Dopo aver avuto l’onore e l’onere, per il numero di pizze assaggiate, di essere giudice al decimo Campionato mondiale Pizza DOC 2024 tenutosi a Paestum (SA) nella bella e funzionale cornice dell’ex Tabacchificio Cafasso dal 12 al 14 novembre 2024, senza ricorrere al consueto copia/incolla dei comunicati stampa, pratica tanto amata da altri, ecco qui in ordine sparso alcune personali considerazioni su quel che ho visto, sentito e… gustato quest’anno in questa manifestazione, per la quale come per tutti gli anni precedenti, spendo il termine “decisamente ben riuscita”. Campionato mondiale Pizza DOC
Location & organizzazione.
Impeccabile già dai primi approcci con noi giudici e con i partecipanti, senza dimenticare l’ampia aria di parcheggio, l’efficiente staff, puntuale già dal momento dell’accredito, e terminando con la ormai collaudata organizzazione “pratica” delle giurie, visto l’ottimo e professionale l’operato della presidente di giuria che ha ben coordinato il tutto, bilanciando la composizione dei tavoli con cicliche rotazioni per tipologia di giurato.
Il presentatore.
Eh si: in ogni manifestazione che si rispetti un presentatore professionale è un valore aggiunto. Il bravo Enzo Calabrese è stato come sempre professionale. Il suo senso del ritmo e del momento, senza ne’ sbavature ne’ strepiti ne’ tanto meno cadute di gusto, è encomiabile, così come è encomiabile e preziosa la sua impeccabile dizione e la calda voce, perfettamente impostata e che sembra sfidare il tempo.
Gli espositori.
Ovviamente tutti legati all’universo della pizza e di quel che gli gira intorno, hanno testimoniato con la loro presenza e i loro prodotti tutto l’enorme interesse che ruota intorno a tutta la filiera del mondo della pizza.
Tipologie di pizza in gara.
Sono ormai tante davvero, giusto prenderne atto.
Ormai, la pizza del ventunesimo secolo ha imboccato molte strade, e fermo restando che la pizza napoletana resta alla base dell’albero genealogico, nello stesso tempo non ci si può esimere dal dedicare attenzione e visibilità a tutte le altre tipologie di pizza (regionali e globali) emerse e prosperate, anche se resta il dubbio su alcune, se possano essere ancora definite “pizza” oppure in altro modo…
Giurati e giurie
Tanti concorrenti richiedono tante giurie
Come già accennato, ottimo il bilanciare i tavoli delle giurie ruotando tra giornalisti, food blogger, influencer, cuochi e pizzaioli, logicamente questi ultimi non tra quelli impegnati in competizione.
Però, avendo partecipato a più tornate di giurie, come negli anni precedenti ho percepito differenze nei metri di giudizio utilizzati dai giudici.
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I giornalisti e i “tecnici” impegnati professionalmente nel settore si sono dimostrati in buona parte preparati dal punto di vista “tecnico” ed equilibrati nei giudizi, così come alcuni dei food blogger
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I pizzaioli in giuria (almeno quelli con i quali sono venuto a contatto) anche loro in gran maggioranza tecnicamente molto preparati, e i loro giudizi tecnici ineccepibili. Forse, cercando il pelo nell’uovo, da parte di questi ultimi si è privilegiata un attimo di troppo la tecnica rispetto alla piacevolezza riuscita (o… meno) dell’insieme che, l’arte della cucina lo insegna, talvolta è, e deve essere indulgente verso le piccole lacune tecniche, trasformandole in punti di forza.
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Qualche incognita invece per alcuni blogger & influencer (mica tutti, eh…) come quelli che, sbandierando ogni due per tre il loro seguito di follower, in più casi dopo pochissime e frettolose tornate di giuria, fatta la rituale foto da social, sono letteralmente svaniti dall’orizzonte…
La postazione forni, i giudici dei forni, i giudici dei fritti…
Nel regno dei forni a legna con temperature ben oltre i 400°, fino ad arrivare ad alcuni forni elettrici a temperature più basse dedicati a determinate tipologie di pizza, come la pala, romana etc etc, alle varie friggitrici tutto è girato al verso giusto, così come corretti e attenti si sono dimostrati i giudici deputati a questo.
Concorrenti.
Tanti, tantissimi, oltre cinquecento.
Siamo tutt’ora nel pieno del boom del mondo della pizza e, si vede!
In buona percentuale tutti di buono se non di ottimo livello, con ben più di qualcuno che a mio avviso emergeva dalla massa e che prima o poi “sarà famoso” (oltre il bravo vincitore), ma anche più d’uno sottotono per marchiani errori specialmente nella fase di stesa del disco e per cotture approssimative o irregolari. Lacune forse colmabili, oppure la comprensibilissima “ansia da prestazione” che gioca sempre brutti scherzi…
L’internazionalizzazione del campionato.
I partecipanti alle gare per questa decima edizione sono arrivati da oltre trenta paesi del mondo. I numeri parlano da soli.
Il sistema informatico di votazione.
Quest’anno fin da subito sia tramite la apposita app, sia con il sistema dei codici si è dimostrato molto ben funzionante. Davvero un indispensabile e versatile strumento per velocizzare al massimo le procedure di voto.
Le Polemiche. Campionato mondiale Pizza DOC
Come sempre accade, neanche l’ultima pizza esce dal forno ed ecco che già scendono in campo gli scontenti e quelli che vedono complotti ovunque perché il loro pizzaiolo preferito non “non ha vinto nulla” etc etc, per non dire dire delle accuse di connivenze e presunti complotti.
Lo scrivente, che è stato attivo in giuria tutti e tre i giorni, può pubblicamente testimoniare l’assoluta correttezza del tutto e l’infondatezza di qualsiasi sospetto.
Campionato mondiale Pizza DOC 2024: una gran bella e riuscita manifestazione che quest’anno ha superato di slancio il giro di boa della decima edizione.
Una manifestazione con alle spalle un team organizzativo rodatissimo ed efficiente che, in dieci anni ha costruito una bella realtà che ha varcato i confini nazionali.
Ora, una piccola nota a margine per il vincitore in assoluto della manifestazione Daniele Gagliotta.
La sua è una gran bella ed encomiabile storia di riscatto: lasciata Napoli alle spalle dopo un passato difficile non privo di errori e cadute, proprio grazie all’incontro con la pizza ha rivoluzionato e cambiato il percorso della sua vita. Una strada che lo ha portato a riscattarsi e viaggiare per il mondo, fino a raggiungere il vertice dell’universo della pizza.
Ecco la sua dichiarazione a caldo rilasciata all’ANSA: “Sono felicissimo di aver ricevuto questo premio, ripaga gli sforzi e le rinunce di una vita. Una felicità troppo grande che non riesco neanche ad esprimere quello che provo. So solo che questo premio è la prova che chi sbaglia, chi commette errori e vive anche storie difficili può riscattarsi nella vita, anche attraverso la pizza. A me la pizza ha cambiato la vita. Spero che anche tanti altri ragazzi che come me hanno avuto un passato difficile possano risollevarsi e cambiare vita”.
Nel chiudere questa piccola e personale disanima, aggiungo una ulteriore nota a margine a questa ben riuscita kermesse alla quale spero di poter ancora partecipare in futuro.
Perché sono ancora così poche le donne si cimentano con il mestiere del pizzaiolo?
Non sarebbe il caso per incentivare più donne ad intraprendere con successo la professione del pizzaiolo, in qualche prossima edizione creare una categoria o un premio speciale tutto dedicato loro?
Eppure, storicamente la figura della “pizzaiola” un tempo era più che comune… Sofia Loren docet! Campionato mondiale Pizza DOC
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?