CanLibero è una vecchia conoscenza di Gastrodelirio…
Vedi→https://www.gastrodelirio.it/fabio-riccio/canlibero-aglianico-turrumpiso/2015/06/
Così, senza preoccuparmi degli accostamenti pappatori imposti dai cosiddetti “sacri canoni”, il Mephisto Canlibero 2019 me lo sono goduto in gloria con una pasta e ceci da urlo, e con un piattone di baccalà al forno con finocchio e vegetali vari, anche questo da urlo!
Indi & poscia… se le mie esortazioni di suzione enoica vi titillano il velopendulo, procuratevi di corsa una bottiglia di Mephisto canlibero 2019, un rosato da un emozionante uvaggio “safinium”, naturale fino al midollo sia in vigna che in cantina, decisamente fuori dai canoni e che stra-merita l’aggettivo di territoriale.
Aglianico, Fiano Falanghina e Trebbiano, uve vinificate assieme per un colore in calice rosato ambrato mirabilmente indefinibile, quel tipo di colore che mia nonna avrebbe definito di “cane che scappa”, e in questo caso (vedi le etichette) il paragone è calzante!
Appena aperto, il (mio…) Mephisto canlibero 2019 forse troppo assiderato dal frigo, è stato un po’ scorbutico a naso e palato, prevalendo in questo caso le note di aglianico intirizzito, assai acide e dissonanti.
Però, basta poco e complice la temperatura ambiente, magicamente il ranocchio si trasforma in un principe con acidità e mineralità da vendere, belle note di floreale e un agrumato quasi citrico che te lo fa subito volere bene, per non parlare poi della bevibilità da campione, visto che l’alcol è ben intrecciato con gli aromi terziari, in special modo spezie (pepe e cardamomo) e tostato che fanno da apripista a un finale emozionante e niente affatto scontato.
Il resto dei dettagli leggetelo sulle etichette qui in foto, ma vi ricordo che www.gastrodelirio.it orbita sul pianeta dei vini naturali, e se questi non vi sconfinferano o se la pensate come alcuni professoroni che a prescindere, ripetono come un mantra che fanno schifo e fanno male (non palesemente, ma lo affermano arzicocolando oltremisura) chiudete questa pagina e consolatevi con uno degli scialbi vinelli del Commissario Montalbano, tutti uguali e perbenino dall’equatore al polo nord!
Simpatiche anche le cinofile etichette, e i prezzi (anche al tavolo…) almeno per questo vino, sono davvero commoventi vista la gran qualità.
CanLibero
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Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?