Di Fabio Riccio,
Troppo, troppo diverso da quel che un certo tipo di enologia definisce “buon vino”.
Ragion per cui, se volete godere a pieno questa “chicca enologica” che arriva dall’isola di Chios in Grecia, almeno per un giorno buttate alle ortiche giacchetta, tastevin e le “sacre scritture”, i termini dogmatici da eno-iniziati, e tutto il bric-a-brac di un certo tipo di enocritica, aprite la mente a 360° e fatevi trascinare dal cuore e dalla piacevolezza complessiva, con sola cautela di non refrigerare troppo l’ Asyrtico Ariousios 2016, che se troppo freddo, soffre…
Anzi, come forse avrebbero fatto Giordano Bruno e Arnaldo da Brescia se fossero stati appassionati di vino, consiglio di centellinarlo a temperatura ambiente (invernale…) di interno di casa italiana, cioè sui 21 – 24°, che per un bianco macerato sulle bucce per cinque giorni, per certi “canoni” di cui sopra, resta sempre un’eresia…
Detto questo, dichiaro che l’ Asyrtico Ariousios 2016 è un vino stramaledettamente buono che manco lo assaggi, e già corri in cantina per far spazio a un intero bancale da farti spedire per corriere aereo dall’isola di Chios…
L’Asyrtico è un vitigno bianco originario dell’Isola di Santorini, vitigno che dimora anche in altre isole dell’Egeo, e perfino in qualche zona della penisola calcidica.
Dalle scarne notizie che ho sull’Asyrtico, sembra sia l’unico, o uno dei pochi vitigni europei ad avere una naturale resistenza alla Fillossera, dovuta forse al suo essere allevato per secoli prevalentemente in terreni vulcanici.
Quindi, un “piede franco” energico, che oltre ad avere scansato la Fillossera, ha anche l’ulteriore fortuna di essere poco attaccabile da muffe e altre malattie.
Il bel colore in calice è un “quasi orange“… in effetti, dopo 5 giorni sulle bucce ci sta!
E al naso, tutto di un colpo è festa!
Frutta e tanto floreale, in dei più chiari, anzi: chiarissimi sentori di timo, lentisco e Salvia, che da soli già ti fanno innamorare di questo succo d’uva, un po’ opaco, ma molto ben fermentato, dove tra note di frutta appassita, c’è anche tutta la macchia mediterranea…
Al palato stupisce per la struttura decisa e la piacevole beva sapida da minerale marino che, con una evoluzione rapida e piuttosto piroettante, vira verso un finale quasi mieloso ma persistente ed elegante che lascia la bocca e i sensi felici…
Un macerato secco di bella struttura, caldo, affascinante, a tratti sontuoso, anche e specialmente per i piccoli sentori ossidativi sottotraccia…
Buono davvero da berne a bancali interi…
L’ Asyrtico Ariousios fermenta in acciaio e macera sulle bucce per 5 giorni, poi affina negli stessi contenitori per altri 11 mesi, a contatto con le fecce fini.
In etichetta dichiarano “non contiene solfiti aggiunti”, la cosa parla da sola…
In cantina e in vigna per precisa scelta si lavora naturale e sostenibile, e il far parte dei “Triple A”, in questo caso è davvero un sigillo di garanzia!
Ariousios
141 Hatzifragouli Andreadi,
820 00 – Vrontados, Chios Island – Greece –
Te. +30 22710 95815
http://www.ariousios.gr/
info@ariousios.gr
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?