Buxento 2015 Silva Plantarium

Di Fabio Riccio,

Nel marasma del web, chi prova ad esaminare l’argomento vino resta spiazzato.

Tanti e tanti siti “specializzati” affrontano l’argomento vino solo con la solita abbuffata di foto con bottiglie patinate & calici lucenti, ma dai testi non più lunghi di un SMS.

Si fatica a capire se il vino di cui raccontano è buono o meno.

Poi ci sono i siti dove scrivono di vino quelli che non ne capiscono un’AccA.

Articoli” di ispirate esegesi su quanto è bella l’azienda, come è affabile il proprietario, come sono ordinate le vigne, quanto è bravo l’architetto che ha progettato la cantina, come sono belle le etichette, e magari quanto è romantico fare BIO.

Però, di giudizi intellegibili, non dico “tecnici”, ma almeno “di pancia” sul perché il tal vino è buono o meno buono, zero assoluto o quasi.

Per fortuna, in mezzo al marasma eno-internettiano, qualche sito di gente preparata, appassionata e che scrive con cognizione di causa, esprimendo opinioni e dando consigli perché il tal vino è buono o meno c’è.

Evviva: c’è speranza se questo accade al Vho!

Buxento 2015 Silva Plantarium capsulaPerò, fare una ricerca su Google cercando informazioni sui vini di Silva Plantarium, l’azienda di Mario Donnabella in quel di Torre Orsaia (Sa) in Cilento, non è facile.

Dei vini e del produttore ci sono informazioni, e il sito dell’azienda (http://www.silvaplantarium.it/) è ben fatto.

Però, oltre al sito, in giro si leggono (quasi) solo notizie scontate oltre  qualche sviolinata di troppo.

Di concreto, cioè di cronaca del gusto, del Terroir, o di un resoconto sensoriale dei vini di Silva Plantarium nulla o quasi.

Partiamo allora da un assioma.

Da Mario Donnabella, comprerei un’automobile usata.

Mi fido di lui.

Buxento 2015 silva plantarium Mario Donnabella profilo
Mario Donnabella – Photo © Pietro Avallone

Mario Donnabella è un agricoltore, un Cilentano, e fa anche vino.

Nella sua azienda nelle campagne di Torre Orsaia (SA) dove per inciso è anche nato, ha deciso di essere differente.

Differente nell’approccio all’agricoltura, differente nel fare il suo vino.

Un “resistente”, e a noi di gastrodelirio i resistenti piacciono.

Da Silva Plantarium vige la legge del non intervento.

Mario Donnabella non forza la mano alla natura, si limita solo ad esserne un bonario guardiano.

 

Masanobu Fukuoka

Buona parte della filosofia aziendale è ispirata dai dettami del filosofo e botanico giapponese, Masanobu Fukuoka, granitico fautore del principio di lasciar fare alla natura il suo corso, il cosiddetto “natural farming.

Zero chimica in vigna, zero interventi di altro genere, niente arature dei terreni ma rotazione delle colture, e perenne copertura del suolo con sfalci e pacciamature.

Zero interventi in cantina, non parliamo poi di lieviti selezionati e di altre enoporcate altrove comunemente accettate…

I risultati di questo sono degni di nota, per le vigne e per i vini prodotti

Il Buxento 2015, il vino di Silva Plantarium che ho assaggiato in più occasioni, è un gran bel rosso figlio di uve di Aglianicone del Cilento (90%) e di Aglianico (10%).

L’aglianicone, come (anche) il lessico ci ricorda, ampelograficamente è uno degli avi del più noto Aglianico.

Un vitigno l’Aglianicone, fino qualche anno addietro negletto ed espiantato, ma ora in fase di rinascita, anche grazie all’interessante progetto Le terre dell’Aglianicone”.

Buxento 2015 silva plantarium torre orsaia etichettaIl Buxento 2015 è uno di quei rossi che scaldano il cuore e che nella piacevolezza complessiva hanno la loro cifra stilistica.

Ma… il Buxento 2015 è anche uno di quei vini che qualcuno definisce vini rustici.

Invece, questo è il suo fascino.

La parola rustico qui ha una accezione positiva. Delinea bene un vino dal corredo sensoriale ricco e sorprendente.

In dettaglio, il Buxento 2015 esordisce con un bel colore tra il rubino e dei riflessi viola.

buxento 2015 silva plantarium torre orsaia calici

Dopo il giusto tempo per rianimarsi, anche olfattivamente si presenta interessante e multiforme.

Come aromi primari, a conferma della sua multiformità, da subito solletica le narici con tanta frutta rossa, ribes, more, spezie.

Con l’evoluzione, si palesano anche bei sentori balsamici e chiare note di viola, oltre a una percepibile e ben intessuta acidità.

In bocca il Buxento 2015 è subito vigoroso, ma anche morbido e caldo, e perdonatemi l’aggettivo abusato, vinoso, anche per i richiami di spezie e pepe nero che ben si intrecciano con il giusto alcol.

Buxento 2015 Silva Plantarium tappo e cavatappiCon l’evoluzione il Buxento 2015 anche al palato regala la giusta dose di piroette sensoriali.

A Momenti morbido e caldo grazie anche a dei tannini gentili ma nitidamente percepibili, a momenti di nuovo caldo e alcolico…

Il finale, lungo e persistente regala un ultimo crepitio di frutta, mentre per il palato c’è una sensazione quasi amarotica, quasi un invito a stapparne un’altra bottiglia…

Come tutti vini di Silva Plantarium il Buxento 2015 non ha certificazione Bio o biodinamica.

E’ solo un IGT Paestum rosso.

Però, e sempre nel mio essere “politicamente scorretto”, permettetemi di dire che preferisco di gran lunga i vini senza nessuna certificazione se fatti da produttori seri, coerenti e con un’idea “forte” come lo è Mario Donnabella, rispetto ai tanti modesti vini che di “Bio” hanno solo etichette, certificazioni e tanto marketig modaiolo.

Questo, almeno finché i disciplinari che regolamentano il mondo Bio (sia in vigna che in fase di vinificazione) resteranno quelli attuali, decisamente di manica larga nell’ammettere un putiferio di sostanze e di procedimenti che con il Bio hanno ben poco da spartire…

Buxento 2015 mario donnabella silva plantarium torre orsaia mario donnabella
Mario Donnabella – Photo © Pietro Avallone

I vini di Mario Donnabella e della sua azienda Silva Plantarium, pur se non “certificati”, mi sento di definirli “vini naturali”, sempre con le virgolette d’obbligo per non incorrere negli strali dei legislatori.

Ed ecco il perché da Mario Donnabella comprerei un’auto usata, (magari insieme a qualche bottiglia di Buxento 2016 quando uscirà)

Il patto tra gentiluomini che dovrebbe regolare i rapporti tra consumatori e produttori di vino, in questo caso trova il suo completo compimento.


Come sempre, se volete ulteriori informazioni su vini di Silva Plantarium, su come e dove sono fatti, affacciatevi sul sito del produttore, troverete molti altri dettagli.

Vedi – www.silvaplantarium.it

In ogni caso il Buxento 2016, provatelo!

Azienda Agricola
SILVA PLANTARIUM

di Mario Donnabella

Borgo Cerreto
84077 Torre Orsaia (Salerno)
Tel. 349 3463252

info@silvaplantarium.it

www.silvaplantarium.it

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