Di Fabio Riccio,
Uscita pomeridiana di lavoro in città (cittadina…)
Ho da sempre la perversione di scrutare tutto quello che mi capita intorno, persone o cose che siano.
Beh… forse non ci crederete, forse sarà stato il fato, ma nel giro di un’ora ho “incocciato” ben tre (dicasi 3 in numero) posti che nelle vetrine proponevano un aperi-qualche-che…
Avvistati stasera:
- Apericena
- AperiPizza
- Aperilunch
- Aperimerenda
No: questa stavolta è troppo!
Se dell’esistenza (in vita?) dell’apericena e dell’aperilunch e dell’Aperipizza ne avevo avuto sentore, pur senza dettagli, dell’aperimerenda non ne avevo mai sentito parlare.
Ma… è possibile che le fervide menti dei gestori di bar & affini nel creare questo “mostro” (l’ aperimerenda) non si siano accorte di avere toccato il fondo?
Aperimerenda – quasi uno scioglilingua, il primo passo per guarire dalla balbuzie, il successivo è “Tito, tu m’hai ritinto il tetto, ma non t’intendi tanto di tetti ritinti “
Aperimerenda = aperitivo a merenda, oppure merenda con aperitivo?
Un tempo la merenda era il regno (pomeridiano) di bambini e adolescenti.
Altra cosa le merende toscane dei dintorni di Firenze. Ricordate i temibili “compagni di merenda”?
Indi & poscia: cosa diavolo mi mettono in tavola (tavolino – siamo al bar) se chiedo di portarmi un aperimerenda della casa?
Pane e marmellata con una spruzzata di Aperol?
Kinder Pinguì da inzuppare in un vinello frizzante?
Grissini intinti nella Nutella e poi anche in un bicchierino di Martini?
Una merendina da discount annaffiata da un goccetto di Biancosarti?
Il “mitico” negrettino Bulgari con Campari e tanto ghiaccio?
Ma vivaddio, il senso del ridicolo non fa’ capolino nei bar o in chi organizza ‘ste robe?
Il vecchio (e spesso temibile) aperitivo della casa è proprio da considerarsi deceduto, oppure obsoleto?
Lo Spritz, il Pirlo, il Rossini, il Campari e perfino il Punt e Mes & il Rosso antico etc etc che fine hanno fatto?
Ormai, nei bar chiedere un normale aperitivo è quasi peccato mortale.
Non ti servono nulla se davanti c’è il prefisso aperi!
“Andiamo a farci un’aperimerenda, c’è un bel bar “trendy” specializzato in questo”…
- Aperi che?
- Aperi chi?
- Aperi cosa?
Sì, l’aperitivo-cena, o l’aperitivo-merenda, sono in pratica qualcosa di amaro & alcolico in bicchiere, che… purtroppo (si potrebbe far di meglio) accompagna una caterva di roba passando per le obbligatorie e (spesso…) insulse cremine dai colori inquietanti, per finire con gli inevitabili salumi a tocchetti, i rustici stantii, le pizzettine unte & bisunte e patatine & salatini, freschi freschi da qualche discount di infima schiatta.
Ecco cosa è l’ aperimerenda…
Ma c’è bisogno proprio di chiamarlo aperimerenda?
Dopo l’aperilunch, l’aperibrunch, l’AperiPippo e come già detto della “new entry” aperimerenda, ho però scoperto dell’esistenza dell’ aperitrippa!
L’ aperitrippa mi è simpatico.
Non so grammaticalmente come sia messo, però il termine ha dalla sua la bruta forza primordiale dell’essere ruspante!
Volete mettere voi l’aperitrippa con gli scimmiottamenti un po’ “pseudo-british” dei vari aperilunch etc etc?
Volete mettere voi un po’ di trippa al sugo in scodellina, o un tocchettino di lampredotto prima di cena accompagnati da un bicchierino di buon bianco, o con il prosecchino pieno pieno di solfiti del super-ultra-hard-discount?
Una trippa alla bolognese (senza aperitivo…)
Comunque la pensiate, evviva l’ aperitrippa!
Divago, lo so…
C’era un tempo l’aperitivo, partiamo da qui.
Aperitivo è un termine di origine latina, da aperio, aperire, nel senso di aprire, preparare lo stomaco al cibo) legato a quello che pur se storpiato e malamente anglicizzato, rimane ancora un rito celebrato da nord a sud.
Ma… aperilunch, aperimerenda, aperitutto e l’armamentario dei tanti aperi-qualche-cosa che vogliono dire allora?
Se la cena è cena, se la merenda è merenda, se l’aperitrippa è trippa, cosa diavolo sono allora?
Il prefisso “aperi” scandisce solo i momenti della giornata?
Mistero.
E… l’aperitivo cenato, altro mostro policefalo dove lo mettetiamo allora?
Cenato lascia intuire uno già con la pancia satolla, oppure che deve ancora iniziare?
Parliamo forse di un aperitivo cannibale, forse antropomorfo che dotato di bocca si mangia (lui) la cena lasciandovi a bocca asciutta?
Antropomorfizzazione dell’aperitivo?
No: semplicemente è che noi italiani siamo fuori di zucca, oltre che fuori da ogni regola logico-grammaticale.
Le nuove parole ci attraggono, e specialmente nel settore cibo & vino, neologismi e pseudoanglismi non ci bastano mai.
“Scusi, per caso avrebbe qualcosa da spiluccare insieme all’aperitivo? Magari due patatine, magari i bei tarallini mignon pugliesi, magari un po’ di affettati?”.
No: abbiamo solo finger food.
A parte che chiamarlo cibo a ditino o a stecchetto non fa figo, ma alla fine significa la stessa cosa, è che… finger food suona meglio, non c’è che dire.
Per concludere questa mia ennesima (delirante?) gastro-invettiva sembra che dell’ apericena (il più temibile dei vari “aperi”!) pare che se ne sia occupata anche l’Accademia della Crusca per un dubbio sul “genere”.
A sentire i più strenui difensori della purezza della lingua italiana (che lavoraccio di ‘sti tempi!) sembra che il termine sia ambivalente.
Io comunque amo l’aperitrippa!
Fate vobis…
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?
Moda.
Null’altro che moda.
Amore dell’Italiano medio per i neologismi.
Voglia di stupire da quattro soldi…
Speriamo passi presto.
Ne ho piene le ***** degli aperiqualcosa, cenati o digiuni che siano!