La Taverna dei Re Campobasso
Di Fabio Riccio,
partiamo da un assioma: a me la pizza piace molto, e nella fattispecie quella napoletana.
Le altre scuole di pensiero (e pratiche) sulla pizza nate in Italia, a volte propongono cose anche interessanti e ben fatte, ma spesso molto lontane dalla pizza vera & originale, inventata a Napoli e non a Zurigo, con tutto il rispetto per la bella città Svizzera.
Sono di parte?
Pensiero unico?
Chiusura mentale?
No: semplicemente la cucina non è (per fortuna!) una scienza esatta, però c’è un numero limitato di preparazioni tipiche, che vanno lasciate così come sono, senza stravolgimenti, una di queste è proprio è la pizza.
Mangereste voi un panino con il lampredotto, dove per il ripieno invece di utilizzare l’abomaso si usa del fegato o qualche cartilagine?
Non sarebbe più un panino con il lampredotto!
Mangereste voi dei cubetti di crema fritta all’ascolana, dove invece della semplice crema pasticcera si utilizza della crema alla melanzana o al lampone?
Non sarebbe più crema fritta all’ascolana!
E così via con la Bagna càuda con gli sgombri, la farinata con farina di fagioli, le arancine con dentro la pastasciutta etc etc… in un infernale girone di gastrocatastrofi.
Dicevamo…
Ah, si: che mi piace la pizza!
Così… visto che in regione le pizzeria di scuola napoletana non sono poi tante, e le poche che ci sono spesso dall’affidabilità altalenante, lo scoprire che c’è un buon pizzaiolo, non può che far piacere.
Al suo locale, in quel di Vinchiaturo (CB), già qualche tempo fa abbiamo dedicato un articolo dalla bella penna di Serena Manzoni, vedi – https://www.gastrodelirio.it/serena-manzoni/la-taverna-dei-re-a-vinchiaturo/2015/08/ .
Personalmente avevo “adocchiato” il bravo pizzaiuolo Roberto Miele già qualche anno addietro al concorso PizzaChef emergente 2014 a Napoli, se non sbaglio era arrivato secondo, ma le sue pizze mi erano piaciute.
Così, dopo qualche tentennamento, finalmente decido di fare un salto alla sua pizzeria.
Beh… che dire, finalmente una pizza assolutamente napoletana, e davvero ben fatta.
Impasto perfetto, cottura anche, e in più la possibilità, spendendo qualche euro in più, di avere come condimento prodotti più ricercati, come i veri pomodori San Marzano, il pomodorino del Piennolo, Mozzarelle di bufala “vera” etc etc…
Ora il bravo pizzaiolo, vistoil buon successo del locale di Vinchiaturo ha raddoppiato: una seconda Taverna dei Re nel capoluogo di regione, precisamente a Campobasso in Via Crispi, 1, quasi in centro città, in zona di uffici, contesto urbano mediamente trafficato.
Edificio recente, pulito, un po’ anonimo ma con vicinissimo un comodo parcheggio (di giorno a pagamento…).
Dentro, arredamento moderno, pratico, tovaglioli di carta, posate giuste (giusta anche l’affilatura dei coltelli…), insomma, il tutto adatto a una pizzeria.
Al centro della sala c’è sua maestà il forno, ovviamente a legna, con tanto di termometro per i curiosi come il sottoscritto, che sbirciano la temperatura e cronometrano il tempo di cottura delle pizze, provando ad immaginare da questi la percentuale di idratazione…
Con la sola variante della mancanza del vero e proprio servizio di ristorante, la formula è la stessa della pizzeria di Vinchiaturo – logicamente – squadra che vince non si cambia!
Quindi… anche a Campobasso pizze Napoletane impeccabili, dall’impasto praticamente ideale, non solo con aspetto e consistenza lievi, e cornicione a regola d’arte (niente parte non del tutto cotta all’interno), ma con una leggerezza che te ne fa venire la voglia di ordinarne un’altra quando non è ancora finita la prima…
Condimenti anche qui a doppio binario.
Più ordinari per le pizze “base”, più di qualità per le pizze di fascia alta.
Oltre questo… fritti onesti (il famoso “cuoppo”), la pizza fritta, specialità che mi riservo di provare al più presto, ma che nel piatto del mio vicino di tavola aveva un aspetto molto invitante, qualche birra, poche bottiglie di vino (auspicabile più offerta enologica) e un servizio che anche con il pienone, e la fila dei clienti dell’asporto, è riuscito a servire tutto e tutti in tempi più che ragionevoli.
Tutto qui, una ottima pizzeria, credetemi: non è poi così facile trovarne una.
Dimenticavo… tutti quelli che prediligono la “pizza” cartonata & scrocchiarella alla romana, tutti quelli che vogliono quel tipo di pizza che una volta tagliata a spicchi si dimostra una specie di biscottone “autoreggente”, e tutti quelli che inorridiscono perché il centro della pizza è morbido e relativamente sottile, beh… per favore, vadano altrove, ma quelle “robe” li’, non chiamatemele pizze!
Stop.
P.S. – All’ingresso del locale, ma all’interno, ho adocchiato il classico “bancarielo mobile” per i fritti e le pizze a libretto, chiaramente oggetto di chiara scuola partenopea… mancava solo l’indispensabile scritta “Servizio caldo”, vabbè.
Quando sarà in funzione?
Ho tanta voglia di una pizza a libretto piegata in quattro…
La Taverna dei Re Campobasso
La Taverna dei Re Campobasso
Via Crispi, 1/D (Tribunale civile)
Campobasso
Tel. 331 2657730
https://www.facebook.com/lataverna.deire
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?
Ottima fotografia di questo locale che ha riportato i fasti della pizza (napoletana) finalmente a un livello di eccellenza anche a Campobasso.
Non posso che associarmi a quanto scritto in questo articolo, ma vorrei aggiungere una piccola nota di merito (meritatissima) per la ragazza (quella molto magra di cui non conosco il nome) che prende le comande e serve ai tavoli.
Gentile, efficientissima e sempre con il sorriso per chiunque.
Una rarità!