Di Fabio Riccio,
Il mondo di chi beve si divide in tre categorie: bevitori di “luoghi comuni”, bevitori che scelgono i vini “a orecchio” e bevitori che bevono con discernimento, questi ultimi presenti sul territorio in percentuali da prefisso telefonico.
Non a loro, vale a dire quel 99,8% degli italiani che (mal) sbevazzano luoghi comuni & moda anziché vino, che dedico queste mie parole.
Perché?
Perché mentre noi di gastrodelirio letteralmente cerchiamo il pelo (nell’uovo?) nelle bottiglie, fuori c’è chi, magari espertissimo di fisica quantistica o di filologia romanza, che delle differenze che passano tra un vino e un altro non ne ha la minima idea, e tutto sommato non gliene frega niente.
A quel 99,8% di italioti dei quali ho detto poc’anzi, basta solo che quel che c’è nel bicchiere abbia un po’ di alcol e qualche etichetta (o marchio) rassicurante, logicamente da sfoggiare in tacco 12 o in giacchetta di lino estiva a bordo piscina…
Non parliamo poi della diatriba “vino naturale”/vino convenzionale…
In ogni caso, è più facile incappare in un traduttore simultaneo dall’Aramaico che in qualcuno, cuore & tecnica alla mano, realmente ci capisca e si faccia emozionare da un vino, inclusi tanti “figuri” in divisa & tastevin (fortunatamente non tutti, eh…) che strombazzano che il vino è scienza e non emozioni…
Così sere addietro, e alla faccia di tutti i luoghi comuni, ho finalmente “incocciato” un vino da ovazione & Gastrodelirio, vino che mi ha colpito al cuore.
Colle Fregiara 2016 Trebbiano Spoletino macerato in anfora
Viti di quaranta e più anni per quello che non solo è un gran bel vino, ma un vero concentrato di emozioni per i sensi che, i soliti “istituzionalizzati”, quasi di sicuro troverebbero rozzo e diseguale e lo destinerebbero al lavandino, ma che il sottoscritto (e tanti altri…) trova semplicemente affascinante e che invoglia a un consumo “poco responsabile”…
Di un giallo paglierino tosto e bello per gli occhi, il Colle Fregiara 2016 al naso esordisce con un corredo sensoriale di tutto rispetto e di forte, fortissima intensità.
Fiori di primavera a go-go, svolazzi di mandorle, mineralità, pepe bianco e un che di cedro che però spicca & spunta solo dopo qualche minuto di evoluzione nel calice.
Al palato invece il Colle Fregiara 2016 è secco, caldo e avvolgentemente morbido, piacevole e intrigante come non altri.
Ma… come tutti i “vini naturali” (sempre virgolette d’obbligo), e dopo i ben dieci mesi sulle bucce dichiarati dal produttore (ullallà!), c’è solo da aspettarsi una evoluzione tumultuosa, e conseguentemente non si può parlare di “finale” fin quando temperatura, ossigeno e tempo non hanno fatto il loro corso.
Così, a bottiglia di Colle Fregiara 2016 dimezzata, al naso arrivano anche tanti agrumi, note di frutta secca e affumicato che, insieme alla giusta mineralità, e a una sapidità incredibilmente ben intessuta a tutto il corredo sensoriale di questo Trebbiano Spoletino, ne fanno davvero un gran vino, di quelli che bypassano i sensi e vanno dritti al cuore e restano impressi…
Forza, una beva immensa e un finale lievemente affumicato, persistenza.
Cosa volete di più?
Un gran vino davvero, uno di quelli che neanche finita la prima bottiglia, già ne ordini un’altra. Peccato che il produttore dichiara di farne solo 500, quindi, una vera e propria chicca…
Ergo… se il Colle Fregiara 2016 vi capita a tiro, non fatevelo scappare, sarebbe un grave delitto lasciarlo a prendere polvere su uno scaffale!
Società Agricola Annesanti
S.S. Vocabolo del Nasciolo n° 5
Arrone (TR)
Tel. 347 3151926
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Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?