Le manifestazioni grandi e piccole dedicate al vino naturale in Italia ormai sono tante, forse una piccola moda… Blues&wine 2023 a Carovilli (IS)
Ci sono quelle consolidate, appuntamenti ormai imperdibili sia per chi ama questa tipologia di vini, ma anche per chi ne ha fatto una occasione di lavoro, ma c’è anche tutto un fervore di piccole kermesse, spesso limitate all’ambito regionale e interregionale, dove si fanno belle se non bellissime scoperte nei calici…
E… tra le piccole e recenti di queste manifestazioni, spezzo qui una lancia per questa tenutasi nel bel borgo montano di Carovilli (IS) circondato in ogni angolo dal verde delle montagne dell’alto Molise che, mettendo insieme allegramente vino naturale e blues, nel suo piccolo ha fatto centro, in pieno.
Alla chiamata alle armi degli organizzatori hanno risposto cantine delle regioni vicine, Campania, Lazio, Abruzzo, Basilicata etc etc… Blues&wine 2023 a Carovilli (IS)
Non numerosissime, ma tutte decisamente di buono se non ottimo livello per i vini proposti e assaggiati.
Alcune di queste, come la cantina Camerlego di Rapolla di Antonio Cascarano o la cantina Fra i monti di Terelle (FR) di Rocco Toti e Benedetto Leone (e altre…) sono ormai realtà ben consolidate nel mondo del vino naturale italiano, altre invece iniziano a farsi conoscere anche con un lavoro certosino sul territorio, partendo proprio da occasioni come queste…
Tra i molti e variegati assaggi, per gusto personale e sensorialità complessiva, senza per questo tralasciare o sminuire i vini degli altri bravi produttori che sono transitati nel mio calice, tutti di livello più che buono, ho trovato davvero emozionante e poliedrico per le mille e più sfaccettature il ‘E magliolie, magnifico bianco delle Cantine Matrone di Boscoreale (NA) proprio ai piedi del Vesuvio, lì dove le viti nel senso tecnico e letterale della cosa affondano le loro radici nel vulcano, principalmente uva Caprettone con una quota di “Uva del Conte”, della famiglia della Falanghina. Blues&wine 2023 a Carovilli (IS)
Belle e affatto scontate emozioni di gran complessità sensoriale anche da un altro bianco, questa volta dal Lazio, il Gramè 2020, dell’azienda il Vecchio poggio, Malvasia del Lazio all’80% e Riesling al 20%, 5 giorni a macerare sulle bucce, in acciaio per 10 mesi e poi in bottiglia per altri 6 mesi.
Ma senza voler stilare classifiche, anche perché come già detto il livello medio di quanto assaggiato è stato alto, quel resta nella memoria di questo sabato di fine luglio 2023 è il piacere di avere partecipato a una bella e informale festa, dove divise, tastevin e altre inutili pomposità sono state relegate in soffitta, mentre il piacere di condividere sensazioni impressioni (anche tecniche, perché no…) su quel che si beveva senza luoghi comuni e verità istituzionali precostituite, era finalmente al primo posto.
Si signori: questo è il vino naturale e il suo pubblico, bello, godibile, in braghe corte e scapigliato.
Pochi fronzoli, e se c’è ancora chi (in cattiva fede) afferma il contrario, se ne faccia una ragione!
Il vino naturale c’è, ed è quello privo di difetti (la prossima volta che sento ancora qualche produttore “naturale” spacciare difetti per caratteristiche, metto metaforicamente la mano alla pistola) ed è ben conservabile per anni, e questo senza trucchi e senza inganni, ma solo per il “gran manico” di chi sta in vigna e cantina, con buona pace dei tanti detrattori o, degli ignavi benaltristi amanti del “se” e del “ma”…
Blues&wine 2023 a Carovilli (IS)
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?