Di Fabio Riccio
E’ proprio una di quelle sere in cui mi va di essere spocchioso, fazioso e odiosamente “snob”. Alla fine di questo post, vi spiegherò anche il perché in dettaglio.
In enoteca c’è la prevedibile folla del sabato sera, buon per i titolari ma non buon per noi. Il vino e le altre bevande “serie” vogliono un minimo di calma, ma tant’è…
Il dilemma è il solito, che si beve? Purtroppo la (in parte) beota moltitudine vociante ai tavoli eclissa alla nostra vista gli scaffali, peccato che tanti di questi bevano solo qualche scialba birretta…
Tira e molla… tira e molla… Questo o non questo, alla fine si finisce su un tragitto già noto: Château Roquefort Les Mûres 2009 – è bello tornare sui propri passi…
Un vino di nicchia, fuori dagli schemi quanto basta, un vino poco modaiolo, e aggiungo: neanche troppo caro!
Un vino caldamente sconsigliato a chi ha un approccio solo tecnico al mondo enoico dimenticando il cuore, ma anche a tutti gli enofighetti firmati, ai compagni ‘co ‘i piccioli, e anche a certa enologia paludata e presunta ufficiale.
Grenache, Carignan, Syrah, Cinsault e Cabernet, un bel mix indovinato, ma in questo campo i francesi ci sguazzano, e anche nei vini spesso a torto considerati “minori”. Noi italiani, purtroppo un bel po’ di meno.
Il sughero è in gran salute, e fin da subito nel calice la prima sensazione è che si spalmi sul vetro un caldo rubino intenso, con riflessi di un altro rosso, più sfumato.
Al naso in un attimo si mostra dannatamente complesso, con tanta frutta rossa e nera, che sfuma in ciliegia matura, ribes, spezie e sentori di macchia mediterranea in estate (questo nonostante dal vicino bancone arrivino concupiscenti “zaffate” di appetitosi salumi).
In bocca, è accattivante, una giusta concentrazione di piacere, senza però essere cervellotico. Frutta rossa, confettura di arancia amara “all’inglese” e infine un piccolo fondo di mandorla, sposano bene e con facilità i giusti tannini, in una armonia semplice (forse…) ma di sicuro accattivante.
Nel finale tutto fila per il meglio. Il fruttato lascia il palcoscenico alle spezie, e così come da copione, la bottiglia finisce (sempre…) troppo presto. Guardo e riguardo l’etichetta: ragazzi… è pur sempre un 2009!
Lo Château Roquefort Les Mûres 2009 è un vino non stereotipato, un vino che parla dritto al cuore, un vino che in certe degustazione “seriali-professionali” sarebbe forse ignorato, ma che bevuto con la giusta calma e apertura mentale, punta dritto all’anima, questa è la cosa più importante…
Il tutto… alla salute di quei signori che fanno dichiarazioni di fuoco su questo tipo di vini (e ancor di più su quelli che li bevono)...
Il Les Mûres 2009 si rivela in gran salute, e lasciando stare noi gastrodeliranti che questi vini li berremmo anche con il biberon o per endovena, un altro po’ di anni ancora in bottiglia non dovrebbero poi fargli così male, anzi.
http://www.deroquefort.com/en/wines/wine/les-mures
Château de Roquefort
Quartier Des Bastides, 13830
Roquefort la Bedoule, Provenza – Francia
Tel: +33 04 42 73 20 84
chateau.de.roquefort@free.fr
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?