Di Fabio Riccio,
Una bella avventura, anzi, un crescendo eseguito con nonchalance, la strada che sta percorrendo Roberto Miele.
Si, questo bravo pizzaiolo napoletano, da qualche anno trasferitosi in Molise con la famiglia, sta letteralmente bruciando le tappe.
Quattro e più anni addietro, pur facendosi notare per la buona mano, Roberto Miele era ancora intento a sfornare (ottime) pizze nel locale famiglia, La Taverna dei Re, a Vinchiaturo a pochi chilometri da Campobasso.
La voglia di crescere e le ambizioni non mancano, e così, visto che il nome “ha portato bene”, due anni fa Roberto Miele tenta l’avventura in solitaria, aprendo un’altra Taverna dei Re”, questa volta nel pieno centro di Campobasso.
Subito è bingo, un successone già dopo pochi giorni dall’apertura.
Locale sempre pieno, e file di Molisani & Campobassani famelici che pazienti attendono (in inverno anche sotto la neve…) un tavolo libero per mangiare una pizza alla Taverna dei Re o per portarsela a casa.
Una bella storia, semplice, fatta di tanto lavoro e di “saper fare bene” le cose.
Ora, settembre 2018, terza tappa di Roberto Miele in Molise, questa volta con il suo nome, e con un nuovo e più ampio locale a poche centinaia di metri dal vecchio, sempre in Via Crispi a Campobasso.
Apro una parentesi.
Noi di Gastrodelirio non per vantarci, ma per mera “primogenitura”, avevamo già da anni compreso le potenzialità di Roberto Miele, scrivendone e facendone cronaca alla maniera nostra.
Date un occhio qui:
https://www.gastrodelirio.it/serena-manzoni/la-taverna-dei-re-a-vinchiaturo/2015/08/
https://www.gastrodelirio.it/fabio-riccio/la-taverna-dei-re-campobasso/2016/06/
Ma non solo… mi piace richiamare alla memoria il giovane e un un po’ timido Roberto Miele che al Circolo canottieri di Napoli nel 2014, durante il concorso per i giovani Pizzaiuoli emergenti, proponeva e convinceva la giuria (incluso il sottoscritto) in primis con quella che poi sarebbe diventata la sua pizza “pizza feticcio”, vale a dire l’occhio di Polifemo, e con una pizza di fantasia, la pizza “Cico”, dedicata a suo figlio.
Ora, nel 2018, a dispetto del rapido cambio di passo del locale (locali…), Roberto Miele non ha intenzione di tradire la sua clientela. Così nella sua nuova ed ampia sede, ripropone la sua formula vincente semplicemente raddoppiando i forni ma anche i posti a sedere.
La cifra estetica del nuovo locale di Roberto Miele, è simile a quella del vecchio, alias quella ora in auge nelle moderne pizzerie napoletane.
Arredo funzionale, ambiente luminoso, servizio giovane, efficiente e con pochi fronzoli, tovagliette di carta brandizzate e quel tocco di culto dell’immagine dato dalla costruzione anche a livello iconico del personaggio-pizzaiolo, cosa che ben funziona a livello di marketing.
Nulla a che vedere con certe “pizzerie di una volta”, spesso buie, a volte quasi claustrofobiche.
Però, anche nei nuovi locali, le pizze di Roberto Miele hanno conservato la loro intrinseca bontà.
Salvo piccoli aggiustamenti ancora in corso d’opera, e la maggiore attenzione ai prodotti locali che si traduce in un piccolo menù di pizze tutto “alla Molisana”, in linea di massima le proposte di quel che esce dai forni sono le medesime del locale precedente, stesso discorso per i buoni fritti di “antipasto”.
Parliamo di pizze di stile napoletano senza se e senza ma.
Quindi, impasto “diretto”, soffice ma mai gommoso, eseguito a puntino per morbidezze, tempi di lievitazione, maturazione, e idratazione.
Cornicione marcato ma non a ”canotto”, e stesa del disco rigorosamente a mano.
Logicamente, cottura canonica di 60 – 90 secondi al massimo in forno a legna, ben oltre i 420 gradi.
Per quel che riguarda materia prima e farine, come in passato si punta alla qualità con l’aiuto di fornitori fidati, e con una buona propensione all’uso (quando possibile) di prodotti freschi.
Come già detto, un occhio di riguardo c’è per Molise e Campania, senza però arroccarsi sull’inflazionata foglia di fico del Km zero, concetto troppe volte privato del suo significato reale.
Roberto Miele cerca il cosiddetto “Km buono”, e per quanto possibile, una intelligente applicazione della sintassi del gusto, riguardo gli accostamenti di quel che sulla pizza ci si mette sopra.
In definitiva, e in mia opinione, almeno al momento della stesura di questo articolo, credo che con con questa nuova creatura di Roberto Miele, siamo di fronte alla migliore pizzeria in assoluto del Molise, pizzeria che però non sfigurerebbe affatto se scoperta anche fuori regione, e inserita nel gotha delle pizzerie napoletane e nazionali.
Se poi… siete di quelli che si beano lasciandosi tagliuzzare lingua e palato da quelle croste crocchiose che alcuni chiamano pizze, e che peggio del peggio non si capisce se e come sono lievitate, oppure se siete degli adepti delle lievitazioni forzate di giorni e giorni con cereali (o pseudo tali) dai nomi e sapori esoterici e dagli effetti salvifici, o peggio ancora se la pensate come un noto critico gastronomico nazionale che tempo fa, riferendosi a una pizzeria napoletana, ha dichiarato (testualmente) – “una pizza che sei obbligato a mangiare con le posate perché lo spicchio non regge ha dei problemi” – ecco, se la pensate così, andate a cena altrove, per piacere…
In conclusione, nella nuova pizzeria di Roberto Miele a dispetto della crescita per certi aspetti tumultuosa, come prezzi e altro per fortuna siamo in una pizzeria accessibile a tutti.
Democratica oserei dire, e questo non cozza con le legittime ambizioni mediatiche (nazionali e non) che il bravo Roberto non nasconde.
In lista ancora le pizze più semplici, e l’asporto, da sempre buona fonte di guadagno, ma anche traino per creare e fidelizzare la clientela.
Se passate a Campobasso fateci un salto!
Roberto Miele pizzeria
Via Crispi 55/57
86100 – Campobasso
0874 493774
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?