Eh… si: le cozze, gli umili ma saporiti mitili, talvolta se la passano male.
Ora, vi racconto la triste vicenda di alcune sventurate cozze, incappatetra le grinfie di uno chef (?) borioso dalle pretese stellari, ma dalle capacità culinarie prossime allo zero assoluto.
Questo “chef” (virgolette d’obbligo), ha avuto “l’onore” di farmi mangiare uno dei piatti più insulsi della mia vita, cioè le sue cozze ripiene con la mortadella!
Un bivalvicidio
Povere cozze…
Antefatto
Salta una cena programmata, resta il dubbio su dove mangiare qualcosa di dignitoso.
Smanie ittiche, però la classica fritturina (surgelata…) sciuè sciuè o lo spaghetto allo scoglio non fanno per noi.
Così, di martedì sera, anche per assenza di valide alternative, proviamo un nuovo ristorante sulla bocca di tutti, del quale per pietà ometto il nome.
Neanche entrati, e uno chef agitato e dall’io trabordante, inizia con un un soliloquio di dodici minuti zeppo di lemmi ampollosi e dettagliate descrizioni di tutte le modernissime tecnologie spaziali che usa in cucina.
Vabbè, butta male…
Il servizio, balordo e scostante è invece in mano a una maldestra cameriera in chiaro stato di alterazione da abuso di sostanze alcaloidi psicoattive, quasi in preda a delirio tremens.
A questo punto il fuggire a gambe levate sarebbe stato opportuno…
La cena, senza scendere in dettagli, si rivela semplicemente pessima.
Qualità mediocrissima, piatti e tecniche dai nomi altisonanti ma nonostante questo, sapori ed emozioni latitanti.
Lo chef, si rivela essere solo un triste venditore di fumo… le peggiori cozze ripiene
Un dettaglio della cena va però svelato: le cozze ripiene con la mortadella di questo ristorante, e affermo questo senza paura di essere smentito, credo siano state uno dei piatti più inutili da me provati, in assoluto.
La cozza ripiena è un classico negli antipasti “caldi” dal nord al sud della nostra penisola.
Chi non vuole rischi, si limita a pan grattato & pomodoro, magari un po’ d’aglio, raramente tracce di uovo, prezzemolo e poco altro, poi si passa il tutto in forno o in umido. Fine
La cozza ripiena, è ecumenica, è buona per il palato di tutti o quasi.
Se poi in cucina si è creativi, e si ha idea di cosa è la sintassi del gusto, c’è chi aggiunge altro, magari la mortadella…
Ed ecco a voi le cozze ripiene con mortadella, che se ben fatte, sono un gran bel piatto.
Beh, le cozze ripiene con mortadella del borioso chef, si sono dimostrate solo un ricettacolo di una papocchia giallina insapore, con densità e sentori di semolino stantio.
Arduo descriverle in dettaglio, perchè narrare una catastrofe non è facile.
Immaginate un guscio dello sfortunato bivalve, con poveri resti rinsecchiti, insieme a lillipuziani avanzi di mortadella, annegati in una inquietante papocchia giallina-verde…
Tutto qui.
Più complicato narrare le sensazioni a naso e palato, semplicemente perché sapori e odori non c’erano.
Semplificando, tra l’inutile e il colloso.
Ma… si può, in un antipasto misto caldo pagato profumatamente, già di suo imbarazzante in ogni componente per manifesta incapacità culinaria dello chef, aggiungere (anche) un obbrobrio come le cozze ripiene con mortadella che ci hanno propinato?
Tirando le somme, le peggiori cozze ripiene con mortadella della mia vita.
Ristorante pessimo, cena da dimenticare, pagata oltretutto uno sproposito – peggio di così si muore – stop.
No, non ci siamo: non basta avvalersi (male) di tutte le moderne tecniche esoteriche che hanno invaso le cucine per trasformare un killer dei sapori in un bravo chef. Cozze ripiene con mortadella
Non basta proporre esoteriche “porchettature in umido” (?) del raro filetto di balenottera australe delle Isole Kerguelen, o la metamorfosi di una rana pescatrice, trasformata tramite ossidoriduzione in un banale tortino, con la chicca finale del presunto tocco di “classe” dell’affumicatura al legno di balsa dell’intestino del malcapitato ittico.
No, non basta…
Ma… porcaccia miseria, bisogna aver idea di come si cucina, bisogna conoscere la sintassi dei sapori.
Non basta “far scena” e imbottire di chiacchiere i clienti.
Bisogna avere non solo tecnica (qui, presunta…), ma una idea e un progetto di cucina che, in questo ristorante semplicemente non c’erano.
Tutto il resto è solo fuffa, come queste cozze ripiene con mortadella.
Però, e con sgomento, al tavolo di fianco due distinti signori entusiasti di questo abominio gastronomico, lo fotografavano compulsivamente ad alzo zero, vociferando di segnalare il piatto (sic) a un noto sito di recensioni online dalla grafica verdognola.
Scrivano pure i signori su questo sito quello che gli pare & piace, e libero chi da fiducia al sito di seguire i loro consigli, ma resta il fatto che questo ristorante non ci metterò più piede.
le peggiori cozze ripiene
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?
Questa cosa della cucina gourmet sta andando fuori controllo. Di gourmet c’è poco o nulla. Per carità, deve esistere ma fatela fare a chi è competente altrimenti va benissimo una semplice e onestà pepata di cozze.
IL BUON SENSO SOCIALE SAREBBE STATO NOMINARE IL RISTORANTE! OLTRE LO SCRITTO BEN FATTO E CON TANTA IRONIA…..
PER ESSERE VERAMENTE SOCIALI,GUIDA E AIUTO AI PROSSIMI PESCI AVVENTORI…
GRAZIE