Naturale 2015 Navelli, fiera del vino artigianale e da tradizione in Abruzzo.
Di sicuro una festa, ma forse più che una mostra.
Di Fabio Riccio
Anche questa edizione della tre giorni abruzzese dedicata al vino naturale, a chi lo produce, ma anche a chi ne postula, è andata in archivio.
Il bilancio, almeno per chi come il sottoscritto ha partecipato come ospite, è senza dubbio positivo e costruttivo.
Certo, la contemporanea presenza negli stessi medesimi giorni in Italia di ben altre tre manifestazioni sui vini naturali dovrebbe far riflettere sulla necessità di un maggiore coordinamento per evitare a quello che (numericamente) è un mondo ancora di nicchia, il “rubarsi” il pubblico e gli espositori. Vabbé, l’anno prossimo poi si vedrà.
Tornando alla tre giorni nella “capitale dello zafferano”, alias il meraviglioso Borgo di Navelli non lontano dalla città dell’Aquila, gli organizzatori non possono che ritenersi soddisfatti.
Già la parte “didattica”, cioè l’aver portato nel cuore montano d’Abruzzo personaggi di peso dell’enologia come Nicolas Joly e Sandro Sangiorgi, che hanno tenuto conferenze sul tema, è da solo una bel “bingo” per gli organizzatori.
A noi “fruitori” invece è rimasto il piacere di assaggiare e apprezzare tanti vini di nuovi o non conosciuti produttori (ma anche distributori), ma anche le conferme di quelli già a noi noti.
Un unico piccolo appunto, non di certo per i bravi organizzatori, va’ fatto ad alcuni (pochi eh…) produttori presenti, che, senza entrare nel merito del giudizio “tecnico e gustativo” su i loro vini, sinceramente mi hanno fatto pensare cosa ci facessero in una kermesse certamente “di parte”, come in questo caso è nettamente “di parte” anche il sottoscritto. What Am I Doing Here? Avrebbe detto lo scomparso scrittore Bruce Chatwin.
Voglio dire… ok, lo sappiamo tutti che la galassia del cosiddetto vino naturale è un mondo così evanescente e dai confini non chiari che c’è da perdersi, anche se in mia opinione certi e pochi “paletti” credo siano imprescindibili – come l’uso di lieviti autoctoni (non selezionati ne’ campionati…), il minimo possibile o proprio in non uso di So2 addizionata, e il minor intervento possibile in cantina… insomma: i vini “nudi” come li definisce Alice Feiring.
Invece, in mezzo a produttori davvero “eroici” e intransigenti, ho anche visto (ed assaggiato…) i vini di chi senza reticenze dichiara a chiare lettere (anche sul suo sito Internet) l’uso di lieviti selezionati, o chi addirittura mi ha candidamente detto che filtra con la bentonite i suoi vini…
Certo, la fiera è dedicata anche al mondo enologico del Bio nella sua interezza, e chi bazzica nel settore conosce benissimo le lacune legislative, alias maglie davvero troppo larghe dei disciplinari che regolano i cosidetti “vini biologici” dove, in mia opinione, è permesso e ammesso davvero troppo, vedi https://www.gastrodelirio.it/fabio-riccio/ancora-sul-vino-naturale/2015/02/
Sta a noi consumatori avveduti scegliere quanto bisogna tenere le maglie strette, quando andiamo a mettere mano alla tasca per comprare le bottiglie che ci piacciono.
A parte questi piccoli e tutto sommato marginali dettagli, rimane sempre il bel ricordo di una atmosfera piacevole e informale, dove bandite giacca, cravatta & tastevin si è dato spazio al vino e alle emozioni che può regalare, senza inutili tecnicismi e mossette da enofighetti o enoiniziati.
Appunto: emozioni….
L’ambiente giovane, la poca formalità sia del pubblico che degli espositori, e l’atmosfera in certi momenti di “piacevole confusione” sono state il giusto viatico per una manifestazione davvero ben riuscita.
Riguardo ad alcuni vini assaggiati, vale a dire quelli che più sono piaciuti di al sottoscritto, ci torneremo presto su queste pagine in dettaglio per i singoli, in primis perché sono di produttori che meritano, e poi, perché limitarsi solo ad elencarli, sarebbe solo uno sterile elenco.
Per adesso… qualche foto di chi alla manifestazione c’era, dall’una e dall’altra parte dei tavoli.
Alla salute e… l’anno prossimo tutti a Navelli!
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?
Complimenti per gli organiozzatori.
Una bella manifestazione, positivamente “naif”, ma concreta, dove anche con la folla ci si stava a proprio agio.