Drogheria del buon consiglio Vasto – Degustazione con il Podere Pradarolo
Di Fabio Riccio
Tanti appassionati di vino (o aspiranti tali…) non hanno mai fatto visita a un vignaiolo, ma avrebbero la curiosità di scoprire le loro facce, le loro voci e di ascoltare le loro storie.
Un po’ per mancanza di una strategia collettiva, un po’ perchè le sirene delle grandi aziende vinicole e dei vini “alla moda”, con la loro forza economica emarginano e relegano in secondo piano le piccole realtà che seguono strade diverse da quelli che sono i canoni di certa enologia ufficiale, ma i piccoli vignaioli del variegato mondo del “vino naturale” trovano ben poco spazio sul mercato, con le lodevoli e luminose eccezioni di quella parte più “acculturata enologicamente” della ristorazione di qualità.
Così, per dare spazio e parola “alla vigna”, e a quella giusta dose di “didattica” che non guasta mai, domenica 28 luglio 2013 alla Drogheria del buon consiglio di Vasto c’è stata una bella serata di degustazione, con l’azienda Podere Pradarolo di Varano de’ Melegari (PR).
Dopo questa doverosa premessa, e vista anche la presenza nel pubblico di persone non del tutto a conoscenza del mondo dei “vini naturali”, è iniziata la seconda parte con la degustazione (accompagnata da alcuni buoni piatti freddi preparati dallo staff della Drogheria del buon consiglio) di alcuni vini dell’azienda.
Bianco Pradarolo
Tipologia: Vino bianco fermo
Uvaggio: Malvasia di Candia Aromatica al 100%
Zona di produzione: collina parmense, Varano dé Melegari, località Pradarolo – Grado alcolico: 13,5% – Da uve biologiche di vendemmia tardiva, a lunga macerazione (circa venti giorni), senza solforosa, lieviti autoctoni, senza filtrazione e altre stabilizzazioni – Abbinato insieme a un fresco Gazpacho.
Rosso Pradarolo
Tipologia: Vino rosso fermo
Uvaggio: Barbera 90% Croatina 10%
Zona di produzione: Collina parmense, Varano dé Melegari, località Pradarolo – Grado alcolico: 14% – Da uve biologiche di vendemmia tardiva, a lunga macerazione (circa 90 giorni), senza solforosa, lieviti autoctoni, senza filtrazione e altre stabilizzazioni – Abbinato insieme a un ottimo Cous cous
Vej 2006
Tipologia: Vino bianco fermo
Uvaggio: Malvasia di Candia Aromatica 100%
Zona di produzione: Collina parmense, Varano dé Melegari, Località Pradarolo – Grado alcolico: 13%Da uve biologiche, a lunga macerazione (90 giorni), senza solforosa, lieviti autoctoni, senza filtrazione ed altre stabilizzazioni
Abbinato con un piatto a base di melanzane
Velius 2005
Tipologia: Vino rosso fermo
Uvaggio:Barbera, Croatina
Zona di produzione: Collina parmense, Varano dé Melegari, Località Pradarolo – grado alcolico 12,5%
Da uve biologiche, a lunga macerazione (circa 90gg), senza solforosa, lieviti autoctoni, senza filtrazione e altre stabilizzazioni
Abbinato con un crostino con lardo, zucchine e pistilli di zafferano
Il Canto del Ciò
Tipologia: Vino passito
Uvaggio: Termarina, vitigno autoctono 100%
Zona di produzione: Collina parmense, Varano dé Melegari, Località Pradarolo – grado alcolico 17%
Da uve biologiche di Termarina.. L’interruzione della fermentazione avviene spontaneamente per sopraggiunto limite di stress dei lieviti. Vino passito ottenuto in ossidazione, botte scolma e interpretato con metodo solera da uve appassite al sole. Vino passito ottenuto senza aggiunta di solforosa.
Abbinato a un Knell di ricotta con aromi
Frinire di cicale
Tipologia: Vino passito
Uvaggio: Malvasia di Candia Aromatica 100%
Zona di produzione: Collina parmense, Varano dé Melegari, Località Pradarolo – grado alcolico 14%
Da uve biologiche, senza solforosa, lieviti autoctoni, senza filtrazione e altre stabilizzazioni – L’interruzione della fermentazione avviene spontaneamente per sopraggiunto limite di stress dei lieviti – vino passito ottenuto da uve appassite al sole senza aggiunta di solforosa.
Abbinato con delle fave di cacao di Claudio Corallo.
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?