Di Donatello Rinaldi,
La stagione produttiva è ormai terminata e quel che è fatto è fatto, o meglio: quello che si è salvato si è salvato. Cinghiolo.
Il bottino è al sicuro in cantina, e della stagione trascorsa non rimangono che ricordi.
Tralascio il discorso meteorologico perché lo scorso anno pare sia stato clemente, almeno qui nell’altopiemonte.
Non me ne voglia chi si è flagellato in piazza indossando il cilicio (come ogni anno peraltro) accusando qualche leggera perturbazione della rovina sua e dei suoi figli e dei figli dei suoi figli per sette generazioni.Cinghiolo.
Salvo… poi portare a casa più uva di tutti i suoi vicini, e di ottima qualità. E’ noto che alcuni vignaioli ritengano di buon auspicio il lamento abbondante e costante rivolto a Bacco, dal germogliamento all’allegagione, lasciamoli fare…
Però, ogni anno c’è sempre qualcuno o qualcosa di nuovo che mina la produzione degli ottimi grappoli nebbioleschi.
Posso dirvi, e con evidenza scientifica, che quest’anno è comparso un nuovo mammifero nel Nord Piemonte: il
Cinghiolo
Metà cinghiale e metà capriolo.
Nota bene: ha due teste, una per specie, sì perché dove non arriva a sferrare morsi letali ai grappoli (visibilmente sporchi di terra) con la prima testa (del cinghiale), utilizza la seconda (del capriolo) raggiungendo e strappando i grappoli più in alto.
La corporatura è quella di una giraffa o giù di lì, perché altrimenti non si spiegherebbero i salti di rete elettrificata altri 1.5 metri che vengono bellamente superati neanche fosse ad un concorso ippico.
Ma non è il solo, la moda primavera estate 2018 ha riportato in auge un nostro vecchio amico: un coleottero, anzi “IL”coleottero giapponese Popillia Japonica – facciamo i raffinati) che ha pensato bene di trasferirsi da qualche anno nel bel paese.
Anche quest’anno ha preso un bel volo di linea dal Giappone ed è atterrato a Malpensa (che culo avere un aeroporto internazionale a due passi…).
Mentre sorseggiava il suo Martini in First Class con le zampette accavallate, già pregustava lauti banchetti tra i filari di Nebbiolo, Vespolina, Uva rara, Greco Novarese etc etc… Cinghiolo
Inoltre, ingravida una tal quantità di femmine della sua specie da fare invidia ad una rock star! Cinghiolo.
Queste sono solo alcune delle fiere, non mitologiche, che devono affrontare in vignaioli ogni anno.
Ogni anno crescono le strategie, le astuzie, i rimedi, le armi convenzionali e non (per fortuna le vigne sono escluse dalla convenzione di Ginevra!), ma è quasi tutto inutile. Cinghiolo
L’anno dopo non serviranno a nulla, perché ci sarà sempre un nuovo insetto, un nuovo fungo, una nuova specie aliena in aggiunta alle precedenti.
Quindi, i Grappoli (pochi) sopravvissuti a questa selezione, che definirla naturale è limitante, sono stati giustamente paparazzati e hanno rubato follower alla meno nota coppia Ferragni & Fedez.
Ora lo capite perché i vignaioli (ogni tanto) sono un po’ nervosetti?
Quando in mezzo ad una lotta senza quartiere (pardon filare), noi poveri mortali telefoniamo per una degustazione in cantina, loro dalla prima linea sotto al fuoco nemico, ci rispondono che sarebbe meglio rimandare non dovremmo insistere…
Ne hanno tute le ragioni! Cinghiolo
Tutto quanto sopra esposto, vale ovviamente per chi il vino lo “fa” in vigna. Per tutti gli altri, questa annata sarà come quelle trascorse e quelle future: ottima e abbondante! Cinghiolo