Halloween non mi piace
Di Fabio Riccio,
L’argomento con il cibo c’entra di straforo lo so, ma… Halloween a mio avviso non è festa troppo troppo gastrodelirante.
Si, vabbè, ci sono zucche e i dolcetti, spesso sostituiti dalle merendine, di questi tempi rigorosamente senza olio di Palma – ultimo babau dei nostri salutisti d’assalto…
Basta questo?
Non so…. Halloween non mi piace
Perdonatemi lo sfogo, perdonatemi anche perché uso lo spazio di www.gastrodelirio.it per una mia personale, anzi personalissima invettiva che con il cibo non ha troppo a che fare, ma a me tutta ‘sta frenesia di Halloween non mi garba. Stop. Halloween non mi piace
Ho visto con i miei occhi l’emergere, il crescere e infine il dilagare meramente consumistico di questa festa, che ricordiamolo bene, almeno per come viene qui interpretata, non è parte della tradizione italiana. Stop.
Sarà anche perché, con qualche annetto sulle spalle, ho assistito al vero e proprio genocidio culturale ordito dalle industrie, che per inventarsi un mercato alle zucche di varie forme e dimensioni (mica quelle fresche per fare i tortelli… eh!) e a tutte le altre diavolerie (qui il termine ci sta bene!) tipo cappelli da strega e tutto il resto dello pseudo-armamentario da ognissanti, ce la hanno messa davvero tutta.
Dal punto di vista del marketing è un gran bel risultato, visto che fino a un quarto di secolo addietro, Halloween in Italia nessuno se la filava.
E così Halloween… una festa “aliena”, come aliena è la Halyomorpha halys, detta anche cimice marmorata asiatica, ha preso piede, spesso sovrapponendosi o obliterando alcune nostre tradizioni per ognissanti, e Halloween, al contrario delle cimici asiatiche non c’è verso di estirparla, neanche con l’insetticida più potente.
Provare per credere. Halloween non mi piace
Vabbè direte voi, come sei noioso, Halloween tutto sommato è ‘na roba innocua, lascia pure che le bande di ragazzini si divertano, al massimo ci si rimette qualche spicciolo e qualche dolcetto (per alcuni più grandi anche qualche goccetto di pessimo alcol…).
Sarà…
Accusatemi pure di essere retrogrado, oscurantista e passatista chiuso al nuovo, ma lo dico & lo ripeto: Halloween non mi piace proprio, ma non come festa o usanza, ma per il modo acritico e subdolo in cui è stata introdotta in Italia, affiancandosi e in certi casi spodestando malamente le nostre ricorrenze per ognissanti.
Ma… porcaccia miseria, non dimentichiamo che Halloween è una bella e simpatica tradizione anglosassone, nello specifico statunitense, e in mia opinione tale sarebbe dovuta restare. Stop.
Da piccolo, nei lontani anni ’60 del secolo scorso Halloween in Italia era (quasi) una esclusiva di Qui, Quo e Qua, che armati di zucche e costumi dalle pagine di Topolino ci erudivano sul fatto che in America c’era questa festa.
E’ cosa giusta aprire la mente al sapere che in altre parti del globo ci sono usi e costumi diversi, ma nello stesso tempo non è corretto introitarli e scimmiottarli acriticamente.
Così… messo da parte Topolino per altre letture, venticinque e più anni addietro ho iniziato a notare prima timidamente, poi in maniera più invasiva, bambini e adolescenti che mimavano i loro coetanei d’oltreoceano senza avere una precisa idea di quel che facevano.
In questo, spalleggiati (già da anni) da ben più di un incauto insegnante che, giustificando il tutto in nome di un arruffato e sbilenco relativismo culturale, iniziava nelle scuole a diffondere questa festa.
E allora… tutte le altre usanze (feste?) che sia in Italia, che nel resto del globo ci sono per ognissanti, perché non ce le hanno fatte conoscere?
Perchè non si fa conoscere a tutti i pargoli delle elementari che razza monete usano nell’isola di Yap ?
Chissà se qualche maestra ha mai provato a far conoscere il Dashain, la più importante festa del Nepal, che dura quindicina di giorni e viene festeggiata anche in India e nelle comunità del Dajerling, Sikkim, Ovest Bengala e in Bhutan?
Già che ci siamo, perchè non festeggiamo anche il capodanno cinese, oppure la festa di Baba Marta tipica della Bulgaria?
Oppure, ma solo per fare un esempio, perché le scuole per ognissanti, non fanno come nelle Filippine, dove è abitudine organizzare degli allegri e simpatici barbecue tra una tomba e l’altra nei cimiteri in compagnia dello zio o della nonna defunta?
Perché, queste usanze non le adottiamo anche noi?
Che… forse forse i Filippini, gli abitanti dell’isola di Yap, i Bulgari e i Nepalesi non sono così “trendy” dal punto di vista del marketing come i nostri alleati d’oltreoceano?
Ho paura di si.
Fine. Halloween non mi piace
Certo, e senza andare agli antipodi, qualche antropologo potrebbe obiettare che anche in Italia ci sono usanze paragonabili a Halloween, diffuse a macchia di leopardo con tanto di zucche (in certi casi anche riempite di vino…), dolci dei morti e bambini che chiedono i soldini…
Vero, verissimo! Halloween non mi piace
Allora che bisogno c’è dei tanti pasticceri e dei siti di ricette che gettano benzina sul fuoco inventandosi inverosimili e “tipici dolci di Halloween”, quando tra fave, ossa, pane e piade dei morti, papassini sardi, dita di apostolo, meini, pipireddi siculi e i pani con i santi (scusate se l’elenco è incompleto), di dolci per ognissanti ne abbiamo da vendere?
Tutti i dolci che si preparano per ognissanti da nord a sud, diciamocelo: sono decisamente buoni, anzi, gastrodeliranti! Halloween non mi piace
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?
In quei giorni ……Siamo cresciuti portando un fiore ai nostri cari defunti , siamo cresciuti aspettando il regalino che la mattina trovavamo vicino al letto , siamo cresciuti con una miriade di dolci che ci legavano alle nostre tradizioni…….. e non siamo cresciuti male !!! Anzi !!! Gran bell’articolo da inserire nei programmi scolastici…. complimenti !!!
Parole da incidere nel bronzo, e da far leggere a tutte le maestrine che da anni hanno introdotto (purtroppo anche qui in Sicilia) questa che è una festa che non è roba nostra…