Di Fabio Riccio,
Libando sesta edizione: sei anni di una appetitosa sarabanda di sapori, profumi e colori che ogni primavera anima strade e piazze di Foggia, una città che ha bisogno di iniziative come questa per ritrovare, ma anche per ripensare il proprio ruolo e la sua collocazione nel territorio in maniera più positiva e propositiva.
Anche questo è stato“Libando, Viaggiare Mangiando”, kermesse che arrivata al giro di boa dei sei anni, si può ben definire un evento consolidato, cresciuto e adulto.
L’evento è stato promosso dall’assessorato alla Cultura del comune di Foggia, in collaborazione con Di terra di mare, Red Hot, Streetfood Italia, con il sostegno di Confcommercio Provincia di Foggia, con il charity partner Banco Alimentare, con il patrocinio di Regione Puglia, Puglia Promozione, Provincia di Foggia, Federturismo Confindustria, Symbola e Università degli Studi di Foggia.
Libando sesta edizione: non una delle tante manifestazioni dedicate allo stret food, ma un variegato palcoscenico dove si sono confrontate idee, si è fatta didattica (incontri e master class), e che ha avuto la sua piccola apoteosi nell’interessante convegno “Cibo e Riciclo, economia circolare” (tema portante di tutta la manifestazione…), dove parlando e discettando di spreco alimentare, tra le altre cose si è scoperto che ben quattro Italiani su cinque sono convinti che a sprecare siano gli altri…
Però, a Libando in tutti questi anni, usando il cibo (e il cibo di strada) si è anche ben raccontato e messo sotto i riflettori il circondario di Foggia della Capitanata, la sua storia e la sua ricca cultura enogastronomica, ma anche cosa è, e cosa è diventare l’Italia del comparto del food, specialmente ora, nel climax di quella che è una vera e propria bolla mediatica e comunicativa del settore.
Per quanto riguarda la partecipazione del pubblico, a Libando 2019 i numeri sono più che positivi, sia per quel che riguarda l’aspetto “ludico” del passeggiar per strada gustando un qualche cartoccio di prelibatezze, sia per quel che riguarda gli incontri, le cene a tema e le master class condotte da Chef di rango, locali e non.
Proprio quest’ultimo aspetto, quello dei faccia a faccia con alcuni Chef, è stato quello che ha avuto molto gradimento, insieme agli incontri a “porte chiuse” tra gli operatori del settore e i numerosi buyers presenti, provenienti anche dall’estero.
La considerazione finale su questa che senza se e senza ma è una manifestazione molto ben riuscita, invece la indirizzo ai “cuochi star”.
I cuochi di inizio millennio amavano farsi fotografare di trequarti sempre alle prese con sifoni, azoto liquido e provette varie.
Quelli di oggi invece, prediligono per i loro scatti aeroporti e biglietti aerei, quasi sempre abbigliati con i loro abiti da lavoro, obbligatoriamente sponsorizzati.
Un segno dei tempi.
Ma… quelli davvero più bravi, e magari non ancora famosi, che poi non sono così tanti, in silenzio stanno riscoprendo la ricerca orgogliosa delle radici della propria terra, tessendola però nella trama delle loro esperienze formative in Italia e all’estero.
Sono loro ad essere consapevoli che solo le particolarità peculiari di casa propria, possono essere gli alleati più preziosi per riuscire ad emergere nel mondo globale.
Nuova tendenza in vista?
Tutto questo, per fortuna lo si è visto, e spero lo si continuerà a vederlo a Libando sesta edizione.
Arrivederci a Libando 2020!
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?