Di Fabio Riccio,
Il biglietto da visita è l’appartenenza della Pizzeria Gorizia 1916 alla piccola pattuglia (una decina se non sbaglio) dell’unione Unione Pizzerie Storiche Napoletane – Le Centenarie.
Partiamo da questo…
Quindi, già dal nome e dalla data, chi varca la soglia della Pizzeria Gorizia 1916, nel centro del collinare quartiere napoletano del Vomero, deve essere consapevole che non sta solo mettendo piede in quella che è una ottima pizzeria, ma che è all’interno di una sorta di monumento vivente & funzionante della pizza napoletana e della sua ultracentenaria storia.
Non starò qui a descrivervi la storia del curioso e glorioso nome, la rete è piena di esaurienti spiegazioni a riguardo, semplicemente perché voglio concentrarmi sull’aspetto gustativo delle ottime e impeccabili pizze che ho avuto modo di provare da anonimo cliente pagante alla Pizzeria Gorizia 1916, appunto.
Partiamo dal locale, arredato in maniera semplice, pulita e funzionale in un piacevole stile retrò.
Nella sala, le volte a vista, i grandi archi e i marmi alle pareti, da una parte rammentano all’avventore l’età dell’edificio, dall’altra creano una gradevole atmosfera, resa più luminosa dai grandi specchi alle pareti.
Servizio e tovagliato sono di buon livello, non dimentichiamo che la Pizzeria Gorizia 1916 è anche ristorante.
Ritornando alla pizza, il menù di quel che esce dal forno è ampio ma non amplissimo
Ragionato è forse l’aggettivo giusto.
Ci sono le tradizionali, compresa l’antica Mastunicola (o Mastonicola che dir si voglia…) che negli ultimi anni sembra che stia avendo una seconda giovinezza, naturalmente la margherita, e anche qualche licenza al nuovo millennio, come alcune pizze che hanno tra gli ingredienti la rucola, che fanno capolino qua e la.
I prodotti di quel poi è sopra le pizze sono ottimi, mentre per quanto riguarda impasti & forno, qui comanda la tradizione partenopea e basta.
Nessuna farina esoterica di cereali dell’altro mondo o presunte farine integrali dai nomi sotto copyright, niente scrocchiamenti e biscottamenti, ma neanche flaccidezze eccessive e segni di cattiva manipolazione nella fase di stesa del disco di pasta, dico questo perché di recente ho letto da un (presunto) critico gastronomico che, di una sua visita in una buona pizzeria napoletana fuori di Napoli, ha scritto… “una pizza che sei obbligato a mangiare con le posate perché lo spicchio non regge ha dei problemi”.
Non aggiungo altro.
Tornando alla Pizzeria Gorizia 1916, il risultato di tutto il lavoro di lievitazione e di stesa del disco, lo si ritrova in un “morso” equilibrato e piacevole, ma niente affatto cedevole, in ogni caso ben lontano dalle sospette gommosità di certi pizzaioli improvvisati.
Il cornicione, presente e perfettamente alveolato e le dimensioni del disco di pasta sono più che corretti, e per “misura e spessore”, sono quasi una sintesi dei vari stili di pizza napoletana, ma anche un segno che alla Pizzeria Gorizia 1916 alla tradizione ci tengono, ma senza eccessi.
La prova lampante di tutto questo il sottoscritto l’ha avuta gustandosi una ottima ed equilibratissima, dal punto di vista sensoriale, pizza bufalina.
Una pizza dove il liquido del latticino di bufala, in genere più copioso di quello di un normale fior di latte, non ha minimamente intaccato il centro della pizza, senza creare l’effetto del cosiddetto “straccetto bagnato”, o peggio ancora forature & scarichi vari…
No, assolutamente… alla Pizzeria Gorizia 1916 nessuna sottigliezza di troppo e la cottura, impeccabile, si è dimostrata a prova di “smembramento del cornicione”.
Questo la dice tutta sulla qualità dell’impasto, sulla professionalità di chi è dietro il bancone e al forno, ma anche di chi sceglie i prodotti.
Un’altra pizza assaggiata, anch’essa decisamente coinvolgente per gusto, è stata la “Gorizia”.
In pratica (quasi..) una semplice marinara con l’aggiunta di ottimi carciofi.
Davvero un esempio di come con pochi, anzi pochissimi ingredienti, ma ben indovinati, si possa fare una pizza dal gusto complessivo equilibrato e accattivante, certamente di gran classe per il dialogo ben riuscito tra i vari sapori, pasta compresa.
Per concludere, permettetemi una divagazione.
Accludo qui una foto, per ragioni di rispetto della privacy con il volto del soggetto pixellato.
Si tratta della mia vicina di tavolo. (Perdonate l’immagine sfocata, ma per discrezione non ho usato il flash!)
La “simpatica” ragazza, come si nota meglio cliccando sopra l’immagine per ingrandirla, è una di quelle disgraziate che per vari e puerili motivi non mangiano il cornicione della… pizza.
Per me un delitto grave, gravissimo, per il quale ripristinerei l’uso (moderato…) delle pene corporali…
Vabbè… la poverina non sa cosa si è persa, i cornicioni delle pizze della Pizzeria Gorizia 1916 sono proprio come le sue pizze, cioè buonissimi. Stop.
Per chi vuole approfondire la “questione” del cornicione, noi di Gastrodelirio ne abbiamo già scritto in passato… vedi – https://www.gastrodelirio.it/fabio-riccio/non-mangiare-il-cornicione-della-pizza/2015/02/
Buona pizza a tutti!
Ristorante Pizzeria Gorizia 1916
Via Gianlorenzo Bernini, 29
Napoli
Tel. 081 5782248
Tel. 3924622194
E-mail: info@gorizia1916.com
http://www.gorizia1916.com
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?
Concordo in pieno con quanto scritto. Gorizia 1916 è una delle migliori pizzerie in assoluto a Napoli. Poco da discutere a riguardo. Bell’articolo, complimenti.