Di Fabio Riccio
Ed ecco a voi un bella Osteria (con la “O” maiuscola), una di quelle concrete e senza troppi orpelli.
Indirizzo giusto non solo per mangiare, ma anche per comprendere qualcosa di più di un territorio anche, come, e attraverso il cibo.
Un posto dove poter pranzare o cenare in quiete, senza affanni e senza troppa etichetta.
Una osteria, appunto.
Siamo in Cilento, comune di Ceraso, provincia di Salerno.
Ma siamo anche in aperta campagna poco a lato della superstrada che come una lama affilata taglia questa parte del Cilento, incuneandosi in un bel paesaggio dove il verde degli ulivi è il vero protagonista.
L’ Osteria del Notaro, questo è il nome, nel suo angolo in mezzo al verde è un luogo che con la sua stessa presenza presidia il territorio.
Un quieto avamposto di servizio al territorio, ma anche un luogo che da anche il benvenuto al viandante.
Cucina casareccia si diceva un tempo; io preferisco il termine semplice e curata, perché le due cose, semplicità e cura possono e devono stare insieme, non sono antitetiche.
Elogio della normalità?
Chissà, forse.
Non dimentichiamo che siamo in Cilento.
Il Cilento dei tanti presidi Slow Food, il Cilento ricco di tantissimi sapori e di originali materie prime…
All’ Osteria del Notaro quel che arriva nei piatti non fa troppe concessione alle mode, niente sperimentazioni azzardate, niente (o quasi) che non sia tradizionale.
La cucina del Notaro è semplicemente un grande elogio al Cilento (ci mancherebbe altro…).
L’ambiente è gradevole quanto basta, la sala linda e confortevole, niente è fuori posto.
Peccato che nella mia ultima visita sono stato all’unico tavolo occupato… come mio uso, mi sarebbe piaciuto sbirciare nei piatti degli altri avventori, magari “spiare” i loro discorsi, avvicinandomi così ancor più al territorio.
Vabbè, sarà per la prossima volta!
Le Osterie come Il Notaro, sono luoghi piacevoli non solo per cibo, ma perché sono molto più di quello che possono apparire al primo sguardo.
Le Osterie (anche le Trattorie – da studiare la fine differenza, non solo lessicale) ma solo quelle “vere” , non sono solo un posto dove mangiare più o meno bene, ma sono e devono essere una sorta di luogo dello spirito, un luogo dove ci si ritrova e magari si socializza, un luogo dove ci si può imbattere in amici e paesani, in avversari e vicini di casa.
Non dimentichiamoci che il nome Osteria viene dall‘antico francese oste, ostesse che a sua volta deriva dal latino hospite.
A buon intenditor…
Le Osterie sono il luogo deputato delle infinite discussioni sull’ultima partita di calcio, o sulle malefatte dei politici e dei potenti in genere.
Le osterie sono il posto giusto per le “chiacchiere morte” e per origliare i pettegolezzi sui fatti del territorio e del paese, e talvolta diventano anche degli sfogatoi a trecentosessanta gradi, per quelli che hanno sempre qualcosa da ridire su ogni cosa…
In Osteria, moderna o tradizionale che sia, nessuno è ricco o povero, ma semplicemente un cliente.
L’ Osteria del Notaro è cucina tradizionale e saporita fino al midollo, molto ben eseguita con mano giusta e lieve, non è poco.
Ottime e non prese a casaccio tutte le materie prime, più che corrette e di buona scuola le cotture.
Poche, pochissime ma ben studiate, le concessioni alle mode.
Qui, le melanzane ‘mbuttunate, uno dei “piatti feticcio” della cucina cilentana sono semplicemente & filologicamente melanzane ‘mbuttunate.
I crostini sono solo crostini, e la minestra strinta è solo il gran bel sapore antico di patate e verdure selvatiche messe insieme come tradizione comanda.
Sapori semplici e netti, a volte decisi, ma buoni e non omologati proprio come quelli di una volta.
E… anche se carni & salumi non sono quelli che ormai imperversano ovunque, cioè quelli “griffati” dai grandi nomi mediatici, e la pasta non è di questo o di quel piccolo/grande pastificio “sulla bocca di tutti”, l’insieme alla prova dei fatti risulta buono e godibilissimo oltre ogni aspettativa.
In un bell’intreccio sapori c’è mare e terra, dalle rare e saporitissime alici di Menaica fino alla rediviva mozzarella nella mortella.
Qualche svolazzo sbarazzino fa capolino con le spezie, come la curcuma, ben usata cromaticamente per il buon pane dei crostini con il tonno (ottimo), o con il saporito caciocavallo.
Per finire, non ci si deve esimere dall’assaggio della pastorella, un bel dolcetto tipicamente cilentano a base di castagne, un tempo tipico nelle case per natale, ma vivaddio: anche in Agosto è buono e godibile!
Tirando le somme, un posto sicuro ancorato alle sue certezze dove tutto grida assoluta normalità.
Nei piatti nessuna schiuma modaiola dai sapori indefinibili e dai nomi fantasiosi, nessuna aria, nessuna cottura esoterica.
Non sarebbe nelle corde di una Osteria.
Il pubblico, la clientela abituale che frequenta questo locale in spicchio di Cilento, ma anche i turisti di passaggio vogliono sicurezza, salubrità e tradizione nei piatti, e qui c’è tutto quel che vogliono.
E… se le chiedete, ci sono perfino anche le desuete percoche nel vino rosso, un tempo una “sciccheria” del fine pasto di certi “buongustai” fine anni ‘70 del secolo scorso, prima dell’avvento (modaiolo) della Sangria e affini.
E’ questo quel che si dovrebbe chiedere sempre (nel nuovo millennio) a chi manda avanti un’Osteria.
Anche nelle osterie c’è cucina, e con piena dignità, sempre se ben fatta e con la giusta dose di passione.
Qui, c’è cucina. Stop.
Forse, all’ Osteria del Notaro l’unica vera e tangibile concessione per i riflettori del ventunesimo secolo è un qualcosa che ormai è diventato fondamentale, a prescindere dalla tipologia del locale: la carta dei vini.
Bella, organica, opulenta e con una sua coerenza non solo territoriale, da fare invidia a quelle di locali più blasonati
Augusto Notaroberto, l’Oste, di vino ne mastica, e mica poco.
E’ il suo vanto.
In questo, l’ Osteria del Notaro non è affatto una Osteria…
Peccato solo il poco spazio in proporzion) dedicato allo sfumato mondo del “vino naturale” (virgolette d’obbligo), ma alcune cose dal territorio per i lettori gastrodeliranti ci sono… e per fortuna buone.
Stuzzicate il bravo Augusto, qualcosa di gastrodelirante approderà nei calici!
Andateci. Osteria del Notaro.
Osteria del Notaro
Via Isca, 19
Ceraso (SA)
Tel. 0974 61294
Chiuso il martedì
Osteria del Notaro
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?