Chi mai è Filippo?
Un mio conoscente con non sottaciute velleità “gourmet”, ma solo velleità appunto, perché le sue mille e poco plausibili fisime alimentari gli precludono molto, anzi, moltissimo dell’universo. Lui però, la pensa diversamente…
Esige sempre “dritte” su dove mangiare, ma poi fa di testa sua e così sguazza felice e giulivo nelle peggiori bettole italiane, vantandosene.
Giorni addietro chiede dove mangiare una pizza a Napoli.
Sciorino un po’ di nomi dei soliti noti, e deo gratias una volta tanto mi sta a sentire, e va da 50 Kalò di Ciro Salvo a Mergellina, pizza che gli piace.
Miracolo, ma ancor più miracolo che gli piaccia proprio quella pizza…
Evviva? No, con Filippo c’è sempre qualche ma…
Sempre su Napoli, mi aveva chiesto dove assaggiare i famosi taralli sugna e pepe, (‘nzogna e pepe) che personalmente adoro, e anche qui suggerisco qualche nome dei soliti noti (ma bravi).
E… qui il disastro.
Già, perché “Filippo” nom de plume ma non troppo, di cui già in passato mi sono occupato su queste colonne, non ha mai assaggiato in vita sua questi taralli, ne ha solo sentito parlare…
Lo incrocio per caso in strada e, con fare disgustato mi porge un involucro trasparente con dentro una decina di taralli…
«Ma che schifezza di roba mi consigli… pieni di strutto e mandorle, e imbottiti di troppo pepe… immangiabili!»
Poi con voce stentorea e occhi schifati… «Ricordati: il pepe fa male, digli ai napoletani di farli con il peperoncino che fa bene, e di metterci meno grasso!»
A questo punto ancora più schifato e con modi teatrali, prima di congedarsi freddamente dice: «Tiè, mangiateli ‘ste schifezze»
Fine del dialogo
Butto un occhio al nome del produttore, è un noto pasticceria-tarallifficio in zona Via Foria a Napoli.
Filippo casualmente ha scelto uno dei punti di riferimento del settore…
I gusti sono gusti, non si discute e, non ho voglia di entrare nell’irrisolta diatriba pepe/peperoncino, quest’ultimo che con questo tarallo non c’azzecca proprio, ma dire che il tarallo ‘nzogna e pepe è “troppo” grasso e che il pepe fa male non sta ne’ in cielo ne’ in terra, perché se realizzati seguendo la ricetta “canonica”, i taralli ‘nzogna e pepe sono una inarrivabile voluttà sensoriale dal gusto articolato, e nel contempo un moloch inamovibile della tradizione del “cibo da strada” partenopeo.
Trama e ordito (in tutti sensi…) tra la sugna che rende ben friabili e suadenti al morso, e i sentori di panosità che olfattivamente e gustativamente ben sposano le mandorle tostate (alcune intere, altre tritate) con tanto di pellicina, e il balsamico pizzicorino sottotraccia del pepe, sono un qualcosa di irresistibile per ogni umano pensante (fuorché Filippo).
Poi… i più attenti notano che il musicale crunch dei taralli ‘nzogna e pepe talvolta vira verso toni più soft quando si somma con quello di qualche mandorla intera che in bocca si frantuma, cosa questa vicina all’orgasmo audiogastronomico!
Certo, pepe che pizzica è il grasso ci sono, eccome, visto che nei taralli non mancano, ma come potrebbe essere altrimenti?
Il pepe fa male secondo Filippo?
Come per tante altre cose anche il consumo smodato di pietanze ricche di pepe (nero…) non è cosa sana, ma questa spezia contiene anche una sostanza, la piperina, che in dosi non esagerate ha molte proprietà benefiche.
Tornado ai taralli… come per tutte le cose (buone) basta non esagerare, alias mangiarne un paio per smuovere bocca e succhi gastrici insieme a qualche bevanda, magari negli chalet di Mergellina, tra i luoghi deputati per il consumo notturno di Taralli & birrette…
A titolo di curiosità, a Napoli fino qualche decina di anni addietro esistevano i “tarallari ambulanti”.
Il più noto e celebrato di questi, Fortunato (da piccolo ho avuto la fortuna di vederlo all’opera con il suo carrozzino riciclato, e di assaggiare i suoi taralli!) ha avuto due onori: il primo è l’essere stato immortalato in una celebre foto nel libro La Napoli di Bellavista, del compianto Luciano De Crescenzo, il secondo di avere anche una canzone a lui intitolata scritta da Pino Daniele.
E Filippo?
Ma vada a quel paese lui e le sue fisime, stasera mi spancerò di taralli alla faccia sua, in ogni caso Filippo di taralli non capisce nulla! taralli ‘nzogna e pepe
Breve estratto di qualche fisima di Filippo…
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Il pepe fa male, il peperoncino fa bene.
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Il baccalà non gli piace.
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Toglie l’uvetta dal panettone.
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Sia mai il burro, meglio la margarina (sic!)!
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Le uova sode gli restano sullo stomaco.
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La carne di cavallo… giammai!
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Il grasso del prosciutto è veleno puro.
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?