naso prima frutta secca come fichi e albicocche per poi passare a frutta esotica molto matura.
Al palato avrei preferito una maggiore acidità e un tannino un po’ meno fine per allungarne la persistenza e aumentarne la potenza.
Appunto una cotogna che non allappa, una bella scoperta da una terra antica.
Ktima Ligas
1st km Giannitsa Archontiko
581 00 Pella
Grecia
Tel: +30 23820 24 421
Fax: +30 23820 24 421
wines@ligas.gr
http://www.ligas.gr
KYDONITSA BARRIQUE 2015
Perito agrario, laureato in viticoltura ed enologia ho sempre lavorato nel campo della ristorazione.
Partito come cameriere extra del fine settimana, sette anni fa ho aperto una mia attività a Milano.
Ora vorrei intraprendere una nuova esperienza seguendo la passione per il buon vino.