Quando vado al ristorante o in pizzeria oltre a gustarmi quel che mi arriva nei piatti, osservo, e se a portata di orecchio origlio con discrezione chi mi sta intorno, dai commensali al personale.
Una mia vecchia abitudine quella di raccattare e mettere insieme brandelli di vita altrui nel tentativo di delineare gli infiniti caratteri umani.
Un comportamento che mi porto dietro da sempre in ogni contesto, ristoranti e pizzerie comprese.
Origliando e osservando… da qualche tempo ho scoperto l’avanzare di un fenomeno che anni addietro era “di nicchia” e limitato a una manciata di pizzaioli assurti a celebrità e al rango di maestri di pensiero.
Il PizzaTurismo
Prendete appunto perché è un fenomeno con il quale fare i conti…
Non ancora rampante come come lo è tutto l’interesse per il mondo della pizza che ormai rasenta l’isteria, il PizzaTurismo esiste ed è in crescita, e ora interessa anche locali di limitato blasone.
Il meccanismo che muove il fenomeno è analogo e sovrapponibile a quello che un tempo riguardava solo i ristoranti, con la rossa guida dei tanto agognati macarons (stelle?) come faro e pungolo per i viandanti indecisi su dove ben deliziarsi il palato.
Oramai le guide dedicate solo alle pizzerie (online e cartacee) sono ben più di una e, senza entrare nel merito di quale sia la migliore e più affidabile, hanno dalla loro un buon pubblico che le utilizza per orientarsi senza rivolgersi alla cosiddetta “democrazia diretta”.
Certo, non tutte le pizzerie sono diventate meta di pellegrinaggi di affamati alla ricerca della margherita perfetta o della marinara da urlo, ma il fenomeno interessa molte pizzerie che per varie ragioni (a volte di innegabile pregio, più spesso per il centrato mix tra l’ottimo marketing comunicativo e l’onesta qualità) sono entrate nell’empireo della pizza nazionale.
Tirando le somme… il fenomeno è che c’è gente, italiani e non solo, e non più i soliti superappassionati, che si sciroppa viaggi anche importanti per assaggiare una pizza e magari con l’occasione (purtroppo non tutti) farsi un bel giro nei dintorni.
Il PizzaTurismo affianca l’ormai consolidato turismo enogastronomico, muove l’economia e crea lavoro, e come effetto collaterale mette sotto i riflettori anche territori fuori dai circuiti consolidati, con innegabili ricadute su tutto territorio e l’intera filiera della pizza.
Non è un male, anzi, ma ricordiamoci che anche i pizzaioli, così come gli chef, pur se assurti a notorietà restano solo grandi, in più casi grandissimi artigiani che, nel far godere, divertire e sognare i sensi di chi li frequenta hanno la loro principale missione!
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?