Di Fabio Riccio
Di solito non amo usare Gastrodelirio per faccende personali o per mero esibizionismo, anzi.
Però questa volta voglio (quasi letteralmente) usare Gastrodelirio per lanciare un mio messaggio nella bottiglia. Si, parlo proprio di una bottiglia.
Una bottiglia ritrovata fortuitamente mentre cercavo di liberare un mio negletto garage-ripostiglio dalle mille e più inutili cianfrusaglie accumulate negli ultimi 30 anni.
Bottiglia che mi si è palesata in perfetto (almeno esteriore…) stato di conservazione.
Ma non parlo di grande marchio, o di un ritrovamento di un rarissimo Bordeaux di qualche sperduto Chateau francese, no: ho semplicemente ritrovato una bottiglia di Barbera Vègè annata 1968
Forse quelli con qualche anno sulle spalle ricorderanno i negozietti Vègè che punteggiavano città e paesi d’Italia. Il marchio pare esista ancora, e dopo un vortice di acquisizioni e passaggi, pare essere ricomparso nel panorama commerciale Italiano.
Quando negli anni ‘70 del secolo scorso i punti vendita a marchio Vègè (in genere negozietti associati) erano molto diffusi, una loro peculiarità era il trovare molti prodotti marchiati… “Vègè”.
Come considerazione personale aggiungo anche che da adolescente, amavo moltissimo raccogliere i punti Vègè (qualcuno se li ricorda???) che sembravano piccoli francobolli, per poi conquistare il diritto ad avere in regalo la classica padella multiuso, o il set di lenzuola, logicamente di presunto quasi-puro-cotone.
Anche la bottiglia ritrovata in effetti era uno dei prodotti “brandizzati” Vègè, ma in realtà la Barbera Vègè era prodotta dalla ditta Fiore A.C. Di Castagnole Lanze (AT).
Googlando un po’ in rete non è che ho trovato molto di questa azienda, a parte che sembra ancora esistere come “ingrosso” sotto la voce “Fiore Antica Casa” sempre a Castagnole Lanze (ma non ha sito internet), come anche esiste un B & B Antica casa Fiore www.anticacasafiore.com
Altre tracce della ditta dei fratelli Fiore (Giuseppe, Edoardo e Federico), è stata la consegna del prestigioso riconoscimento di “Giusti tra le Nazioni” avvenuto a Castagnole Lanze il 26 maggio 2013 nella sala consiliare del municipio, riconoscimento dato a cittadini che si sono distinti per atti di altruismo e coraggio nell’aiutare alcune famiglie ebree sfollate durante il drammatico periodo della seconda guerra mondiale.
I titolari della ditta Fiore Antica Casa, avevano coraggiosamente nascosto la famiglia di Augusto Segre in una casa di loro proprietà, non appena avuto avviso dell’imminente loro arresto e deportazione. Nel contempo avevano anche offerto rifugio alla famiglia di Lelio Segre, fratello di Augusto ed impiegato nella stessa ditta, in un locale sito nei pressi del luogo di lavoro
Ora, dunque, indi & poscia… chiedo aiuto ai lettori di Gastrodelirio.
Qualcuno sa dirmi o raccontarmi qualcosa di più di questa azienda? Imbottigliano ancora?
Oppure la Barbera Vègè 1968 è stata una meteora dimenticata da tutti?
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?
Bergamo 23 luglio 2020
Oggi ho trovato in una vecchia cantina questa bottiglia di Dolcetto della stessa Fiore A.C. di Castagnole Lanze (At), mi spiace che non riesco ad allegare la fotografia.
Rispetto a quella del Barbera mancano la data di imbottigliamento (presumo coeva) e la scritta Vegè.
Giambattista
Grazie della notizia!
Pian pianino i “fili” che legano questa bottiglia alla sua storia, alle sue “varianti commerciali” e il suo produttore, si sbrogliano.
La bottiglia in oggetto non è solo un “reperto d’epoca”, ma a ben leggere “tra le righe”, anche un pezzo di storia d’Italia e del nostro settore vitivinicolo e dei suoi cambiamenti.
Buongiorno, sono Vittorio, figlio di Edoardo Fiore..
Il suo articolo mi ha piacevolmente sorpreso; non ero a conoscenza della esistenza di questa linea commerciale della Ditta.
Personalmente sarei contrario all’ apertura della bottiglia e favorevole alla sua conservazione..
Se desidera approfondire i fatti legati alla Azienda di mio padre, sarò lieto di parlare con Lei.
Di queste bottiglie ce ne sono in giro almeno due. L’altra l’ho disseppellita oggi dalla cantina…
Prima o poi apriremo la bottiglia.
Esaminata visivamente sembra non decomposta, magari è ancora bevibile!
E… Se invece di conservare la barbera vege’ come un cimelio, si prova a stapparla e si vede se e’ ancora bevibile? Magari poi si mette sul blog dell’esperimento?