A me il Ciliegiolo (il vitigno) mi è simpatico, chissà perché…
Alcuni invece, lo considerano solo il parente povero del Sangiovese, al quale dal punto di vista ampelografico pare imparentato.
Quel tipo di parente che volente o nolente bisogna invitare alle riunioni di famiglia, perché se no sembra male (leggi Chianti).
Peggio di lui, toscanamente parlando di “reputazione” c’è solo il Colorino… guarda caso, anche lui a volte presente, ma per disciplinare NON indispensabile, in certi Chianti, classici e non…
Non divaghiamo troppo però, perché ora vado a raccontarvi in breve del mia cimento sensoriale con il Ciliegiolo Principio 2021 di Antonio Camillo in quel di Manciano, uno degli ultimi lembi di Maremma Toscana che già odora di Lazio.
Etichetta “fanè”, poche moine, un semplice Toscana IGT.
Qui, il contenuto è quel che conta.
Al calice un bel rosso rubino dai riflessi prugna, limpido quanto basta.
Al naso il tempo lo cadenzano marasca e ciliegia (e… ci mancherebbe altro!), e del bel balsamico che insieme altri frutti rossi, pian piano cresce con l’evoluzione in calice.
In bocca è fresco, immediato e succoso, con lampi di sapidità ma poco avvolgente.
In definitiva, e con stile, è carnoso ed elegante, un gran bel bere.
Il finale, non lunghissimo, ma in un vino così ci sta tutto, si snoda tra i giusti tannini che aiutando parecchio la beva complessiva, la rendono godevole e sbarazzina.
Inutile dire, visto che www.gastrodelirio.it del mondo del “vino naturale” ne ha fatto una pregiudiziale, che da Antonio Camillo dalla vigna alla bottiglia tutto è pulito senza tracce di enoporcate di sorta, e che le vigne non sono proprio nel fiore degli anni, e meno male!
Eclettico nell’accostarsi al cibo, il Ciliegiolo Principio 2021 è al top sui 16° -18 ° o poco più.
E… per favore non ibernatelo, come ancora si ostinano tanti sconsiderati a farlo con i rossi, magari con la scusa che in estate fa caldo e così è più buono…
Antonio Camillo
Via III San Giovanni, 17
58014 – Manciano (GR)
Tel. 339 1525224
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?