Di Fabio Riccio
Alieno, globale e locale, facinoroso nella sua essenza e rivoluzionario, perché invade le strade.
E’ il cibo di strada.
In Italia tanti i luoghi complici che lo accolgono, spesso uteri urbani, a volte angoli reconditi di bucoliche contrade.
Il cibo di strada, quello vero, è anticipatore blasonato del fastfood attuale.
Anticipatore si’, ma per la felicità di poter bighellonare con un caldo cartoccio per strada.
A prima vista rozzo ma profumato, il cibo di strada ha colori e odori caldi che saziano l’anima, ancor prima dello stomaco.
Tutto ciò di frequente è sotto il naso, e il viaggiatore attento, al ritorno da un viaggio, forse riuscirà a rammentare luoghi come Firenze più per il sublime Panino con il Lampredotto (celebrato dal film amici miei) che per l’overdose di arte e di bello.
A Napoli, dove ha aperto il primo fastfood dell’orbe terracqueo, il famoso Vaco ‘e Press (vado di fretta) uno dei primi spacciatori della “pizza a libretto”, il cibo di strada assolve un compito importante: quello di “chiuditivo” (altro che aperitivo!) per saltare un pranzo completo.
Non da meno Palermo, dove il Pani câ Meusa (panino con la milza) fa marameo al colesterolo.
Uscite e mangiate, e al diavolo l’etichetta! Sbrodolatevi d’olio, tingetevi la faccia col pomodoro, e i resti per strada faranno felici i piccioni o altre creature urbane…
E se vi manca il dolce, un salto ad Ascoli Piceno in piazza del popolo , logicamente con un bel conetto di crema fritta all’Ascolana…
Cibo di strada
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?