Triple A Live 20° anniversario di lunedì 13 marzo 2023 nella bella cornice di Palazzo Albergati a Zola Predosa, alle porte di Bologna, è stata una giornata bella, godibile e festosamente allegra.
Ad averne di più, ci metterei la firma.
Partiamo da questo e da un paio di premesse…
Su www.gastrodelirio.it prendiamo sempre posizione e, lo ripeto per l’ennesima volta, non siamo per i facili entusiasmi perché… siamo critici nel senso più ampio e puro della parola e non siamo comunicatori o scrittori di “redazionali”.
Inoltre, tutta la parte enologica di gastrodelirio.it per precisa scelta è rigorosamente dedicata (senza eccezioni) al vino naturale.
Punto.
Il manifesto Triple A di Velier
Si può fare business, e anche bene, continuando con una scelta che venti anni addietro è stato un vero e proprio macigno scagliato sul conformismo dell’enologia nazionale (e non…) che, ormai da più di trent’anni, continua scivolare su quell’interminabile piano inclinato che ha trasformato il vino in un non-si-sa-bene-cosa parecchio lontano da quel che dovrebbe essere.
E… buttando un occhio al calendario, anche l’aggettivo lungimirante ci sta tutto, perché è proprio in questi ultimi venti anni che il mondo del “naturale” è maturato e ha preso coscienza della propria forza, anche e a dispetto dei reiterati strali di un certo tipo di enologia, di gran parte della stampa di settore e delle frange più retrive delle varie “sommellierie” nazionali, senza dimenticare anche certi terapeuti del vino che, tutt’ora guardano con commiserazione mista a disprezzo chi ha preso questa strada.
Non dimentichiamo poi che il movimento del vino naturale, dai produttori ai consumatori, non nasce come moda, ma come una reazione dal basso alla soffocante invadenza dei protocolli di produzione adottati dal mondo del vino da fine anni ‘70 in poi.
Protocolli dettati dalle industrie che, se da un lato hanno consentito specialmente in Italia indiscutibili miglioramenti qualitativi rispetto al passato, dall’altra hanno depauperato e gettato alle ortiche un enorme capitale fatto di “saper lavorare bene” riuscendo senza se e senza ma a trasfigurare sensorialmente tanti vini nei fantasmi di quel che erano realmente.
Quindi, tutto il lavoro fatto da Velier con i suoi Triple A, oltre ad essere meritorio fin dal suo esordio, è stato anche di sprono per tutto (al tempo nascente…) il comparto del vino naturale italiano.
Ah, dimenticavo: per chi non lo sapesse (ma i lettori di Gastrodelirio ben lo sanno) Le tre “A” stanno per i vini di Agricoltori, Artigiani, Artisti, gente concreta che postula nei fatti di valori come il rispetto per la terra, la biodiversità, e del poco o nullo interventismo sul vino, perché, il vino lo si fa prima di tutto in vigna.
triple A Live 20° anniversario
Una giornata allegra e scanzonata (dove, le rare “uniformi” & tastevin erano un tantino fuori luogo…) di festa e degustazioni, tra vecchi e nuovi amici vignaioli da ogni parte d’Europa, per non dire dei tanti osti e ristoratori che hanno abbracciato la filosofia “Triple A”.
Manifestazioni come queste, sono (per me) una sorta di “paese dei balocchi”.
Ma, visto il gran numero di vignaioli presenti, e pur limitando la quantità di assaggi, è impossibile non arrivare alla saturazione sensoriale, rischio che per noi appassionati del buon bere è sempre dietro l’angolo.
Non mi considero assolutamente un “serial taster da sessanta vini l’ora” come invece si vantano di esserlo alcuni numi tutelari del vino italiano.
Personalmente, faccio fatica a credere alla piena lucidità di giudizio e di palato di molti di questi personaggi, spesso famosi…
Il vino (come il cibo…) è prima di tutto un piacere, un godimento per i sensi, non un cottimo dove contabilizzare (e monetizzare) il numero di calici portati alla bocca.
Prima di chiudere questo veloce e parzialissimo resoconto di quella che senza mezzi termini è stata una manifestazione ben riuscita, e alla quale spero di partecipare di nuovo, e… senza voler fare classifiche, spezzo qui una lancia per una cantina che non conoscevo, ma che mi ha letteralmente rubato sensi e cuore, Piero Carta.
L’improvvisata e garibaldina verticale di più annate delle sue ossidative e splendide Malvasia di Bosa in piedi davanti al suo banchetto.
Per il vero e proprio interminabile putiferio di stimoli rimarrà impressa per l’eternità nella mia memoria sensoriale.
Un sogno chiamato Malvasia di Bosa!
triple A Live 20° anniversario
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?
Sono consumatrice dei vini naturali e conosco Triple A.
I vini sono ottimi!
Mi permetto di dire che essendo produttrice di olio EVO biologico, ho cercato di mettermi in contatto con l’associazione ma…nessuno si è degnato di rispondermi.
Grazie e buon proseguo !