Ageusia
Piccolo dizionario gastrodelirante
Di Fabio Riccio,
Cito l’enciclopedia Treccani:
Ageusia: perdita del senso del gusto per lesione delle vie o dei centri gustativi. Si obiettiva con la saporimetria. Può manifestarsi anche in una metà laterale della lingua (emiageusia).
Lo sapevate?
Quindi, fatevene una ragione: l’ageusia vera e propria, se diagnosticata è una patologia decisamente seria.
Però… a ben notare esistono, e sono estremamente diffusi altri due tipi di ageusia, non ancora catalogati dalla medicina ufficiale.
Ageusia indotta.
L’ageusia indotta si palesa quando a causa dell’abuso di spezie piccanti in cucina, in prima fila peperoncino ma anche curry e pepe (nello specifico l’ageusia da capsaicina) tutti i centri sensoriali stimolati sempre più violentemente verso l’alto letteralmente vanno a farsi benedire, impedendo parzialmente, o nei casi più gravi totalmente la corretta percezione dei sapori.
Tangibile segno dei soggetti che soffrono di ageusia indotta è il portarsi sempre appresso (spesso celati nel portafoglio…) in ogni ristorante o luogo dove si mangia, uno o più peperoncini piccanti con una gradazione, secondo la Gradazione Scoville, di almeno 15.000.000 o più, da addizionare a qualsivoglia cosa, dal brodo di pollo al dolce, passando (logicamente) per il gelato e non disdegnando perfino l’uovo sodo!
L’ageusia indotta in Italia è molto comune in Abruzzo, Molise e Calabria, ma è presente anche nelle provincie di Mantova, Cremona e Brescia nella variante detta “senapata”.
Ageusia da riflettore.
L’ageusia da riflettore è anch’essa una patologia comunissima. Equamente distribuita nei soggetti di entrambi i sessi, curiosamente è anche molto diffusa tra chi professionalmente si occupa (o si dovrebbe occupare) di cibo & sapori.
I soggetti colpiti dall’ageusia da riflettore, pur se di sovente ipogeusi o ageusici veri e propri per molteplici motivi, spesso solo psicologici o di pigrizia mental-sensoriale, a dispetto del loro problema, pubblicamente millantano sempre raffinatissime capacità di discernimento dei sapori, questo in particolar modo nelle occasioni mondane dove c’è qualche Chef, di fronte alle telecamere o ancor più spesso dalle colonne di molti blog…
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?