Non so se ci avete fatto caso, ma nelle pizzerie e nei ristoranti da qualche anno sono sempre più numerose le tavolate di uomini e donne separate, (al più di giovani e giovanissimi.
Un segno di regresso sociale, negli anni ‘50 del secolo scorso in più casi si era più moderni…
tavolate di uomini e donne separate
Senza voler fare (qui) analisi del costume spicciola, un chiaro termometro dell’involuzione dei costumi.
Un esempio pratico…
Sere fa in pizzeria, nelle tre tavolate a portata d’occhio, ben due erano rigorosamente separate per sessi, e la cosa più avvilente (concedetemi il termine…) era che erano tutte composte da persone tra i 20 e i 45 anni.
Uomini da una parte, donne dall’altra.
Ma non uno di fronte l’altro, no: semplicemente a centro tavola, passava una invisibile e invalicabile linea di confine che fendeva in due la tavolata.
Tristezza!
Invece, l’unica tavolata di persone “over 60”, era “mista”.
L’unica dove i componenti parevano godersi la serata, chiacchierando tra loro e buttando ogni tanto un occhio distratto alla partita di calcio sui due grandi schermi in sala.
Il piacere della convivialità a tavola…
All’opposto, nelle “tavolate separate”, i veri protagonisti non erano cibo e convivialità, ma sua maestà, anzi: “tuttità”, lo smartphone.
Gli uomini tutti impegnati a rovinarsi la vista guardando partite sui piccolissimi schermi appoggiati sui boccali di birra (nonostante i due mega-televisori in sala), le donne più che altro a messaggiare, incessantemente.
Nel frattempo le pizze si raffreddavano, inesorabilmente.
tavolate di uomini e donne separate
Alla fine, l’unico trait d’union tra i due sessi è stata l’immancabile valanga di “selfie” più le solite foto delle pizze da “condividere”, appena smangiucchiate, poi tutti al proprio posto.
Tra i presenti dei due sessi quasi nessun dialogo.
Ma cosa ci vanno a fare in pizzeria?
Adoro la convivialità e mangio spessissimo in ristoranti e pizzerie e… vi assicuro che questo triste andazzo ormai non è più l’eccezione, ma quasi la regola. tavolate di uomini e donne separate.
Qualcuno dirà, «ma gli anziani parlavano perché non avevano lo smartphone».
No!
Questi anziani (come tantissimi altri ormai…) erano TUTTI smartphone-muniti, solo che ne hanno fatto un uso giusto, preferendo mangiarsi allegramente la pizza scambiandosi frizzi e lazzi tra di loro.
Inutile aggiungere altro, se non la scontata “frase fatta” che siamo diventati tutti più tristi, più “vecchi”, più chiusi in se stessi, anche e sopratutto se si hanno vent’anni…
Tornando nello specifico personale, sarà forse perché già nei tanto vituperati anni ‘60 del secolo scorso ho avuto la fortuna di frequentare una scuola elementare assolutamente “mista”, cioè dove bambini e bambine erano disposti veramente a caso, neanche in file separate, quindi la mia forma mentis è quella che non esistono cose o discorsi per sole donne o uomini.
Un paio di anni addietro, partecipando a una tavolata con persone in maggioranza più giovani, ho avuto il mio bel da fare per tentare di non far segare (virtualmente) il tavolo tra uomini e donne neanche fossero i bagni (!).
Risultato?
tavolate di uomini e donne separate
Uomini da una parte e donne dall’altra, e con uno striminzito compromesso, io e la mia compagna sistemati a cavallo dell’invisibile “linea di confine”.
Che tristezza, anzi, che schifo!
tavolate di uomini e donne separate
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?
Tra le tante cose che hai scritto, la separazione tra uomini e donne mi è sembrata la meno grave.
Mio padre un paio di volte mi ha raccontato che, quando era piccolo lui, a Messa ci si sedeva con uomini da un lato della chiesa e donne dall’altro.
C’entra? Non c’entra? Non lo so. Me lo chiedo se ci sia qualche residuo di motivazione culturale.
Altra ipotesi: forse la separazione era tra calciofili e non calciofili, più che tra uomini e donne?
Boh.
Di sicuro la smartphonedipendenza (o paradossalmente social-dipendenza) ci sta rendendo dei terribili asociali. :/
Fabio, vieni alla pizza TELUG? Mi farebbe molto piacere ricambiare quattro chiacchiere di persona. 🙂