Di Fabio Riccio,
Andiamo subito al dunque: Er giancu è un bel bianco macerato che piace sopratutto per il vastissimo spettro sensoriale, a tratti cangiante ed estremamente variegato, cosa che, permettetemi la non tanto velata polemica, in tanti “convenzionali” non trovo.
Partiamo da questo…
Solo chi ha le papille gustative foderate di prosciutto può gettare addosso (come ho letto di recente in un forum) ovvietà e inesattezze su questo bel vino, bullizzandolo e incasellandolo come “disarmonico” e buono per i soliti sfigati “fanatici del naturale”.
Che tristezza…
Certo, Er Giancu è un vino mille miglia lontano dai canoni di una certa enologia che premia e sponsorizza non le (belle) sensazioni e la piacevolezza complessiva, ma l’essere allineati e rassicuranti per non allarmare un certo tipo di consumatori, addestrati in questo da chi propende per una settaria visione del mondo del vino a senso unico.
Non sono tra quelli, e non aspiro ad esserlo.
Così, al calice Er Giancu esordisce con giallo abbastanza carico – venti giorni sulle bucce e poi solo acciaio si sentono, eccome – e subito al naso arrivano energici sentori floreali e fruttati, che ben si intrecciano alla macchia mediterranea, con ginestre e rosmarino in prima fila a ordire la trama.
Lasciandolo buono e quieto ad ossigenarsi per qualche minuto, il tutto si arricchisce anche di belle note salmastre.
In bocca ha corpo leggero, secco e nello stesso tempo deciso, ma basta poco e inizia la festa di salino, minerale e tanta freschezza, cosa questa che lo rende beverino, ma affatto furbetto o scontato.
Il finale non è lunghissimo, ma piacevole e carico di emozioni con tanto sole – direttamente dal calice ai sensi – e da lì, al cuore.
Per accostamenti al cibo, Er Giancu è un vino parecchio “eclettico”, perfetto con (quasi) tutto, da aperitivo, da pasteggiarci, da meditazione, ma permettetemi la “frase fatta”, la morte sua è stata con una ottima pasta e vongole con bottarga…
Si, in definitiva, proprio un gran bel bere!
Un bianco macerato di gran spessore, frutto di un uvaggio in prevalenza da Albarola con in più grappoli di altri vitigni autoctoni, di ottima beva e grandissima godibilità, la cosa più importante in un vino…
Logicamente, vista la zona, siamo a Riomaggiore (La Spezia), in quell’angolo incantato di Liguria chiamato le cinque terre, dove chi resiste, non solo deve fare giocoforza “agricoltura estrema” ma anche presidio e manutenzione del territorio, benedetto sì dalla natura, ma anche plasmato dal lavoro dell’uomo.
Er Giancu è un “Triple A”, una garanzia che assicura che in vigna e cantina non si fanno enoporcate.
Basta questo…
Azienda Agricola Possa
Via Sant’Antonio, 72
Riomaggiore – (SP)
Tel: 348 3162470
http://possa.it/
info@possa.it
http://www.triplea.it/producers/61-possa
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?