I vini delle sabbie di Mirco Mariotti

I vini delle sabbie

Il “nome” mi ha sempre stuzzicato, sopratutto perché legato al luogo comune che una vigna può ben essere situata nei pressi del mare, ma mai deve piantare radici in un terreno sabbioso…

Così, anni addietro nel delta del Po, luogo indiscutibilmente affascinante, gironzolando sul territorio e in più ristoranti ho assaggiare alcuni di questi vini che qui, nel delta del grande fiume, hanno il loro luogo di elezione.

Di tutti quelli al tempo provati, pur in un contesto di assoluta correttezza (formale…) e mancanza di difetti, nessuno aveva però smosso più di tanto le mie corde emozionali.

Aggiungo che, un noto e bravo sommelier di quelle zone con il quale nel ristorante dove lavorava avevo amabilmente scambiato qualche parola su questo tema, aveva ulteriormente spento i miei entusiasmi con una scrollata di spalle e un… “più di questo non ci si cava”, derubricando i vini delle sabbie a semplice bizzarria o tradizione, ma nulla di più…

Però, a volte amo far ritorno “sul luogo del delitto”, soprattutto se il luogo ha stuzzicato la mia emotività, e così ri-eccomi e per più motivi a vagabondare nuovamente sul delta del Po, tra il veneto e il ferrarese.

Memore però del (mio) precedente giudizio interlocutorio su questi vini, ma ancora carico di curiosità, questa volta decido di prepararmi per tempo e in maniera certosina a cercar il meglio, forse il MIO meglio, ma questa è altra faccenda…

Spulcio la app “NaTourWine”, alla quale ho fieramente collaborato come volontario e che invito tutti gli amanti del vino naturale a scaricare e utilizzare, app che CENSISCE ma senza dar voti o giudizi di merito le cantine che in Italia abbracciano la “filosofia” produttiva del vino naturale (circa un migliaio…).

In zona delta, scovo una cantina che ha scommesso non solo sul vino naturale in questo inusuale contesto, ma che ha anche il bonus di avere nei suoi vari appezzamenti di terreno tante viti a piede franco.

Alcune di queste sono anche centenarie o quasi, ed è probabilmente proprio la presenza di sabbia frammista al terreno, con conseguente “sofferenza” delle piante che ha creato le condizioni per renderle sia resistenti naturalmente alla filossera, sia per “temprarle” donandogli quel quid particolare che può caratterizzare sensorialmente un vino.

A questo punto, quelli che non amano o, peggio ancora, disprezzano questa sfumata categoria di vini, alias i “naturali”, cambino pure pagina, me ne farò una ragione…

In cantina la bella accoglienza di Mirco Mariotti

Istinto, passione e sapienza per il vino come non si incontrano spesso 

Sensi e cultura mentalmente ed ecletticamente liberi con cui spazia a 360°, curando e creando i suoi vini, solo in apparenza folli e che parlano non la lingua, ma il dialetto del suo territorio.

Pur nelle loro differenti sfaccettature, i suoi vini finiscono per rivelarsi bei ricami dal perfetto ordito sensoriale, mai dissonanti.

Fare “vino naturale” e farlo bene specialmente in un contesto “particolare” come questo è quasi come tramutare l’oro in piombo.

Non è affatto facile, e al territorio e alle vigne non bisogna dare del “lei” ma possibilmente del tu oltre che a conoscerne a fondo la storia, perché una delle derive più pericolose quando si parla di vino è quella di guardare a “locale” e “tradizionale” come parole intercambiabili l’una per l’altra.

Non lo sono.

Certi vignaioli hanno nell’identità territoriale la loro arma migliore, altri invece, e in mia opinione colpevolmente, la usano solo in determinati casi e spesso solo “di facciata” preferendo (nei fatti…) testimoniare con i loro vini nulla più che una visione rigorosamente commerciale e perfettina del mestiere.

I vini delle sabbie di Mirco Mariotti non hanno neanche bisogno di un palato rodato e raffinato per ben apprezzarne il sorso fresco, allegro e senza troppi fronzoli, in specie avvicinandosi alle varie bollicine.

Il Top sono quelli “mossi” che arrivano dal tardivo Fortana in special modo il “The second half”, certamente originali e davvero gioiosi ma, e questo perfino in tempi di mania di ancestrali in bottiglia “di moda” in ogni dove, nello stesso tempo notevolmente complesse ai sensi.

Sorprendenti anche alcuni dei non troppi vini “fermi”, con il podio per la Malvasia (di Candia) Le Dune Bianche, ammiccante e cangiante a naso e palato, per non parlare dell’affascinante evoluzione che merita un solo aggettivo: tumultuosa, perché pare di bere un nuovo vino ad ogni sorso… vini delle sabbie

Mentre, il Malestar, figlio di più uve del luogo, tutt’altro che semplice e banale, non appena lo assaggi già lo immagini come perfetto e godurioso complice di una fetta di buon salame o di un opulento gnocco fritto…

Se il vino ha in generale molto a che fare col sorriso, alcuni vini più di altri trovano compimento solo quando riescono a regalare spensieratezza…

Il risultato finale almeno per me, è che per un giorno non ho degustato in quel di Argenta (FE) e nemmeno in uno Chateau blasonato d’oltralpe, ma in una bella cantina per me nuova esistita solo per me per poche ore, proprio come certi effimeri fiori bianchi e vermigli del cactus.

Ed è stato molto bello…

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Società Agricola Mariotti S.S.

Via Rosa Bardelli, 12

Località Consandolo

44011 Argenta – FE

Tel. 0532 804134

https://www.mariottivinidellesabbie.it/

info@mariottivinidellesabbie.it

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