Carignan al 100%.
Rosso “vecchio stile tosto”, carico, per corpo e colore.
Alle narici mirtilli, ribes e frutti di bosco balsamici ben intrecciati a sentori di cuoio, che con l’evoluzione si stemperano in suadenti note di tabacco Virginia.
Al palato è strutturato, morbido, avvolgente ma con misura, con tannini eleganti e ben percepibili, ma non invadenti.
Il finale, lungo e di gran freschezza è tutto per un piacevole duetto tra l’acido e il salato, uno di quelli che si fanno ricordare perché letteralmente (e piacevolmente) obnubila i sentori di qualsiasi cosa si mangi...
Il solo rammarico è di averlo stappato troppo giovane, ancora cinque anni in bottiglia e chissà che ti combina! Coume de l’Olla Rouge
Le vigne, a Espira-de-l’Agly un borgo sui primi contrafforti dei Pirenei orientali francesi, praticamente sono sopra del granito, e nel Domaine per precisa e condivisa scelta si lavora pulitissimo, rifacendosi alla biodinamica e anche oltre ma, almeno credo, senza certificazioni.
In cantina, nessuna aggiunta di nulla, lieviti rigorosamente indigeni, e solo quel minimo di tecnologia (e di So2) per non buttar via il tutto, ma senza nessuna delle tante enoporcate ammesse per legge, anche oltralpe. Coume de l’Olla Rouge
Senza volermi associare alle crescenti (e sterili…) polemiche che ammorbano i social sui “vini naturali”, se proprio devo incasellare questo vino in una qualche categoria, preferisco farlo alla maniera di AliceFeiring, definendolo un “vino nudo” (naked wine).
In ogni caso, una certezza per i sensi per la sua piacevolezza e per la beva da campione!
Domaine Matassa
Mas Ferriol
66600, Espira-de-l’Agly
Francia
Tel. + 33 4 68 64 10 13
Coume de l’Olla Rouge
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?