MediterroneanFest 2013
Di Fabio Riccio
“Guardate in che stato siamo ridotti…” ha esordito al calar della sera Petrini non appena presa la parola dopo gli interventi di altri oratori.
Praticamente, ha esordito il fondatore di Slow Food, abbiamo chiesto alla natura molto più di quello che potevamo chiedere, pensando che le risorse del pianeta fossero infinite. E’ qui lo sbaglio, abbiamo chiesto troppo davvero, e ora la natura ci porta il conto, ed è un conto decisamente salato.
Per uscirne servono idee innovative. Non è cosa facile ed è qui che occorrono gli interventi della politica, e delle nuove generazioni che si devono mettersi in gioco con coraggio. Altrimenti non se ne esce fuori.
La nostra società è come un treno fuori controllo che corre su un binario che finisce in un precipizio, sta a noi provare a fermarlo, anche a noi di Slowfood, che siamo un po’ quelli che stanno nel vagone ristorante…
Una ricetta, quella postulata da Petrini, che sembra tagliata a giusta misura per il Molise.
“Il Molise è terra di straordinario fascino, dalle potenzialità enormi. E’ un posto dalle bellezze mozzafiato, un paesaggio in gran parte ancora integro e non del tutto antropizzato.”
E’ da questo che bisogna ricominciare, per pensare a una nuova agricoltura, a un nuovo rapporto con la terra, che non sia di solo sfruttamento, di rapina…
Petrini cita anche Nicola Del Vecchio, uno degli organizzatori del festival di Provvidenti, il primo laureato Molisano dell’università del gusto:”Lui è uno dei miei eroi perché è tornato qui con questa grandissima voglia di fare. Lui è un mio eroe anche perché un giorno mi ha detto: Carlin, sai cosa faccio quando ho voglia di rilassarmi? Semplicemente vado per un po’ a stare in campagna con il mio gregge di pecore!”
Il carismatico presidente di Slow Food ha poi anche abbozzato un quadro più preoccupante. Abbiamo chiesto troppo, e abbiamo creato un sistema distorto, dove salvo chi ha in mano le leve del potere, siamo diventati alla fine tutti più poveri. La fertilità dei suoli si è ridotta ai minimi termini. Nelle mie Langhe in Piemonte è diventato un problema serio! Presto, molto presto anche in Italia avremo grossi problemi di approvvigionamento idrico. Tra poco mancherà l’acqua, e… nessuno sembra farci caso!
Questo problema della carenza idrica sarà il vero motivo delle prossime guerre, specialmente in quel ribollente catino che è il MedioOriente, non il petrolio…
Come un fiume in piena, Petrini prende di mira anche la grande distribuzione. Sono loro, proprio loro, quelli che preferiscono importare le pesche dalla California, pesche che non sanno di niente, ma sono belle esteriormente, mentre rifiuta di vendere quelle nostre della tradizione, come le pesche di vigna della mia infanzia, che sono deliziose, ma non vanno bene per i supermercati perché se prendono anche un piccolo urto rimangono segnate.
In conclusione Petrini ne ha anche per l’overdose dei cuochi in tv. “A qualsiasi ora del giorno e della notte accendi la televisione c’è sempre qualcuno in improbabili divise con una padella che vaneggia, che parla a a casaccio. Adesso c’è pure il Masterchef con un tipo che sputa…”
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?