Di Fabio Riccio,
Walter Massa non vuole che i suoi vini siano definiti “naturali”.
Ne prendo atto, ha ragione.
In ogni caso sono proprio gran bei vini, come lo è il Petit Derthona Vigneti Massa 2013 un ottimo Timorasso in purezza.
Vitigno un po’ negletto fino a qualche decennio addietro, ma con un buon passato, il Timorasso deve proprio a personaggi come Walter Massa quella che senza mezzi termini è una rinascita.
Però, talvolta, anche ottimi vini fatti come Dio comanda, come questo, finiscono in cattive mani.
Volete sapere come?
Ve lo spiego… Petit Derthona Vigneti Massa 2013
Mettiamola così… solita serata pigra, chiuso il locale enologico di riferimento, e così a malincuore, vista l’ora e la mancanza di alternative appetibili, applichiamo il “piano B” e andiamo in un altro locale.
Per carità, posto curato, gestori competenti, forse una punta di troppo di spocchia in ogni cosa che presentano, ma visto il livello generale dei locali dove in Italia si mesce vino e si mangia qualcosa, non è messo male, anzi.
Però, in questo locale non hanno in simpatia il mondo dei vini naturali.
Premetto: uso & riuso questo termine, “naturale”.
Non se ne abbia a male Walter Massa, lo uso per semplice brevità e per farmi capire (anche) dai lettori meno smaliziati sul nettare di Bacco… lo so: il vino naturale non esiste, non bastonatemi!
Come ancora come fosse ieri, ricordo, in una delle rare occasioni che ho frequentato questo locale, quando spulciandola la carta scopro che c’è il Trebbiolo de La Stoppa.
Altro gran bel vino.
Lo chiedo, e a quel punto il gestore ci guarda come dei mentecatti.
Con aria allarmata e sguardo ammonitore ci avvisa: – ma sapete che questo è un vino naturale? – potrebbe non piacervi…-
Neanche il Trebbiolo della stoppa fosse un pericoloso veleno…
Da quella sera, tutte le volte che ci siamo fermati in questo posto, siamo stati etichettati come “quelli che gli piacciono i vini naturali”.
Qualche anno è passato, e più di qualche bottiglia “naturale” fa’ capolino tra gli scaffali di questo locale.
Lentamente le cose cambiano in meglio.
Così, alla nostra richiesta del Petit Derthona Vigneti Massa 2013, il gestore non fa’ una piega.
Meno male.
Arriva la bottiglia.
Tappo, colore e tutto il resto ok, ma è gelido, (credo) ben al di sotto dei 10°.
Lo fiuto, e sento ben poco, a parte lo spauracchio di tanti sommelier, cioè un sentore di volatile, che c’è, eccome che c’è.
Stessa storia al palato, è talmente freddo che pare ibernato, l’unico sapore più o meno percepibile è quello di pera matura, granuloso, quasi cotto…
Rimango perplesso.
C’è da attendere, ma questa volta non solo che il vino si apra, ma che si riscaldi…
Ormai sono anni che dico & strillo ai quattro venti che molti bianchi vanno bevuti semplicemente appena appena freschi se non quasi a temperatura ambiente (invernale..) sui 16 – 18°.
Quindi, e non per essere polemico, ma visto che il Petit Derthona Vigneti Massa 2013 non è certo una bollicina di vitis vinifera allevate a est di Parigi, o un Gewurztraminer con tanto di catene da neve, allora… perché a dispetto di tutti i diplomi di associazioni di sommelier in bella vista sulle pareti, mi portano a tavola questo vino praticamente poco sopra il punto di congelamento?
Rotto il termostato del freezer?
Confuso il congelatore con l’enofrigo?
Mistero….
Vabbè…
Per farla breve, il primo step per rianimare il Petit Derthona Vigneti Massa 2013 dalla quasi ibernazione me lo invento lì per lì riscaldando il calice a mano.
Rudimentale ma funziona.
Il vino così inizia ad aprirsi, la volatile scema.
Sarò visionario ma finanche il colore dal paglierino smunto si trasforma con la giusta temperatura, e così prima sommessamente, poi con più grinta spuntano al naso note floreali e d’acacia, sentori agrumati e anche un che’ di petrolifero, forse retaggio di qualche acrobazia olfattiva di quella che prima era volatile…
Al palato è dannatamente fresco, sapido e minerale, con una bella sensazione di caldo al cuore, anzi, di sole…
Mi piace.
Così riempiamo i calici nuovamente, e con le mani li scaldiamo, per il resto della bottiglia ci si affida al tempo che scorre.
Il finale è lento, forse a causa della quasi ibernazione, ma piacevole e decisamente da fuoriclasse.
Il Petit Derthona Vigneti Massa 2013 mi piace e mi ha fatto star bene. Mentalmente ringrazio Walter Massa per aver fatto un così bel vino, ricco di emozioni e di piacevolezza, oltretutto lavorando in vigna e cantina in maniera intelligente rispettosa, ma nello stesso tempo mando una bella dose di accidenti all’incauto oste che ha praticamente ibernato questo vino…
Guarda un po’ che ti combina la temperatura giusta, ti rianima un vino…
Guarda un po’ che ti combina un oste malaccorto, ti iberna un vino…
Petit Derthona Vigneti Massa 2013
Vigneti Massa
Piazza G. Capsoni, 10 – Monleale (AL)
Tel. 0131-80302
Fax. 0131-806565
vignetimassa@libero.it
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?
Parole sante e veritiere…peccato che la maggior parte dei buoni vini vengono massacrati da ignoranti del buon gusto…