Così, d’improvviso… tra una godevolissima pasta e fagioli e il suadente di un bel caciocavallo alla griglia (per non dire del babà finale…), senza colpo ferire uno dei miei osti preferiti & di fiducia tira fuori l’asso dalla manica.
E… che asso!
Rosato le Coste – Gradoli (VT)
Tutto quel che ti rende felice in un solo vino
Solo il loro rosato mi mancava…
Beh… cos’è un cazzotto (sensoriale) allo stomaco?
Appena si assaggia questo vino, è la prima sensazione complessiva che lascia davvero basiti.
Alt!
Fermi tutti: fermo immagine, premessa:
Prima di rifilarvi questa ennesima e pur sempre opinabile mia (incompleta) diṡàmina sensoriale su un nettare Bacco, per l’ennesima volta ne s-consiglio l’assaggio ad alcune umane categorie…
In primis a tutti gli “espertoni” (si fa per dire…) & detestatori di default dei “vini naturali” (in divisa o meno), perché per quanto sforzeranno palato & meningi, qui difetti non ne troveranno.
Poi, come sempre, è sconsigliato agli enofighetti di ogni ordine e grado, con o senza puzza al naso e di entrambi i sessi.
Inoltre… il Rosato le Coste è deleterio per quelle signorine in tacco 12 (e più…), che i calici li ostentano senza berli.
Categoria umana pseudo-squinziesca che spersa vaga in minigonne ultra-inguinali per bar ed enoteche “in” con il mano il canonico calicetto di “bianco alla moda”, ma sia mai a berlo!
Tornando al vino, per quanto ne so il Rosato Le Coste, è 100% di uve Aleatico (ma in rete le notizie sono contrastanti), da una vigna di 50 e più anni.
Due ore al volo sulle bucce, poi si pressa, vasche di cemento e vai con l’affinamento etc etc in legni di una certa età, poi, alla fine di tutta la giostra, via in bottiglia!
In assoluto, uno dei rosati naturali più goduriosi e sorprendenti mai assaggiati
Nel calice un bel rosa, limpido quanto basta, subito ammaliante e foriero di bello.
Al naso, all’istante e senza mediazioni sventagliate di erbe aromatiche, pompelmo rosa, cipria, tante fragole mature e frutti di bosco che, ben intrecciati a un quid di rustico, te lo fanno subito voler bene.
Etereo ed elegante nel medesimo tempo, al palato è fresco, succoso e avvolgente quanto basta, e dal profilo decisamente godibile in specie per il prolungato finale dove, come ulteriore regalo per i sensi, si attorcigliano a naso e palato tracce di fichi e di fiori di zagare, insieme a un affascinante sussurro di mineralità.
Equilibrato l’alcol che non invade il e distrae dal sorso complessivo, vera ciliegina sulla torta di questo vino…
Un gran bell’Aleatico declinato in rosa, in alcuni passi forse “pungente” ma sempre armonico, e… per questo seducente, ma senza essere affatto omologato.
Intendiamoci: il Rosato Le Coste non rientra e non vuole rientrare nei confortanti criteri di una certa enologia perfettina, sempre lesta al lavandino non appena si devia di un micron dai “sacri canoni”, ma proprio per questo è un vino che fa sorridere, e si fa bere e amare, non solo piacere…
Insomma… beva imponente ed elegante, trama tra alcol e tannini sussurrati (ma belli…) magnificamente tessuta, aggiungiamoci anche la poliedrica e intrigante complessità al naso, ed ecco nei calici c’è un piccolo grande capolavoro.
Piccola notazione a margine: è un vino che, anche per i parametri del mondo “naturale,” costa un po’ di più, ma vi assicuro che vale tutta la spesa!
Notizie ulteriori etc etc… ?
La rete ne è piena, oltretutto mai usato Google?
Poi, qui su www.gastrodelirio.it si fa critica, mica comunicazione…
Difetti? Buccia di salame, ridotto, piede di alpino dopo una lunga marcia, mela putrida, volatile, cane bagnato, ossidazioni birichine, ananas muffato, TCA, talpa mummificata, puzzettine escatologiche varie?
Non pervenuti…
Pregi? Tantissimi, ma uno su tutti: si fa volere bene già dal primissimo sorso, non capita sempre…
“Alcuni non diventano mai folli. I loro vini devono essere proprio noiosi.”
Charles Bukowski
Azienda Agricola LE COSTE
Località Cavarella
01010 – Gradoli (VT)
Tel. 0761 096268
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?