Le pendu du raisin 2019 boll – Le belle bollicine di Stefano Bellotti
il Le pendu du raisin 2019 boll è una bolla forse un po’ candida, ma attraente e dannatamente beverina che te ne scoleresti subito una magnum già prima dell’antipasto.
I Posti dove piacerebbe ritornare
il Le pendu du raisin 2019 boll è una bolla forse un po’ candida, ma attraente e dannatamente beverina che te ne scoleresti subito una magnum già prima dell’antipasto.
un “classicone”, cioè uno di quelli che anche se lo dai a bere (basta non dirgli che è un “naturale”…) a uno degli svariati “dottori del vino”, va a finire che gli piace pure e ne tesse lodi sperticate, apostrofandoti poi con il classico «finalmente bevi qualcosa di buono e non le solite puzzette infarcite di volatile!».
Immaginate voi quando invece gli smascherate la bottiglia, e gli dite: è un “naturale”, anzi, un Triple A!
Uno dei pochi aspetti positivi del lookdown è l’essermi trasformato (empiricamente) in un vero cultore dell’arte di come riscaldare la pizza.
Più che virtù una necessità, visto lo “stato di bisogno”, ma tant’è…
Prima cosa, e solo per la pizza, ho abbandonato il delivery.
l merito di questo inaspettata e ben riuscita “fusion” gastronomica vanno alla bravissima Eleonora ed a suo marito Daniele che, da qualche tempo, hanno rilevato lo storico locale “La Credenza” facendolo diventare giustamente “La Credenza di Eleonora”.
Il Cerasuolo d’Abruzzo è tra le tipologie di vino che prediligo in assoluto.
Da non confondere con il Cerasuolo di Vittoria, ottimo rosso di Frappato e nero d’avola con il quale condivide l’etimo di Ceraso-Cirasa, (ciliegia in gran parte dei dialetti meridionali d’Italia), il Cerasuolo d’Abruzzo non è un semplice rosato, tutt’altro!
in questa aberrazione claustrofobica ho una grande nostalgia della libertà.
Libertà di entrare da un amico ristoratore, prendere un bicchiere al bancone e sedermi poi al tavolo con qualche commensale godereccio e dire allo chef “Fai tu..”
Ne ho nostalgia nella stessa misura in cui mi manca la libertà, ma senza alcun edonismo, di andare al cinema, in un museo, a un concerto.
Il Beaujolais Chateau Cambon 2018 non credo che cambierà la storia dell’enologia, ma vi assicuro che dal punto di vista della piacevolezza complessiva è dannatamente ben fatto, e buono com’è, di sicuro sarà un ottimo compagno per cena
Ascaro 2018 Andi, una gran bella Barbera dell’oltrepò pavese in purezza, potente, severa, e senza compromessi a partire già dal colore, un rosso purpureo “tosto”, non filtrato (evviva!), impegnativo.