Classifica di Gastrodelirio dei migliori vini naturali di inizio 2022
Appartenere notoriamente e pubblicamente al mondo del “Vino naturale”, indi, niente vini solo certificati Bio, ne’ solo biodinamici etc etc
Appartenere notoriamente e pubblicamente al mondo del “Vino naturale”, indi, niente vini solo certificati Bio, ne’ solo biodinamici etc etc
E’ davvero un gran bel bere quello che arriva da Cascina Baricchi con il suo Piana dei fichi 2017 Dolcetto d’Alba
il Sous le Végétal Octave 2019 fermenta sui lieviti che mamma natura sparge sulle bucce (e… sui muri delle cantine).
Non vede filtrazioni e/o altre enoporcate, e non vede l’ombra di solfiti aggiunti.
Iniziando dal fondo, spicca l’esecuzione perfetta: una gran spremuta d’uva fermentata benissimo.
Salto rapido sotto la pioggia in enoteca.
Sola discriminante: bianco, e che sia “naturale”.
Cinque minuti e sottobraccio ho il Concrete bianco 2019 di De Fermo.
torna a Modena il 21 Maggio, dalle 11 alle 20, Vino Crudo “Reload: quarta edizione e rivincita per l’Associazione organizzatrice “Il Viticcio “.
Evento culturale indipendente prima che fiera del Vino Naturale, molto curato, quasi intimo, con la voglia di stupire.
Lo Sceriffo di Don Carlo si rivela una bollicina di trebbiano amabile e ben strutturata, a tratti perfino complessa e senza tracce di difetti, fatto salvo un soffio di volatile che scompare rapidamente.
Il risultato in calice è semplicemente portentoso, sempre se si ha l’accortezza di berlo sui 18° – 20°.
Il Ramìe 2019 di Daniele Coutandin a temperature più basse balbetta ed è afasico sensorialmente.
Nelle terre di Bacco è il racconto in prima persona di chi ha scelto strade impervie, almeno se viste dall’ottica dell’enologia massificata che impera e detta legge nel nuovo millennio,