Di Fabio Riccio,
Marabino Noto 2011 – il Nero d’Avola che non ti aspetti
Non appropriato per chi da questo vitigno si aspetta sempre e comunque il classico cazzotto di caldo e corpo imponente.
Non adatto a quelli (purtroppo ci sono ancora) che se un rosso non macchia indelebilmente la tovaglia, non è mica buono
Non adatto principalmente a chi ha la puzza al naso, che non appena sente il solo accenno di “naturale” o “biodinamico®” storce il naso e cerca freneticamente il lavandino più vicino.
Niente di tutto questo.
Il Marabino Noto 2011 è semplicemente un gran bel vino che batte strade diverse, molto.
Con questo Nero d’Avola ci eravamo già incontrati in passato, però… come talvolta accade per gli esseri umani, al primo incontro “non ci eravamo capiti troppo bene” (si: con i vini ci parlo anche!)
Quindi… complice una bella cena di carne & territorio dove mi è nuovamente capitato a tiro, l’ho studiato bene, e mi ha stupito, in primis per la sua eleganza.
Con il Marabino Noto 2011 ora ci siamo chiariti!
Il primo biglietto da visita di questo inusuale (lasciatemelo dire!) Nero d’Avola è nel calice, con un bel rosso rubino carico senza strafare. Dopo qualche attimo c’è al naso la piacevole irruzione di tanti frutti rossi, di fiori e di qualche spezia, quasi balsamica.
Mi fermo.
Lascio tempo, non voglio saturare il mio naso.
Quando si gusta un vino (degustare è altro…) non bisogna mai avere fretta.
Così, arriva la prima piroetta: il Marabino Noto 2011 si evolve in un qualcosa di sottile e avvolgente, decisamente elegante.
Altra piroetta, e me lo ritrovo persino più balsamico, con in più belle note di humus e prugna secca.
Non faccio parte di quella strana e inquietante setta che sono gli assaggiatori di vini astemi (alcuni sono anche Sommelier sic!), così senza indugi lo porto al palato.
Voglio farlo mio, introitarlo nella sua interezza e nelle sue sfaccettature.
Nessun cazzotto sensoriale, lingua e palato respirano liete, nel calice solo eleganza, tanta.
Deciso e ossimoricamente morbido, intenso quanto basta e con bei tannini che definire equilibrati è riduttivo.
Una bella musica, più che degna di nota.
Mi piace.
Il Marabino Noto 2011, alla fine prende commiato con una decisa persistenza aromatica, che dura anche a cena finita, fuori dal ristorante.
Non è comune.
Che dire… un bel ventaglio di sensazioni, quasi una scorciatoia per quel po’ di felicità che rende più bella la vita, anche in un calice di buon vino…
Infischiandosene bellamente di certi Nero d’Avola che vanno per la maggiore, da Marabino come già detto, hanno puntato all’eleganza, riuscendoci.
Bravi!
E’ un Nero d’Avola, inusuale, fuori dal coro.
Mi emoziona, va dritto al cuore, ed è questo quel che conta in un vino.
Tutto il resto è solo sterile “scienza”.
Riguardo a come è fatto, meglio di me lo spiegano sul sito dell’azienda, vedi – http://www.marabino.it/vini/noto/noto-scheda.html
Dal canto mio, posso solo dire che se qui su gastrodelirio parliamo di questo vino, è perchè lo si è degustato in prima persona, e poi perché rientra nei canoni dei vini che piacciono a noi di gastrodelirio, che non sono molti poi… (vedi il manifesto di gastrodelirio).
L’azienda come indicato in etichetta, è in conversione al biologico, ma a ben vedere dal sito, si parla anche di biodinamico.
Ma disciplinari biologici o biodinamici a parte, sui quali nutro molte riserve (almeno in Italia) per l’essere di manica troppo larga, per me vale molto di più quell’atto di fiducia da parte di noi che lo acquistiamo e consumiamo verso quanto dichiarato dall’azienda. Stop.
Un patto tra gentiluomini si sarebbe detto un tempo…
Società Agricola Marabino
C.da Buonivini – 96017 Noto (SR)
Tel: +39 335.5284101
Fax: +39 931.1846035
www.marabino.it
info@marabino.it
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?